AUSPICIO E URGENZA DI UNA INTERNAZIONALE ECOLOGISTA - 1
di Maurizio Di Gregorio
Così la scrittrice e attivista indiana Arundhati Roy commenta il coronavirus:
“Cosa ci è successo? Il virus, certo. Di per sé non ha una giustificazione morale. Ma è decisamente molto più di un virus. Alcuni credono che sia il modo in cui Dio cerca di portarci con i piedi per terra. Altri pensano che sia una cospirazione cinese per conquistare il mondo.
Qualunque cosa esso sia, il coronavirus ha messo in ginocchio i potenti (?!) e ha dato una frenata al mondo come nient’altro prima. Le nostre menti stanno ancora correndo avanti e indietro, desiderando un ritorno alla normalità, cercando di cucire il futuro al passato e rifiutandosi di riconoscere la rottura. Ma la rottura esiste. E nel mezzo di questa terribile angoscia, ci offre un’opportunità per ripensare la macchina apocalittica che ci siamo costruiti. Niente potrebbe essere peggio di un ritorno alla normalità.
Storicamente, le pandemie hanno forzato gli uomini a rompere con il passato e a immaginare un nuovo mondo. Questa volta non è diversa. È un portale, un passaggio da un mondo a quello successivo. Possiamo scegliere di attraversarlo, trascinandoci le carcasse dei nostri pregiudizi e del nostro odio, la nostra avarizia, i nostri dati bancari e gli ideali ormai morti, i fiumi e i cieli inquinati. Oppure possiamo attraversarlo alleggeriti, pronti a immaginare un nuovo mondo. E a combattere per esso.”
Con parole immaginifiche e vibranti, Arundhati Roy sottolineava ai primi di aprile che siamo ad un nuovo passaggio di epoca: una frattura nel convulso susseguirsi di eventi che determinerà un passaggio ad un nuovo mondo. Esso sarà terribile o magnifico, forse entrambe le cose ma, come sempre, dipenderà da noi.
Quasi due mesi fa scrivevo su FioriGialli (Per favore non dirci la tua, Fai la tua parte) che solo il passare del tempo ci avrebbe permesso di comprendere meglio natura scopi e conseguenze della pandemia in corso.
Per adesso non posso che confermare l’avviso generale già formulato: questa epidemia non è gravissima ma è insidiosa, non è una semplice influenza ma è insidiosa. Restare lucidi, in casi come questi, significa evitare la dis-percezione operata da chi la sopravvaluta e da chi la sottovaluta. Ed evitare anche le insidie di una reattività all’evento non corretta e ingiustificata, sia in un senso che nell’altro. Reattività sulla quale manipolatori o cospiratori di sorta potrebbero avere interessi e calcoli.
Insomma, per l’ennesima volta, la situazione internazionale mostra che il Re è Nudo: il sistema si rivela impreparato, le organizzazioni mondiali corrotte o inefficienti, la scienza medica incapace, i governi contradditori e il sentimento collettivo disorientato tra paura e incoscienza, (entrambe prive di lucidità e dannose), e intanto apprendiamo, pian piano, unendo in filo gli eventi, i termini di un possibile piano manipolativo multiplo in cui diversi poteri usano e/o provocano le crisi per rafforzare diversi tipi di controllo sulla popolazione mondiale.
Innanzitutto con una cospirazione vaccinale: case farmaceutiche, medici e governi conniventi spingono (non certo da oggi) per una soluzione vaccinale che non solo non è auspicabile ma forse neanche possibile come confermato da molti virologi ed epidemiologi.
Per perseguire tale fine si confondono o si corrompono i vari governi e le loro popolazioni provocando il boicottaggio delle forme di cura (già disponibili oppure appena elaborate) che risolverebbero o conterrebbero il problema sanitario. Come affermato da Luca Speciani il tentativo possibile è di mantenere una situazione di panico sino all’arrivo di un vaccino.
Gli ipotetici guadagni che le case farmaceutiche otterrebbero con i vaccini non bastano però a spiegare la situazione complessiva ed emerge sempre più forte il sospetto che dietro l’intenzione di obbligare la popolazione mondiale a farsi nuovi vaccini vi siano altri ulteriori scopi: come ridurne progressivamente il numero come suppongono alcuni oppure per instaurare nuove forme di controllo sull’umanità.
Vandana Shiva, ad esempio, accusa la Microsoft di Bill Gates di biopirateria per il suo nuovo brevetto 060606 registrato poche settimane fa:
Proprio come la nostra biodiversità e la conoscenza indigena sono terra di estrazione per brevetti e biopirateria, e c’è stato un tentativo di ridurci a consumatori di sementi ogm brevettate, manipolate e progettate piratando i nostri semi senza il nostro consenso, allo stesso modo ora assistiamo al tentativo di estrarre e piratare informazioni dai nostri corpi e dalle nostre menti, senza il nostro permesso o il nostro consenso. Vengono rubate la nostra umanità e la nostra autonomia. Veniamo ridotti a “utenti” delle “macchine” che estraggono la nostra umanità e le nostre informazioni per creare la macchina fabbrica-soldi di nuova generazione.
Sul brevetto 060606 è scritto: “Attività del corpo umano associate ad un’attività fornita ad un utente possono essere utilizzate in un processo di mining (estrazione) di un sistema di criptovaluta. Un server può fornire un’attività al dispositivo di un utente che è collegato in modo comunicativo al server. Un sensore collegato in modo comunicativo o compreso nel dispositivo dell’utente può rilevare attività corporee dell’utente. Possono essere generati dati sull’attività corporea in base all’attività corporea dell’utente rilevata. Il sistema di criptovaluta accoppiato in modo comunicativo al dispositivo dell’utente può verificare se i dati sull’attività corporea soddisfano una o più condizioni stabilite dal sistema di criptovaluta e può assegnare criptovaluta all’utente i cui dati sull’attività corporea sono verificati”.
Questo brevetto cambia drammaticamente il significato di essere umani. In primo luogo, ci ridefinisce come “miniere” da cui estrarre dati, derubandoci della nostra autonomia, sovranità e controllo sui nostri corpi e le nostre menti. Questo brevetto reclama proprietà intellettuale sui nostri corpi e sulle nostre menti. E il semplice essere connessi attraverso i loro server sarebbe una dichiarazione di consenso. Esattamente come durante il colonialismo i colonizzatori si arrogavano il diritto di prendere i territori, le risorse e la terra delle popolazioni indigene, di far sparire la loro cultura e la loro sovranità, nei casi più estremi sterminando queste popolazioni, allo stesso modo il brevetto WO 060606 è una dichiarazione unilaterale di Microsoft sulla colonizzazione dei nostri corpi e delle nostre menti. Veniamo ridotti a miniere di materie prime (i dati che vengono estratti da noi).
Risulta persino difficile spiegare a chi non è dotato di una cultura avanzata la natura e l’entità della minaccia che si presenta. Il controllo che essi otterrebbero sulla vita degli individui sarebbe totale: sarebbero controllati comportamenti, preferenze, spostamenti, contatti e scelte di ogni tipo compreso forse le reazioni emotive. Dai comportamenti ritenuti corretti ne deriverebbe un compenso mentre da quelli non accettati ne scaturirebbe una squalifica o una punizione che unita all’abolizione dei contanti lascerebbe le persone alla più completa soggezione al potente di turno.
Detto così sembrerebbe la pianificazione di una dittatura mondiale. Vaccini, Microchip, Criptovaluta Umana e Abolizione del Contante, Attivazione o Disattivazione elettromagnetica tramite un onnipresente 5G e qualcos’altro che magari ancora non conosciamo permetterebbero il controllo totale mondiale dell’umanità addirittura da parte di sistemi di intelligenza artificiale.
Questo è il quadro d’insieme possibile. offerto al momento dalle diverse teorie cospirative. Tale quadro potrebbe essere vero, oppure parzialmente vero quindi anche parzialmente falso oppure totalmente falso e vi potrebbero essere altri piani e tentativi in atto che al momento non conosciamo o non riusciamo a scorgere. Del resto, i complotti per definizione, devono conservarsi segreti per poter dispiegare pienamente i loro piani e indagare su di essi porta purtroppo ad arrovellarsi tra un sospetto e l’altro finendo preda di una totale Paura.
Cosa fare?
Passare dalla paralisi di una totale paura ad attivarsi per un amore totale
Quello che intanto è assolutamente certo è che, in molti modi differenti, sta diminuendo e venendo a mancare progressivamente la libertà di determinare le proprie vite: sia per gli individui che per i popoli sta avvenendo un qualcosa che possiamo definire come Perdità di Sovranità. Sovranità alimentare, sovranità medica, sovranità economica, sovranità legale, sovranità territoriale, sovranità mentale ed emozionale e ciò mentre gradualmente tutto quello che è definibile come Bene Comune viene gradualmente sottratto o avvelenato: terra, acqua, aria ma anche memoria e tradizione. …
L’apoteosi della globalizzazione tecno-finanziaria (di cui la parola capitalismo è solo una delle possibili definizioni) riduce, condiziona e sfrutta ogni essere vivente: piante, animali, individui, comunità. Essa mente Illudendo sulla propria potenza e sulla sua capacità di portare reale prosperità, mentre avvolge il pianeta in una rete di pericoli globali al cui confronto i guai passati (guerre, epidemie, dittature) possono sembrare disavventure passeggere. Le Nuove Pandemie del Mondo interconnesso ne costituiscono per ora solo una parte.
Consideriamo ora questa Lettura della Realtà solo come un riferimento da tenere sullo sfondo: descrive la minaccia globale incombente ma intanto ricordiamoci che da qualche parte possiamo ancora dire quel che vogliamo, mangiare ancora cose squisite e pure, annusare un fiore e abbracciare un amore. Possiamo passeggiare disarmati, viaggiare e fare tuffi al mare e un mucchio di altre cose belle: un paradiso sembra essere ancora possibile nonostante un attiguo inferno - e nulla è davvero ancora scontato.
Non tutto è perduto e Possiamo sperare in un Cambiamento.
Un Cambiamento reale, oltre che una benedizione sarebbe un miracolo
Perché qualcosa di importante si potrebbe fare, con la collaborazione di molti, - una collaborazione anche a misura di ciascuno – per preservare la Vita e la sua Integrità restituendo e conservando ad ogni soggetto il diritto della sua parte nella propria inesplicabile connessione con il Tutto.
In un libro di successo del 2007 (Moltitudine Inarrestabile) Paul Hawken – pioniere dell’ecologia profonda e di un’economia alternativa - intravede la formazione di un unico movimento polimorfico e globale che si diffonde gradualmente nel pianeta, componendo in una nuova sintesi, i movimenti dei diritti civili, della giustizia sociale, della tutela ambientale ed i movimenti delle comunità locali e native.
Già allora Hawken si chiedeva quali possibilità avesse questo movimento di movimenti, spesso concepita come Rete di reti, di prevalere rispetto ai poteri finanziari e multinazionali mondiali. Ed io aggiungerei rispetto agli stessi difetti umani. Quasi nessuna oppure .....
A distanza di quasi 20 anni di globalizzazione forzata possiamo certo constatare l’ampliamento di una Nuova Coscienza che trasforma, evolvendole, le visioni originari dei diversi movimenti, le cui ragioni ed identità vanno via via intrecciandosi e fondendosi: un processo lungo, pericoloso e complesso, a cui partecipano però gruppi esigui della popolazione mondiale.
E tale coscienza, così come è, non ha raggiunto ancora una massa critica che le permetta di imporsi e pertanto non riesce a prevalere sulla corruzione economica, sociale, ambientale, culturale e psicologica che, come contaminazione virale, sta davvero devastando il pianeta.
Rispetto alle speranze di un nuovo millennio (di una nuova era) oggi si impone la consapevolezza di un probabile disastro complessivo, il cambiamento climatico e l’implosione progressiva dei sistemi sociali economici e demografici e di come affrontarli.
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2018, chiamata anche COP24 è stata la 24ª conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si è conclusa con un nulla di fatto rivelando la paralisi operativa delle Nazioni Unite e la sconfitta sostanziale dei movimenti ambientali ed ecologisti .
Con il fallimento sostanziale di Cop24, ha termine in pratica il ciclo vitale dell’ambientalismo storico come corrente culturale e politica.
L' ambientalismo storico internazionale, articolato e ben suffragato anche dai risultati della più ampia ricerca scientifica mondiale non è riuscito ad imprimere una svolta o a convincere, a Katowice per alcuna concreta inversione energetica.
Di fatto anche molti altri movimenti civili e sociali avevano già concluso il proprio ciclo vitale con la modernizzazione del mondo imposta da elites tecno-finanziarie che imponeva al popoli e al pianeta una globalizzazione forzata con una omologazione distruttrice dell’autenticità e delle biodiversità umane e ambientali. Ed esaurendosi erano stati, per l’appunto, ignorati, omologati, degenerati, falsificati…
Il compito e la speranza di una trasformazione necessaria torna allora nuovamente alla mobilitazione dei movimenti dei giovani come nel tentativo di Greta Thurnberg, un nuovo movimento ecologista radicale supportato da alcuni settori delle Nazioni Unite e alla disubbidienza civile e all'insurrezione nonviolenta nella visione di Extintion Rebellion.
Proprio questa pandemia, guarda caso, ha bloccato lo sviluppo e l’espressione di questi movimenti nascenti, distraendo e impaurendo governi e opinione pubblica.
In realtà il movimento dei giovani di Greta Thurnberg permette la partecipazione dei giovani ad un movimento di cambiamento ma non è organizzato e resta troppo liquido e fluido per imporre una transizione sistemica ormai necessaria. Rischia cioè di essere fagocitato da una sostenibilità green all’acqua di rose. Di essere ridotto a fenomeno mediatico inconcludente. Di essere addirittura usato affinché un cambiamento reale non avvenga.
Occorre procedere con urgenza, e attraverso modalità nuove e originali, ad una Internazionale Ecologista, allargando il significato di questo termine dall’ambito ambientale all’ambito sociale economico politico culturale e psicologico umano: la proposizione di una nuovo paradigma esistenziale basato sul rispetto, l’armonia e la cooperazione tra umani e tra umani e pianeta.
Auspicio di una Internazionale Ecologista
Auspico un aggregazione federativa che componga la biodiversità dei vari movimenti piccoli e grandi con le necessità di una organizzazione efficiente e sapiente, che costituisca e sviluppi una straordinaria forza di cambiamento.
Il suo ambito dovrebbe essere innanzitutto meta-politico e poli-culturale, permettendo la partecipazione di culture differenti ed evitando le classiche lotte per il controllo e il predominio che portarono, ad esempio, al fallimento delle Internazionali Socialiste. Dovrebbe permettere favorire e sviluppare la partecipazione e l’espressione di quantità crescenti di persone, dovrebbe, cioè, produrre ispirare o coordinare azioni e comportamenti virali, sia di tipo propositivo (le buone pratiche) che di tipo oppositivo (le buone difese).
Una struttura internazionale di servizio, che sostenga lateralmente e con lungimiranza ogni specifico movimento. riconoscibile nel progetto complessivo, a raggiungere i propri obiettivi ma che sia in grado anche, proprio perché articolata e diffusa, di operare scelte tattiche e strategiche di senso complessivo e con efficacia.
Una organizzazione che potrebbe essere trasversale a tutti le forme associative esistenti, ripartita per ambiti di competenza, oltreché geografici e che si occupi a livello intrinseco di connettere riflessione, esperienza, organizzazione, comunicazione ed azione. Non una rete di reti ma una organizzazione di qualità e di capacità.
Uno dei criteri di adesione personale potrebbe essere proprio la consapevolezza di cosa ognuno di noi può donare al progetto, anziché focalizzarsi su cosa tale progetto ci possa portare...
Le reti di movimenti sono talvolta bellissimi esempi di resilienza e di resistenza ma hanno quasi sempre una capacità operativa molto ridotta. Spesso i vari movimenti sono troppo piccoli e in lite perenne gli uni con gli altri. Spesso sono promossi da persone anche capaci ma fortemente egocentriche che tendono ad accentrare su di sé varie forme di controllo.
In alcuni casi ancora, i vari movimenti sono velleitari o lacunosi e dotati di visioni parziali. Inoltre molti loro membri si distinguono per comportamenti pratici che oscillano tra un opportunismo amorale e un fondamentalismo divisivo e suicida: due difetti frequenti dell’agire umano.
I potenti del mondo usano gli opportunisti per depotenziare le capacità innovative dei movimenti (vedi l’ambientalismo di facciata, il sindacalismo colluso, i politici corrotti) e stroncano prima o poi i fondamentalisti, facendoli litigare fra loro, fomentando sempre nuove divisioni, talvolta favorendoli e poi se occorre eliminandoli).
Spesso molti di questi movimenti falliscono e perdono seguito perché gli stessi partecipanti – talvolta i migliori – si allontanano disgustati dalle contese interne e da altre meschinità. (Non di rado vi sono anche infiltrazioni avversarie e di servizi segreti che contribuiscono alla loro degenerazione).
Un nuovo tipo di organizzazione di servizio potrebbe porsi come trasversale ai gruppi esistenti, partecipata e autonoma insieme e senza coltivare ambizioni egemoniche. E dotarsi di un pensiero critico rispetto ad alcune centinaia o migliaia di anni di tentativi di evoluzione del mondo.
Se molte persone con capacità specifiche vi aderissero – i cosiddetti quadri o menti – riconoscendo a priori una serie di valori fondanti (ecologia, giustizia armonia, libertà) e di obiettivi da raggiungere (sia piccoli che grandi, locali glocali e globali) partecipando in modo disciplinato e responsabile anche finanziariamente (con il contributo economico regolare e proporzionale di ognuno) e costituendo quindi una prima densità strutturale di promozione del progetto, si potrebbe riuscire a pianificare la promozione di campagne, azioni e comportamenti collettivi capaci di far partecipare anche con modalità molto semplici e fluide milioni di persone - i cosiddetti cuori - a decine prima e a centinaia poi.
Una eventualità di questo genere (l’unione spontanea di una moltitudine di menti e di cuorii) è però molto difficile. E si determina solo in momenti di estremo pericolo dopo tanti fallimenti così come in seguito al ridimensionamento dell’ego. Direi allora che quasi ci siamo. Si intuisce oggi che siamo vicini ad un momento di rottura e disastro che é può essere anche un momento di svolta.
Riusciremo a compiere questo passo forse solo quando saremo sufficientemente disperati?
Un Movimento Planetario di Liberazione
Un Movimento Planetario di Liberazione permetterebbe di unire alle buone pratiche di ogni singolo e di piccoli gruppi un coordinamento, (anche con la tutela e il supporto necessario) per provare a determinare, quanto prima, cambiamenti più vasti, concreti e importanti per l'ambiente, nel campo della cultura, della società e dell'economia.
Le associazioni come WWF, Greenpeace ed altre hanno loro peculiarità e pregi, storia e dinamiche proprie, così come i partiti verdi ed altri simili. Mi riferisco ovviamente ad organizzazioni non ancora snaturate…. Ognuno può continuare a compiere il suo ruolo e mobilitarsi per i suoi obiettivi. Ma sappiamo che assolvono ormai spesso solo un ruolo simbolico e ottengono o cambiano ben poco. Andrebbero supportate da un coordinamento generale
D’altra parte occorre comprendere che i pochi potenti che possiedono le chiavi del mondo attuale possono contare su una gran quantità di sostenitori e di mezzi, complici o mercenari di ogni tipo. Inoltre controllando, manipolando e modellando l’informazione mainstream determinano la percezione e l’opinione pubblica.
Non è solo con proteste simboliche, con petizioni e con campagne di mugugno sui social (che già sono manipolati dai loro gruppi specializzati) che è possibile ottenere una qualche forma di cambiamento. Le stesse democrazie moderne sono territori colonizzati e corrotti. E tanto meno un cambiamento può avvenire con proteste violente.
Occorre qualcosa di più: qualcosa come una cospirazione buona e di tanti, paziente e diffusa.
Un movimento inclusivo, organizzato e disciplinato può lavorare con il consenso stabile di una parte maggioritaria della popolazione, può esprimersi con creatività e responsabilità in molte forme diverse e produrre infine la differenza che occorre.
Quindi occorre che quella percentuale di Portatori di una Nuova Coscienza - di cui accennavo prima - trovi il modo di organizzarsi in un agire collettivo saggio e lungimirante.
In tanti, durante questa primavera di lockdown, abbiamo immaginato che non si tornasse supinamente alla situazione preesistente. Due mesi fa scrivevo:
Se è corretto fermare un’economia mondiale per fermare un virus perché non dovrebbe essere corretto fermarla anche per arrestare i cambiamenti climatici o l’inquinamento definitivo del Pianeta? Per organizzare un grande Cambiamento?
Trasformazione interiore e Cambiamento esteriore
Il Cambiamento che occorre è meta-politico, avviene nelle coscienze, nei gruppi, nelle nazioni: è animico, psicologico, culturale ma anche economico, sociale e politico. Forse possiamo dire che è davvero reale quando si manifesta in tutti i diversi universi vitali. E' Dentro ed è anche Fuori. La Frammentazione dell’Unità del Mondo comporta anche la frammentazione della Coscienza e solo una sua recuperata Integrità la rende risolutiva.
La divisione tuttora molto frequente tra persone impegnate in un cambiamento interiore e persone impegnate in un cambiamento sociale è dovuta ad una normale ma errata interpretazione della realtà: alla luce di una coscienza di connessione non viene mai prima l’uovo o la gallina, ma questi si susseguono sempre l’uno all’altra, sono cioè, due momenti dello stesso processo.
Come è facile osservare molti ricercatori dell’interiorità giungono a scarsi o nulli risultati ma lo stesso vale anche per molti pretesi trasformatori dei mondi esteriori. Il fallimento nelle vicende umane è sempre dietro l’angolo e per quanto ci si sforzi non si superano mai davvero le difficoltà senza aver intrapreso ciò che è definibile come la giusta direzione.
L’Ecologia Integrale nasce come integrazione di molti diversi livelli di coscienza e si autodefinisce e cerca di essere proprio (come) la giusta direzione per una nuova epoca.
Rimuovere la divisione tra cambiamento interiore e trasformazione esteriore indica l’accettazione di una responsabilità globale per la propria esistenza e potrebbe aiutarci a smettere di baloccarci con le nostre preferenze e credenze. Nella dinamica vitale l’interno va nell’esterno quanto l’esterno va nell’interno.
Noi siamo il mondo e noi cambiamo il mondo allo stesso tempo.
Per questa ragione i due principali movimenti di trasformazione in cui si possono racchiudere le miriadi di iniziative umane (la trasformazione interiore e il cambiamento esteriore), sono volti a permettere lo scambio tra dimensione interiore e dimensione esteriore. Ognuno stimola e nutre l’altro. Esistono distinti in quanto tali ma sono naturalmente destinati ad una connessione inevitabile, come un uomo e una donna, come lo Yin con lo Yang.
Ho spesso ipotizzato, e ne ho ricevuta spesso conferma dai fatti, che occuparsi di cose pratiche e impegni mondani per individui troppo mentali avrebbe costituito un buon aiuto per il raggiungimento di un buon equilibrio interiore e il superamento dei propri difetti. Allo stesso modo attività artistiche e meditative avrebbero facilmente aiutato a centrare personalità irrefrenabili e dedite ad un attivismo perenne.
La Saggezza della Riflessione Interiore può nutrire e stimolare un’Azione esteriore e viceversa un’Azione nel mondo può provocare grandi trasformazioni nella propria interiorità.
Di frequente le delusioni per una mancato cambiamento ispirano conversioni interiori quasi quanto una stasi e una sofferenza interiore provocano la necessità di un impegno al proprio esterno.
La dinamica continua che esiste nel sociale tra espressione tramite partiti e organizzazioni ed espressione tramite movimenti e aggregazioni spontanee è simile all’oscillazione interiore vissuta dal viaggiatore sprituale tra sperimentazione e credenza e tra abbandono e controllo.
Prenderne coscienza ci consente sempre di passare ad un superiore livello di comprensione e di organizzazione
Il Campo della Saggezza è reso possibile da un equilibrio tra opposti, e il successo di una trasformazione interiore come di un cambiamento esteriore sono, a questo campo, naturalmente sottoposti. L’esercizio della Saggezza deve trovare il ruolo fondamentale che le è proprio nella dinamica dei movimenti interiori come nella dinamica dei movimenti esteriori e avviene attraverso il fare esperienza.
L’Esperienza deve essere vigilata dalla Saggezza ma non totalmente controllata da essa,L'esperienza introduce sempre qualche elemento di novità, mettendo anche in crisi talvolta le certezze acquisite e scombussolando magari i piani.
Esperienza e Saggezza sono falsi oppositori poiché si nutrono l’una dell’altra e nell’equilibrio compiuto di tale processo si modella una Organizzazione, ovvero un insieme armonico di regole e schemi in cui l’esperienza è regolata dalla saggezza e questa a sua volta è vivificata dall’esperienza.
Una decisione personale come un partito sono entrambe forme di organizzazione della vita personale come della vita collettiva: in una prima fase sono vitali e risolutive, nella fase successiva divengono facilmente forme inerti che devono essere superate.
Saggezza ed Esperienza Organizzati insieme comunicano all’esterno la propria intenzione, amplificando il processo creativo in corso e facendone scaturire la Visione che è in definitiva la capacità comunicativa di una creazione creazione in atto.
La Comunicazione o Visione si effonde e permette agli altri di parteciparvi ed ispirarvisi : così avviene nei movimenti sociali e così avviene negli individui nei processi ispirativi delle creazioni artistiche.
Il cambiamento di un paradigma culturale, di una struttura sociale economica o politica sarà reso possibile solo da una Visione che ispiri un numero sufficiente di individui all’’Azione, organizzati da un equilibrio armonico di Esperienza e Saggezza - ma del resto L’evoluzione personale non è forse regolata da un processo simile? -
I movimenti di cambiamento per riuscire devono basarsi sul medesimo schema che regola l’evoluzione personale e naturale. Cioè per riuscire ad avere successo ed ottenere degli obiettivi che poi non sfuggono o degenerano devono tener conto della natura delle cose e di cosa le snatura... Tanto più dovrebbe perseguirlo una Internazionale Ecologista
Molti movimenti e ideologie si sono susseguiti ed hanno tutti fallito perché hanno ignorato la relazione ecologica delle parti in gioco ed hanno sbagliato in pratica ingredienti e proporzioni.
Essendo questo, solo, un scritto di auspicio affinché si giunga ad una nuova forma di organizzazione del cambiamento planetario mi sono limitato semplicemente ad alcuni cenni sulla natura e sulle qualità di tale intenzione. Per quanto mi è possibile, indicando, in forma generale e astratta, alcuni procedimenti, ingredienti e proporzioni possibili...
Sono cosciente che la sua realizzazione richiederà l’intelligenza condivisa, la generosità e le capacità di molti, più che di ognuno che dica la sua, che ognuno vi compia la propria parte. Saranno necessarie anche molte benedizioni e parecchie generazioni e sempre molta pazienza. Non saprei dire se, come e quando questo momento risolutivo dell’era attuale si verificherà. E neanche se riuscirà infine a raggiungere i suoi obiettivi, ma immagino forse con cosa vi riuscirà.
A quando allora la prossima epidemia d’amore?
Maurizio Di Gregorio
Nemi, 15.06.2020
|