È una rivista inglese di considerevole ampiezza, che si occupa sia delle tendenze e delle correnti della nostra condizione globale, sia delle intuizioni di coloro che hanno il coraggio di creare e sognare. Resurgence ha sempre perseguito una visione del mondo integrata e olistica. Fra i suoi temi troviamo la fondamentale distruttività dell’economia globale; la necessità di un’economia “che si interessi della gente”; l’importanza della dimensione, della ruralità, della non violenza e del Terzo Mondo. Nel maggio 1966, quando fu pubblicato il primo numero, questi argomenti rappresentavano per la maggior parte il pensiero di un piccolo gruppo di intellettuali radicali; ora essi sono materia dei discorsi politici di ogni giorno. Tuttavia Resurgence non ha la minima intenzione di fare tendenza, poiché il suo scopo – lanciare un prolungato attacco al paradigma dominante – è ben più serio. Certo, tale scopo può essere provocatorio, ma non sarà mai negativo, mai semplicemente analitico, mai esclusivamente colto. Riconoscerà sempre la saggezza insita nella bellezza, il valore dell’esempio pratico e, non ultima, l’importanza del “tutto”, la visione olistica della vita. Se volessimo trovare un termine per il tema centrale della rivista, questo potrebbe essere “interrelazione”, cioè la capacità di vedere le cose nel loro insieme e, tuttavia il carattere di Resurgence è tanto lontano dall’ideologico quanto è possibile allontanarsene. Gli articoli che contiene riflettono l’armonia di una sensibilità, piuttosto che un sistema e, se si affermasse che i giornali hanno la facoltà di pensare, per questa rivista, che quest’anno compie quarant’anni, bisognerebbe dire che pensa con il cuore.
Resurgence pubblica le voci del nostro tempo: Wendell Berry, James Lovelock, James Hillman, Vandana Shiva, Fritjof Capra e altri ancora. Questi sono gli autori contemporanei che stanno lanciando un attacco prolungato al materialismo dei nostri tempi, con l’intento di promuovere un cambiamento veramente fondamentale del cuore, una metanoia. Resurgence dà un contributo fondamentale a questo lavoro evolutivo, mettendo a disposizione una tribuna dalla quale pensatori radicali ma olistici possano divulgare le loro idee. La rivista propone soluzioni positive per le nostre varie crisi: sociali, ambientali e spirituali; offre speranza e ispirazione, una via per uscire dal vicolo cieco, un modo per evitare l’opprimente vanità di uno stile di vita postmoderno fatto di apparenze, immagini e verniciature. Quietamente, passando quasi inosservata, essa tiene viva la fiamma della lungimiranza.
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