“La materia è il veicolo di manifestazione dell’anima su questo piano d’esistenza, e l’anima su un piano superiore è il veicolo per la manifestazione dello spirito, e questi tre sono una Trinità, sintetizzata dalla Vita, che tutti li pervade.” da “La Dottrina segreta” Vol. I° Pag. 80.
Terza Edizione
PREFAZIONE Quando si scrive un libro destinato agli aspiranti sinceri, sorge sempre la domanda: quale sarà la linea d’insegnamento che potrà farli progredire più rapidamente? Infatti, la rapidità è il fattore essenziale se si vuole utilizzare correttamente l’odierno sviluppo e sollevare il mondo dall’angoscia e dalla tensione. Inoltre, l’insegnamento deve accrescere la competenza mentale e indurre la stabilità emotiva necessaria perché possano essere pronti per il servizio nel minor tempo possibile. Si ricordi che lo studio assiduo e l’apprendere con gli occhi e le orecchie nozioni della Saggezza Eterna, valgono solo ad accrescere la responsabilità, o a causare fatica cerebrale e ristagno, cui consegue l’abbandono dell’inse-gnamento. Solo ciò che viene applicato alla vita ha valore effettivo e conserva la propria vitalità. La sincerità è la prima cosa cui guardano inevitabilmente coloro fra noi che insegnano.
A coloro che raggiungo tramite questi libri ricordo che il principale risultato che spero di ottenere sono la cooperazione e la comprensione di gruppo, e non dei vantaggi individuali. Studiando e leggendo con attenzione, si stabilisce un rapporto di gruppo, esso s’integra sempre maggiormente, le unità che lo compongono si collegano più strettamente e, come gruppo, si fondono meglio nel Piano dei Grandi Esseri che si sta attuando. Noi costruiamo e progettiamo per il futuro e per l’umanità, e non per lo sviluppo personale del singolo aspi-rante. La crescita dell’individuo non è di somma importanza. La formazione e lo sviluppo di un gruppo di aspiranti consacrati, educati a lavorare insieme ed a rispondere all’unisono ad un insegnamento, rivestono invece vera importanza agli occhi di coloro fra noi che ri-spondono della preparazione del gruppo di discepoli mondiali che in un ciclo successivo a-girà in libertà e con potenza.
Voi non vedete che una piccola frazione del Piano. Noi ne vediamo l’evoluzione per una serie di vite future, ed oggi cerchiamo chi sia suscettibile di imparare ad operare in forma-zione di gruppo, per costituire una delle unità attive nel vasto quadro degli avvenimenti futuri, connessi a quei due terzi dell’umanità che alla fine dell’epoca saranno inoltrati sul Sentiero, ed alla parte restante che sarà trattenuta per uno sviluppo posteriore. Prepariamo in ogni luogo uomini e donne affinché divengano sensibili al Piano, alla vibrazione del loro gruppo, e quindi capaci di cooperare con intelligenza al proposito che si sta attuando. È erroneo pensare che il Piano preveda di educare gli aspiranti a percepire la vibrazione di un Maestro o della Gerarchia. Questo è un fattore incidentale e di secondaria importanza.
Questi libri sono stati scritti allo scopo di preparare gli aspiranti alla consapevolezza di gruppo. Riconoscete con chiarezza che personalmente non avete importanza, ma che il gruppo con tutta certezza ha invece grande valore. L’insegnamento non viene impartito solo per educarvi o per offrirvi un’opportunità. Tutta la vita è opportunità e la reazione individuale ad essa è uno dei fattori indicanti la crescita dell’anima. A tal fine basta la scuola del mondo.
In qualsiasi presentazione della verità non dovrebbe esistere alcuna imposizione d’autorità. Gli aspiranti devono essere liberi di avvalersi o meno dell’insegnamento, e l’opera spirituale deve procedere per deliberazione spontanea e sforzo auto-iniziato del singolo studente. Nei libri finora pubblicati sono state tracciate tre linee fondamentali d’insegnamento: La prima riguarda una tecnica relativamente nuova di controllo del corpo.
La seconda riguarda l’insegnamento sulla formazione del nuovo gruppo di servitori del mondo. La terza riguarda le linee generali dell’opera magica di creazione.
La prima concerne l’individuo ed il suo sviluppo; la seconda indica la natura e gli i-deali del gruppo in cui egli potrà inserirsi se trarrà profitto dall’insegnamento ed imparerà a dominarsi; la terza, se solo poteste rendervene conto, espone in modo abbastanza partico-lareggiato i metodi e le modalità di lavoro della nuova era.
Riflettete su queste tre vie principali d’approccio alla verità, e pensatevi con chiarezza. Se ne apprezzerete mentalmente il significato, ne ricaverete comprensione ed accrescerete l’apprendimento collettivo dell’insegnamento che ho cercato di impartire. Qualsiasi aspirante che pensi con chiarezza ed applichi l’insegnamento alla vita quotidiana, offre un prezioso contributo alla consapevolezza di gruppo.
Spesso l’aspirante si chiede: “A che posso mai servire? In che modo, nella mia piccola sfera, posso essere utile al mondo?”. Risponderò che figurandosi questo libro nelle menti degli uomini, esprimendo davanti a loro l’insegnamento che contiene, e vivendo in modo conforme ad esso, renderete un servizio molto efficace.
Ciò comporterà necessariamente di consacrare totalmente la personalità ad aiutare l’umanità, e a promettere al Sé superiore che ci si sforzerà di perdere di vista il sé nel servi-zio, servizio da svolgere nel luogo e nelle circostanze che il destino e il dovere impongono. Voglio dire uno sforzo rinnovato per purificare tutti i corpi, in modo che tutto l’uomo inferiore possa essere un canale sgombro, uno strumento attraverso il quale la forza spirituale possa fluire liberamente.
Intendo il conseguimento di un atteggiamento in cui l’aspirante nulla desidera per il sé separato, e considera tutto ciò che possiede come cose da offrire sull’altare del sacrificio per aiutare i fratelli. Se tutti voi che leggete poteste vedere gli effetti di un simile sforzo unito, ne deriverebbe un’attività di gruppo, condotta con intelligenza, capace di compiere grandi cose. Molti sono coloro che corrono qua e là per seguire questo o quell’individuo, per svolgere questo o quel lavoro e, agendo senza coordinazione intelligente, non conseguono nulla, e non ottengono risultati di gruppo. Ma l’azione congiunta di gruppo si risolverebbe nella riorganizzazione ispirata del mondo intero, e nell’eliminazione degli ostacoli; si compirebbero veri sacrifici, e si abbandonerebbero aspirazioni e desideri personali per servire i fini di gruppo.
Soprattutto, è necessario eliminare la paura. Ne ho discusso a lungo nel “Trattato di Magia Bianca”, e ho dato alcune formule e norme per dominarla. Quanti fra coloro che hanno letto l’insegnamento ne hanno tratto profitto? Non volete eliminare la paura con de-terminazione e perché il mondo grida al soccorso, e andare incontro al futuro con gioia e coraggio?
Alla base dei libri che ho scritto vi sono un proposito definito ed una successione d’insegnamento preordinata. Potrà interessarvi che li esponga: Il primo libro pubblicato fu “Iniziazione umana e solare”. Era destinato all’aspirante comune, per condurlo alla visione di un gruppo organizzato di maestri che cercano di aiutare l’umanità (e incidentalmente lo studente stesso) e di dare un’idea delle loro tecniche e moda-lità di procedura.
“Lettere sulla Meditazione occulta” indicò il modo per raggiungere quei Maestri, e la di-sciplina necessaria per percorrere il Sentiero. Entrambi sono dedicati in modo particolare agli aspiranti.
Il “Trattato del Fuoco Cosmico” è di genere completamente diverso. In ultima analisi è una guida per gli iniziati esistenti nel mondo, e all’aspirante servirà per fargli distogliere lo sguardo da se stesso e dal proprio progresso per volgerlo ad una concezione più vasta e ad un ideale universale. L’iniziato si distingue per l’assenza d’interesse per se stesso, per il proprio sviluppo, per il destino personale, e tutti gli aspiranti che divengono discepoli ac-cettati devono essere padroni della tecnica del disinteresse. Anch’essi devono elevare lo sguardo dal gruppo e dalla Gerarchia che essi costituiscono per fissarlo su orizzonti più ampi e campi d’azione più vasti. Vi trattai il grande Piano creativo, le sue leggi e le sue tecniche di sviluppo, e l’opera dei Costruttori dell’universo; dalla massa di nozioni impartite, e sottostante a tutto l’insegnamento, è l’idea di una grande Vita, con una Sua psicologia e idee Sue proprie. Fu un tentativo di descrivere in sintesi la svolgentesi Mente di Dio, mentre elabora i Suoi piani tramite i Figli della Mente minori. Con simbolismi e frasi arcaiche vela le verità ed i principi che giacciono alla radice del processo creativo, e nel complesso supera la capacità di comprensione anche dello studioso avanzato. Nello stesso tempo è un validissimo compendio di nozioni, e servirà a trasmettere la verità e a sviluppare l’intuizione.
L’ultimo libro, il “Trattato di Magia bianca”, gli è parallelo. Come quello tratta della psicologia della Divinità, dell’opera del Macrocosmo, e delle leggi secondo le quali opera il Logos Solare, così questo tratta della psicologia di un Figlio di Dio e dell’opera del Micro-cosmo. Concerne il posto che questo occupa nel tutto maggiore ed è di pratica applicazione alla vita quotidiana che vi si svolge.
Ho inoltre assistito A.A.B. nella traduzione degli Aforismi Yoga di Patanjali, opera di congiunzione, intesa a mostrare all’aspirante le norme per sviluppare la luce che è in lui, e riversare il potere dell’intuizione su tutti i problemi ed i fenomeni della vita stessa. Titolo del libro è “La Luce dell’Anima”.
Ora adempio all’intento di scrivere sul soggetto dei Sette Raggi. Questo argomento è sempre stato degno di sincero interesse da parte degli studiosi, ma di quei raggi poco si co-nosce. Sappiamo, dalla “Dottrina Segreta” che sono le Forze costruttrici, e la totalità di tutto ciò che è manifesto nell’universo, ma i loro effetti sul regno umano, la loro natura e la loro qualità essenziale, sono ancora un mistero. Dovrò per forza di cose evitare, per così dire, la nota cosmica, dal momento che voglio impartire allo studioso ed al lettore intelligente in-formazioni di valore pratico. Abborderò dunque interamente il soggetto dal punto di vista della famiglia umana, in termini di valori psicologici, gettando le basi della nuova psicologia tanto necessaria, e quindi trattando soprattutto dell’equazione umana. Quel che dirò sarà un commento all’estensione delle parole che stanno a proemio della “Dottrina Segreta”, che “tutte le Anime sono una con la Superanima”.
Dobbiamo, fin dall’inizio, accettare il fatto dell’anima. Non ci soffermeremo a conside-rare le argomentazioni pro o contro l’ipotesi della sua esistenza universale, cosmica e divina, o individuale ed umana. Per i nostri fini, l’anima esiste, e se ne assume la realtà intrinseca come principio dimostrato e fondamentale. Coloro che non l’ammettono possono comunque studiare quest’opera come un’ipotesi accettata provvisoriamente, e raccogliere le analogie e gli indizi che possano corroborare il loro punto di vista. Per l’aspirante, e per chi cerca di dimostrare l’esistenza dell’anima perché vi crede, questa espressione delle sue leggi e tradizione, della sua natura, origine e potenzialità sarà un fenomeno sperimentato e gra-dualmente approfondito.
Prevedo che ciò che indico e le ipotesi che propongo, saranno comprovate in senso scientifico nella prossima era dell’Acquario. La scienza si sarà ulteriormente inoltrata nel dominio dei fenomeni reali eppure intangibili; avrà scoperto (se già non lo ha fatto) che il denso e il concreto non esistono; saprà che esiste una sola sostanza, presente in natura a vari gradi di densità e di attività vibratoria, sospinta da un proposito che le dà impulso ed esprime un intento divino.
Eviteremo per quanto possibile generalità vaghe, così penose per la mente critica ed ac-cademica, e nelle quali il mistico trova sollievo e gioia. Chiedo comunque a tutti coloro che studiano questo trattato di trattenere il giudizio, e non lasciare che si cristallizzi fintanto che la tesi intera sia stata presentata e ne siano scorte con chiarezza le linee generali, ed un poco elaborati i particolari.
Sarà necessario impostare il soggetto su vasta base, e connettere ciò che è individuale a ciò che è generale, e dapprima questo potrà sembrare un tema troppo vasto, una presenta-zione troppo speculativa, uno schema troppo incerto e vago. Ma non se ne può fare a meno, poiché l’argomento, come in ogni opera veramente occulta, deve essere considerato proce-dendo dall’universale al particolare, dal cosmico all’individuale. Gli uomini sì interessano ancora troppo a ciò che è particolare e individuale per riuscire facilmente ad applicare lo stesso interesse al tutto maggiore nel quale “vivono muovono e sono”, né possiedono oggi (di norma) quel meccanismo interiore di pensiero e quella percezione intuitiva del vero che consenta loro di afferrare agevolmente il significato di ciò che soggiace al simbolismo delle parole, o scorgere nitidamente il profilo soggettivo celato nella forma oggettiva.
Ma lo sforzo fatto per comprendere reca i suoi frutti, e il tentativo di afferrare e comprendere l’Anima (cosmica, universale, planetaria e individuale) conduce inevitabilmente a sviluppare l’apparato mentale (e di conseguenza le cellule cerebrali ancora quiescenti), ciò che finirà inevitabilmente per determinare il coordinamento delle facoltà di pensiero e l’illuminazione che ne deriva.
Si deve considerare la natura del nostro universo settenario, ed osservare il rapporto del triplice essere umano con la Trinità divina. Un concetto generale dell’intera rappresentazione simbolica riveste grande valore. Chiunque si accinga a studiare il soggetto dei raggi, deve sempre tener presente il fatto che egli stesso, in quanto unità umana, ha un suo posto nell’uno o nell’altro dei raggi. Il problema che così si pone è assai reale. Il corpo fisico può rispondere ad un certo tipo di forza di raggio, mentre la personalità come un tutto vibra all’unisono con un’altra. L’ego, o anima, può appartenere ad un raggio ancora diverso, e quindi rispondere ad un altro tipo d’energia. La questione del raggio monadico introduce in molti casi un ulteriore elemento, ma a questo si può solo accennare e non può essere veramente chiarito. Come spesso vi ho detto, solo dopo la terza iniziazione si entra in contatto con il raggio monadico che è l’aspetto più elevato della vita dell’iniziato, e l’umile aspirante non è ancora in grado di accertare se è monade di Potere, d’Amore o d’Attività Intelligente.
Concludendo, chiedo la vostra cooperazione sincera all’opera che intraprendiamo. Avrà forse valore pubblico e generico maggiore d’ogni altro mio scritto. Vedrò che questo trattato sull’anima sia relativamente breve. Cercherò di esprimere quelle verità astratte in modo che il pubblico in genere, che ha profondo interesse per l’anima, possa esserne incuriosito e costretto a considerare con profondità maggiore quella che finora non è che una supposi-zione velata. L’era dell’Acquario vedrà comprovato il fatto dell’anima. Questo è un tentativo, condotto fra le difficoltà proprie ad un periodo di transizione che manca persino della terminologia adatta, per contribuire a dimostrarlo.
Vorrei inoltre aggiungere che l’atteggiamento da serbare nei confronti dell’insegnamento impartito dovrebbe essere quello dello studioso che cerca verità suscettibili di prova ed informazioni applicabili alla vita quotidiana e verificabili nel crogiuolo d’esperienza della vita. Se, ad esempio, esistono veramente sette raggi, incorporanti sette tipi d’energia divina, l’uomo dovrebbe essere in grado di riconoscerli nel particolare campo fenomenico ove vive la sua piccola parte. Se la verità impartita è velata dal simbolismo ed offerta come ipotesi, dovrebbe in pari tempo essere svelata quanto basta per essere riconosciuta ed esercitare un richiamo intelligente tale da meritarne l’indagine. Le parole “Tutte le anime sono una con la Superanima “forse contengono e di fatto contengono, io credo, una nozione fondamentale ed essenziale, ma fintanto che anche nel mondo non risulterà con evidenza un vivente rapporto fra tutti gli esseri senzienti, quell’affermazione sarà priva di senso. Ma sta di fatto che la sensibilità universale ed una generale consapevolezza sono ovunque riconosciute come e-sistenti ed in fase di sviluppo. Il mondo è colmo di conoscenza, che in ultima analisi è la risposta sensibile alle condizioni esistenti, da parte di menti che si stanno aprendo, ma non sono ancora del tutto sviluppate. Diventa sempre più evidente che un’unità fondamentale sottostà alla diversità, e che la nostra consapevolezza è giusta, vera e corretta nella misura in cui sappiamo identificarci con questa unità. Infine, vi esorto a proseguire. Che nulla del passato - inerzia fisica, depressione mentale, assenza di controllo emotivo - vi trattenga da una nuova decisione e dal compiere con in-teresse e con gioia il progresso necessario per mettervi in grado di rendere un servizio più attivo e utile. Che nessuno di voi si lasci ostacolare dal passato o dal presente, ma viva come osservatore, ecco la preghiera, costante e fiduciosa del vostro maestro.
IL TIBETANO.
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