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Info
rilegatura: brossura
formato: 19,5 x 26,5 cm.
pagine: 384
ISBN: 978-88-6119-034-4
Editore: Il Libraio delle Stelle
Anno di pubblicazione: settembre 2010
Euro: 30.00
Approfondimenti
Prefazione di Fleet W. Maull
Indice del volume
Introduzione dell'Autore
Materialismo Spirituale ed Ego Spiritualizzato
Indice analitico
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Prefazione
Fleet W. Maull

Cos’è l’illuminazione? È uno stato continuo di libertà e grazia, come molti di noi, una volta o l’altra hanno immaginato essere? Mette fine alla sofferenza, come vorremmo sperare? È un contesto non duale permanente dal quale si agisce con grande abilità e compassione, assorti nel mondo manifesto della realtà relativa mentre restiamo tuttavia ancorati in qualche modo all’Assoluto privo di forme? O è semplicemente la capacità di risvegliarsi ancora e sempre, attimo dopo attimo ed essere una cosa sola con ciò che è? Sebbene sia certamente un rappresentante di una delle tradizioni di illuminazione, il mio maestro Chogyam Trungpa Rinpoche, preferiva più parlare dell’esser desti, dell’essere presenti a se stessi, e del coltivare la vigilanza e la compassione pur nel mezzo delle nostre pene e della nostra confusione.

Dovendo rispondere alla richiesta dell’autrice di scrivere una prefazione ad un lavoro così imponente, che include i contributi di così tanti maestri riconosciuti, terapisti, ricercatori e studiosi, la mia mente produsse per parecchi giorni una scottante confusione sulla mia inadeguatezza per il compito – tutta la solita roba nevrotica di autocoscienza, auto-deprezzamento e auto-svalutazione.

Persino dopo che si è sul sentiero da tempo, persino dopo esserci imbattuti inevitabilmente in alcune delle più comuni esperienze di meditazione - alcune delle quali possono sembrare relativamente illuminanti e liberatorie in quel momento - la mente fa quello che fa e ancora produce questa sofferenza nevrotica. Per la gran parte di noi, quindi, se possiamo rivendicare un qualche progresso, sta nel fatto che forse abbiamo imparato a trattare con questa roba mentale abituale, nostra e degli altri, con un po’ più di humour e compassione. Le esperienze spirituali che sembrano positive - quei momenti benedetti e illuminanti di grande chiarezza - sono sicuramente inestimabili sul sentiero, specialmente se riusciamo ad evitare di cadere nell’attaccamento che spesso queste generano. Tuttavia, uno dei meriti più inestimabili di questo libro è di aver messo l’accento sul valore ancora più grande delle esperienze che sembrano negative e devastanti, le esperienze che incontriamo nella vita. Per me è chiaro che le più potenti esperienze spirituali sono accadute quelle volte in cui ogni cosa sembrava crollare, quando il mio intero mondo collassava. Queste sembrano essere le volte in cui si verifica uno spostamento reale verso un nuovo livello di lavoro. Apparentemente è solo quando la nostra vita cospira in un qualche modo a proiettarci in quei confronti “obbligati” con noi stessi, con il nostro dolore e con qualche tipo di verità, che siamo capaci di effettuare un cambiamento reale.

Mariana Caplan ha prodotto una disamina completa ed esaustiva del sentiero dell’illuminazione e di tutte le miriadi di cadute, vicoli ciechi, cul-de-sac e precipizi pericolosi nei quali facilmente possiamo perderci nell’auto-inganno, o peggio, condurre altri con noi a seguirci nell’inganno e in tutti i vari modi di corruzione possibili. Mi riconoscevo in queste situazioni, poiché sono stato certamente colpevole delle tante distorsioni e auto illusioni raccontate dagli intervistati. Fortunatamente per gli altri, ho tenuto queste distorsioni e delusioni principalmente per me.

Non sto a disistimarmi, proprio per niente. E’ ciò che fa la mente. Come Trungpa Rinpoche ci ricordava continuamente (e il puro peso dell’evidenza in questo libro lo conferma), non è questione di stabilire se noi veniamo coinvolti nell’autoinganno e nel materialismo spirituale di ogni tipo. Lo siamo, costantemente. E’ piuttosto una specie di scoperta continua di dove, quando e come noi lo facciamo, per poter applicare immediatamente le correzioni appropriate, lasciando andare il nonsense e ritornando alla Realtà, per poi proseguire lungo il sentiero. Questo richiama, come molti interventi di quest’opera dimostrano convincentemente, ad una compassionevole, ma rigorosa e costante auto-onestà.

Questo, chiaramente, è più facile a dirsi che a farsi; e, infatti, senza una qualche sorgente esterna di riscontro chiaro e fecondo, potrebbe essere un progetto privo di speranza. L’identità, la sicurezza, il potere e la pigrizia che comunemente definiscono l’ego nelle scuole spirituali qui in occidente sono veramente un nemico astuto e sofisticato che sembra essere in grado di cooptare anche i più brillanti risvegli auto rivelatori e le intuizioni distruttrici dell’ego ai propri fini.

L’ idea stessa di insegnante spirituale, per non parlare di maestri spirituali e lignaggi gerarchici di trasmissione di saggezza, va contro i valori più cari all’Occidente: individualismo, eguaglianza e democrazia.

Tuttavia, se si aspira ad un lavoro spirituale reale, sembra che siano chiaramente necessari sia insegnanti spirituali autentici in possesso di una realizzata e verificata profondità e saggezza spirituale, sia scuole spirituali e lignaggi autentici. Questi ultimi offrono a livello critico la matrice necessaria o il contesto di lavoro per l’allievo spirituale e per preservare e trasmettere gli insegnamenti di saggezza autentici.

Dai tempi antichi, il processo di trasmettere gli autentici insegnamenti di saggezza e le tecnologie per il risveglio spirituale erano accuratamente protetti e contenuti all’interno delle scuole e dei lignaggi spirituali tradizionali allo scopo di ridurre la possibilità di corruzione al minimo. L’interesse casuale e lo shopping spirituale erano fortemente scoraggiati. L’impegno ad una rigorosa preparazione e la disponibilità a sopportare ostacoli considerevoli erano richiesti a tutti gli aspiranti e chi intendeva diventare un insegnante doveva sottoporsi a un lungo e arduo apprendistato sotto la direzione del maestro. L’intero processo richiedeva grande pazienza, diligenza ed umiltà.

Oggi assistiamo al capovolgimento radicale di questo approccio tradizionale su scala incomparabile e quasi inimmaginabile. I testi segreti sono stati tutti pubblicati e possono essere ordinati con un clic del mouse su Internet. Abbiamo tutti un accesso totale e istantaneo a questo tesoro gelosamente protetto di conoscenza “esoterica.” Insegnanti “spirituali” di ogni specie, dai ciarlatani e da quelli ovviamente superficiali sino ai più profondi e sublimi maestri, tutti promuovono i loro libri, programmi e ritiri nelle pagine degli stessi giornali e riviste di spiritualità New Age.

Le iniziazioni una volta segrete sono ora promosse e vendute sul mercato spirituale. Gli insegnanti spirituali stanno diventano celebrità; e, in qualche caso, le celebrità stanno assumendo il ruolo di insegnanti spirituali. I confini tradizionali tra sacro e profano, tra spiritualità e commercio si sono dissolti con l’oriente che si mescola all’occidente nel mercato hi-tech della fine degli anni ‘90.

Se tutto ciò, in definitiva, sia buono o cattivo, o attraverso quali vie possa alla fine tornare ad essere benefico o d’aiuto è un punto caldo del dibattito in corso nei circoli spirituali. Per quanto ne possiamo pensare o sentire - esso è ciò che è - si tratta della nostra presente Realtà. Ciò sta anche causando una tremenda confusione e rendendo più dura che mai agli studenti la possibilità sia di trovare un sentiero autentico che di connettersi con insegnanti veri e capaci. Le possibilità di auto ingannarsi e di corruzione non sono mai stati più grandi.

Anche i ricercatori esperti trovano che la valanga di insegnamenti e il grossolano mercato delle “esperienze spirituali” porti solo confusione e sia essenzialmente inquietante.

Una delle nostre responsabilità critiche di occidentali, è la nostra sfacciata sicurezza e persino arroganza di fronte all’assimilazione delle informazioni provenienti da altre culture. Noi tendiamo a sentirci liberi di prendere e scegliere ciò che ci piace e lasciare il resto indietro, come se fosse immondizia o pula. Mentre è vero che sia le tradizioni spirituali occidentali che orientali contengono un “bagaglio” culturale di un certo spessore, è in qualche modo arrogante da parte nostra pretendere di poter distinguere tra insegnamenti essenziali e bagaglio culturale, o tra quel “bagaglio” e la matrice culturale cruciale che fornisce il necessario contenitore per gli insegnamenti e il contesto critico per il vero lavoro spirituale.

Infatti, può non essere né desiderabile né possibile assimilare una matrice culturale antica o straniera. Dovremmo costruire pazientemente una nostra matrice propria per una cultura spirituale, un progetto che può richiedere generazioni per compiersi. Nel frattempo, dobbiamo avere l’umiltà di comprendere che l’educazione, la preparazione e la realizzazione della saggezza richiesta per rappresentare e trasmettere autenticamente gli insegnamenti, specialmente nel ruolo di depositario di lignaggio, non è questione di quanti ritiri di 3 anni, cicli di koan, esperienze meditative e aperture si sono fatte e avute, ma è mescolato indissolubilmente con le matrici culturali che hanno supportato questi insegnamenti e lignaggi per migliaia di anni.

Il lettore sarà quasi sicuramente consapevole dei travagli di molti insegnanti, sia orientali che occidentali, le cui vite e comunità sono implose in scandali e corruzione intorno alle questioni classiche del potere, del denaro e del sesso negli ultimi decenni. Mentre alcuni di questi scandali possono essere stati istruttivi, e mentre, alla lunga, alcuni insegnanti e comunità possono crescere in profondità e saggezza attraverso il loro viaggio di guarigione, la rovina distruttiva e drammatica sia per gli individui che per le comunità, per non parlare dell’impatto negativo sulle tradizioni nel loro insieme e sul loro tentativo di preservare e stabilire lignaggi autentici di trasmissione, ha un peso enorme sulla bilancia.
L’ironia è che, a livello retrospettivo, la maggior parte di questi scandali appare evitabile. Ciononostante continuano a verificarsi.
Chiaramente le forze dell’autoinganno, della dipendenza, del rifiuto e della co-dipendenza sono molto potenti, e richiedono una vigilanza costante e un’auto-onestà inflessibile, insieme a una comunicazione aperta e coraggiosa tra insegnanti e allievi, sia all’interno delle comunità spirituali che nelle scuole come insieme.

Tra Cielo e Terra, destinato a diventare un classico ed una risorsa standard per gli studenti seri della Via, ci offre un modello per questo tipo di autoesame e per un dialogo onesto. E’ raccomandato caldamente a tutti i seri aspiranti spirituali, e aggiungerei che dovrebbe essere letto da tutti quelli che si prendono la profonda responsabilità di guidare gli altri lungo il sentiero. Siamo molto riconoscenti a quei pochi piccoli editori di qualità come la Hohm Press (Il Libraio delle Stelle in Italia) che sono disponibili e capaci di sostenere un progetto come questo e di pubblicare un libro decisamente non commerciale di tale lunghezza e profondità.

Fleet W. Maull, allievo da lungo tempo del Vidyadhara Chogyam Trungpa Rinpoche è anche monaco laico buddista nell’ordine Zen dei Peacemaker ed è laureato in psicologia. E’ inoltre fondatore di due organismi nazionali non-profit: il Prison Dharma Network e il National Prison Hospice Association.
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