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Info
rilegatura: brossura
formato: 14,5 x 21 cm.
pagine: 310
ISBN: 978-88-6119-020-7
Editore: Il Libraio delle Stelle
Anno di pubblicazione: maggio 2009
Euro: 18.00
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Indice dell'opera
Trasformazione del Fisico
Trasformazione del Subcosciente e dell'Incosciente
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Trasformazione del Subcosciente e dell'Incosciente << torna indietro
Finché la trasformazione supermentale non è totale e completa, giù fino al subcosciente, la natura inferiore ha sempre un dominio su una parte o l’altra dell’essere.

La difficoltà, ora, sta proprio nel subcosciente, poiché, nel corso generale della sadhana, l’intera lotta si svolge in questomomento in esso. È nel subcosciente, e non più nel vitale o nel fisico cosciente, che si concentra tutta la resistenza.

L’essere interiore non è condizionato dal subcosciente, ma quello esteriore lo è stato per migliaia di vite; è per questo che l’abitudine dell’essere esteriore e della coscienza fisica a rispondere al subcosciente può costituire un formidabile ostacolo al progresso della sadhana e lo è per la maggior parte (dei sadhaka). Il subcosciente continua a ripetere i vecchi movimenti, abbassa sempre la coscienza, ostacola un’ascesa regolare e fa sì che la vecchia natura oppure il tamas (oscurità e inerzia) intralci la discesa. Solo se si vive totalmente e dinamicamente nell’essere interiore, sentendo quello esteriore come una cosa del tutto superficiale, ci si può sbarazzare dell’ostruzione o ridurla al minimo, finché la trasformazione dell’essere esteriore non sia completa.

Il subcosciente è una zona oscura e ignorante, per cui è naturale che i movimenti più oscuri della Natura abbiano là più potere. È infatti così con tutte le parti inferiori della natura, dal vitale inferiore in giù. Ma dal subcosciente emergono anche cose buone, sebbene più raramente. Nel corso della sadhana, occorre illuminarlo e farne un sostegno della coscienza superiore nella natura fisica, invece di una base dei movimenti istintivi inferiori.

Il subcosciente dev’essere penetrato dalla luce e diventare una sorta di basamento di verità, un deposito di giuste impressioni e giuste risposte fisiche alla Verità. A rigor di termini non sarà affatto subcosciente, bensì una specie di banca contenente valori veri e pronti all’uso.

Il lavoro [della sadhana nel subcosciente] è di natura generale, non individuale, ma necessariamente ciascuno qui ne è in qualche misura interessato. Se la coscienza e la luce non vengono introdotte nel subcosciente, allora non può esserci trasformazione. È infatti nel subcosciente che si trovano i semi di tutti i vecchi istinti e movimenti vitali inferiori, e per quanto possano essere stati eliminati dal vitale inferiore stesso, possono rispuntare dal basso. Il subcosciente è inoltre la base segreta della coscienza corporea. Esso deve lasciare entrare dentro di sé la coscienza superiore e la luce di Verità.

Il subcosciente può essere vuoto solo se la mente è silenziosa. Ciò che si deve fare è espellere dal subcosciente tutte le cose vecchie, ignoranti e contrarie allo yoga.

Se il subcosciente è svuotato, questo può indicare che avete oltrepassato la coscienza ordinaria e che il subcosciente stesso è pronto ad essere uno strumento della Verità.

Primi effetti della luce che penetra e trasforma il subcosciente:
1. Il subcosciente comincia a mostrare più facilmente cosa c’è in esso.
2. Le cose che si sollevano da esso giungono alla consapevolezza della mente prima che esse possano toccare o influenzare la coscienza.
3. Il subcosciente diventa sempre meno il rifugio di movimenti ignoranti e oscuri e sempre più una risposta automatica della coscienza materiale alla coscienza superiore.
4. Esso ospita sempre meno le suggestioni delle forze ostili e sempre meno le lascia passare.
5. Ci diventa più facile essere coscienti nel sonno e avere forme superiori di esperienze-sogni. Ci si può opporre ai sogni ostili, ad esempio suggestioni sessuali, e interromperli nel sogno stesso, impedendo ogni conseguenza (ad esempio l’eiaculazione).
6. La volontà dello stato di veglia, posta sullo stato di sogno prima di addormentarsi, diventa sempre più efficace.

Innanzi tutto occorre preparare le parti coscienti; è impossibile, prima di allora, affrontare efficacemente il subcosciente, se non in qualche punto particolare. Occorre fare proprio come ilmusicista, il quale deve prima imparare correttamente, con la percezione e la volontà (estetiche) dellamente e del vitale, il principio e l’esecuzione dellamusica, e insegnare alle dita ad eseguirla; in seguito il subcosciente nelle sue dita imparerà ciò che deve fare e farà da sé la cosa giusta, per esempio toccare i tasti giusti senza che gli occhi debbano guardarli.

È perché il subcosciente si trova proprio al di sotto del fisico che il fisico illuminato può agire su di esso direttamente e completamente, come invece non possono fare né la mente né il vitale; grazie a questa sua azione diretta, esso può aiutare a liberare anche la mente e il vitale.

Non è vero che le cose senza forma non possono avere alcun potere, basta che abbiano in sé una forza. Il subcosciente influenza il corpo perché tutto, nel corpo, si è evoluto dal subcosciente e tutto in esso è ancora soltanto semicosciente; si può dire che gran parte della sua azione è subcosciente. Il corpo è quindi molto più facilmente influenzato dal subcosciente che dalla mente cosciente e dalla volontà cosciente o anche dalla mente vitale e dalla volontà vitale, eccetto in quelle cose in cui è stato stabilito un controllo mentale o vitale cosciente e che il subcosciente stesso ha accettato.

Se così non fosse, il controllo che l’uomo ha delle proprie azioni e dei propri stati fisici sarebbe completo e non ci sarebbero malattie o, se ci fossero, verrebbero immediatamente guarite con l’azione mentale. Ma non è così. Per questa ragione occorre fare discendere la coscienza superiore affinché illumini il corpo e il subcosciente e li abitui ad obbedire al proprio controllo.

Ciò che scrivete è giusto. Quando la coscienza fisica deve essere trasformata, è ovviamente essenziale lavorare nel subcosciente, giacché esso ha molta influenza sul fisico che ne è grandemente condizionato. La perdita di coscienza si verifica spontaneamente all’inizio quando si lavora sul subcosciente. Dovete stare attento che non diventi abituale. Se reagite, con la volontà di cambiare questa tendenza (non occorre lottare), con il tempo cesserà.

[Il fisico–vitale subcosciente] Non è affatto in contatto con lo psichico. È pieno d’oscurità, non cosciente, del tutto ignorante.

Il fisicomateriale (lamateria) è per lamaggior parte subcosciente; la sua coscienza di veglia dipende dalle parti sottili [dell’essere].

Va bene. Il vuoto e il silenzio della coscienza preparano l’essere a vivere dentro (con la coscienza esteriore solo quale mezzo di comunicazione ed azione sul mondo fisico) invece di vivere solo all’esterno. Come esiste un sovracosciente (qualcosa al di sopra della nostra coscienza attuale) al di sopra della testa da cui la coscienza superiore discende nel corpo, così esiste anche un subcosciente (qualcosa al di sotto della nostra coscienza) al di sotto dei piedi. La materia è sotto il controllo di tale potere, poiché è quello da cui è stata creata, ed è per questo che essa ci sembra del tutto incosciente.

Per la stessa ragione, anche il corpo materiale è grandemente sotto il suo controllo, ed è per questo che, per lo più, non siamo coscienti di quanto succede nel corpo. La coscienza esteriore scende in questo subcosciente quando dormiamo, e quindi diventa inconsapevole di quanto si svolge in noi nel sonno, tranne che di alcuni sogni. Molti di questi sogni si sollevano dal subcosciente e sono costituiti da vecchi ricordi, impressioni ecc. messi assieme in modo incoerente, poiché il subcosciente riceve impressioni da tutto ciò che facciamo o proviamo nella vita e le conserva dentro di sé facendone spesso risalire dei frammenti nel sonno.

È una parte molto importante dell’essere, ma non possiamo farne un granché con la nostra volontà cosciente. È la Forza superiore all’opera in noi che, nel suo corso naturale, aprirà il subcosciente facendovi discendere il suo controllo e la sua luce. La mente silenziosa va benissimo. A questo stadio favorisce di solito la concentrazione dell’essere.
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