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Un fungo mette ko gli ogm
Le biotecnologie in agricoltura sono spesso chiamate in causa perché sarebbero l’unico sistema per trovare soluzioni a problematiche colturali altrimenti irrisolvibili con metodi naturali: attacchi di parassiti infestanti, situazioni ambientali estreme quali il freddo e il caldo, la siccità… tanto per citare le più gettonate.
Un’altra motivazione per puntare sulle piante geneticamente modificate sarebbe la possibilità che darebbero agli agricoltori di ottenere raccolti da terreni particolarmente salini. Ma in questo campo madre natura ha già il suo asso nella manica.
Una ricerca condotta dall’Università di Giessen in Germania ha dimostrato che un fungo, il Piriformospora indica, è un ottimo rimedio per stimolare la crescita di orzo in terreni altamente salmastri. Questo fungo cresce e si sviluppa nel Thar, deserto indiano, e colpisce le radici di riso, frumento e orzo. I ricercatori, guidati da Frank Waller, hanno utilizzato dei campioni di orzo “infettati” con il Piriformospora dopodiché hanno esposto le piante a condizioni di salinità e ad altre patologie.
Hanno così scoperto che quando il fungo colonizza le cellule della radice, la pianta acquisisce una maggiore capacità antiossidante e una resistenza ad altre due malattie provocate da altrettanti funghi. Inoltre questo orzo produce l’11% in più di chicchi a causa della crescita di estremità supplementari.
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