Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre molto sicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (B. Russell)

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<< torna indietro     nella localit&arave;: PIEMONTE E VAL D'AOSTA     argomento: Notizie & News del: 25/05/2010
News: SLOW FOOD ITALIA: NUOVO SOGGETTO POLITICO
BATTAGLIA PER LA BIODIVERSITA'

Si è concluso l'ottavo congresso nazionale di Slow Food Italia, tenutosi ad Abano Terme (Pd) dal 14 al 16 maggio. "Nuovo soggetto politico che incide nella realtà concreta del Paese". La nostra caratteristica, - afferma Carlo Petrini - è in una nuvoa visione politica, che non rientra nei canoni tradizionali e negli schemi della politica tradizionale: destra e sinistra sono categorie superate. La novità sta nella visione olistica del mondo: le vecchie categorie di pensiero basate sul meccanicismo, sul riduzionismo, sono ormai drammaticamente superate dagli attuali avvenimenti dovuti alla crisi. Questa interpretazione scientifica ha danneggiato il mondo agricolo e il nostro cibo; e i fondamenti del cibo sono gli stessi della vita. Il modello basato sul consumismo sempre crescente ha dimostrato il suo fallimento e lo denunciava con lucidità profetica Pier Paolo Pasolini in una sua lettera a Italo Calvino nel 1975. Anche l'espressione "sviluppo sostenibile" è in realtà un ossimoro. Visione olistica: basta separazione tra il mondo della produzione e il mondo del consumo.

Da questo Congresso Slow Food esce come nuovo soggetto politico che incide nella realtà concreta del Paese. La nostra caratteristica, la visione politica, non rientra nei canoni tradizionali e negli schemi della politica tradizionale: destra e sinistra sono categorie superate. La novità sta nella visione olistica del mondo: le vecchie categorie di pensiero basate sul meccanicismo, sul riduzionismo, sono ormai drammaticamente superate dagli attuali avvenimenti dovuti alla crisi. Questa interpretazione scientifica ha danneggiato il mondo agricolo e il nostro cibo; e i fondamenti del cibo sono gli stessi della vita. Il modello basato sul consumismo sempre crescente ha dimostrato il suo fallimento e lo denunciava con lucidità profetica Pier Paolo Pasolini in una sua lettera a Italo Calvino nel 1975. Anche l’espressione “sviluppo sostenibile” è in realtà un ossimoro. Visione olistica: basta separazione tra il mondo della produzione e il mondo del consumo.

Oggi ci troviamo di fronte a una grave crisi entropica, che ha bisogno di soluzioni rivoluzionarie. Slow Food darà il suo contributo al nuovo umanesimo partendo da quattro concetti fondamentali:

Qualità del lavoro – alternare l’otium e il negotium, lavorare senza perdere il senso delle cose e della vita. La gente non ha paura di lavorare molto, ha paura dell’alienazione.

Rafforzare la reciprocità – significa mettere in moto nuove energie attraverso la solidarietà: alcuni modelli già esistono, sono le Community Supported Agriculture o i Gruppi di acquisto solidali. Ispirarsi alla generosità contraccambiata delle civiltà contadine.

Buono e bello sono un diritto di tutti – la battaglia politica si fa su questo, è la nuova missione di Slow Food per i prossimi quattro anni.

Rompere il monopolio del sapere che ignora l’oralità e la cultura contadina. Restituire la giusta dignità alle lingue indigene e ai dialetti, senza dimenticare il riconoscimento storico alla lingua materna come elemento chiave per la costruzione dell’idioma nazionale lasciatoci da Antonio Gramsci».

Infine Carlo Petrini ha voluto lasciare ai delegati del VII Congresso la metafora più calzante: «Siamo in un momento difficile, in un freddo inverno in cui dobbiamo munirci di una buona coperta. Pensate a un patchwork. Esso è composto da piccoli pezzi di stoffa, che da soli non servono a coprire nulla. Ma se uniamo questi pezzi di diversi colori con un filo robusto, ecco che otteniamo una coperta calda e bella. Le comunità di Terra Madre sono i pezzetti di stoffa. Slow Food è il filo. Siate filo per le comunità dei vostri territori e realizzeremo insieme la nostra concreta utopia


Carlo Petrini ha indicato ieri una strada e un programma per Slow Food diventato un nuovo soggetto politico. Il granaio della memoria deve diventare una fortezza in cui custodire tutto ciò che rischia di esser dimenticato. «Non un museo, ma una miniera nella quale tutti possano poi attingere. Nuto Revelli aveva solo un registratore, quando andava a intervistare i suoi amici contadini nel cuneese. Ha trascritto con fatica i loro racconti e ha potuto così pubblicare "Il mondo dei vinti". La tecnologia oggi ci aiuta. Al prossimo incontro di Terra Madre io vorrei consegnare 1000 telecamere agli indigeni e ai contadini del mondo perché loro stessi raccontino la loro memoria, la loro vita, la saggezza e i drammi del passato. Anche i dialetti, perché non vogliamo lasciare una battaglia come questa in mano ad altri. L´universo non può essere raccontato nella monocultura del linguaggio scritto. Con le mille telecamere potremo cominciare a riempire il granaio con le memorie del mondo, a disposizione del mondo».

Slow Food «soggetto politico» è appena nato e il presidente internazionale ci scherza sopra. «Tutti a chiedere: sarà di destra o di sinistra? Io non ci dormo la notte. Alcuni punti li abbiamo però ben chiari. L´essenza della nostra politica è la forte convinzione che la visione del mondo sia olistica, cioè che tutto sia connesso a tutto. L´uomo fa parte della biosfera ma non ne è il padrone. Ci hanno detto che siamo "i vivandieri della sinistra", forse continueremo a spadellare. Ma Slow Food ha capito che i fondamenti del cibo sono i fondamenti della vita, che la scienza e la storia del cibo sono la storia dell´umanità. Dire questo è di destra o di sinistra? E chi se ne…».


Mentre Slow Food è a congresso, il petrolio continua a devastare le coste della Louisiana e le borse bruciano miliardi. «La crisi è pesantissima e non è solo finanziaria. Ci chiede di volare alto, di rompere con le scelte sbagliate del passato. Destra e sinistra dicono che per la ripresa servono il rilancio dell´economia e dei consumi. Ma è come portare un malato di diabete in pasticceria. Non hanno ancora capito che "sviluppo sostenibile" è un ossimoro. "Crisi" significa cambiamento ma bisogna capire se dopo ci saranno una salita o una discesa. L´impero sovietico è andato in crisi e dopo è arrivato lo sfacelo. Noi cercheremo di reagire proponendo quelle che chiamiamo le "buone pratiche". Vogliamo cambiare la qualità del lavoro. Non ci fa paura la fatica ma la perdita di senso. Proponiamo poi la "reciprocità". Io do una cosa a te, quando potrai darai qualcosa a me o a un altro. L´idea di andare a trovare il contadino proponendo di diventare soci, investendo nel suo lavoro e nella sua cultura e non in borsa, è splendida. Nel nostro programma politico c´è un altro punto di forza: gridare che il bello e il buono sono un diritto di tutti. Lo dico alla mia amata sinistra che ancora non l´ha capito».

Nel nuovo Slow Food la parola amicizia continua ad essere importante. «Tutti mi chiedono: perché sono venuti al congresso Luca Zaia e Gianni Alemanno? Siamo amici, tutto qui. Dici "amicizia" e non c´è più nulla da spiegare». Fra i pochissimi politici di sinistra al congresso, Claudio Martini, ex presidente della Regione Toscana. «Gli altri del Pd? Pensano solo a Porta a porta». Alla fine, lo slogan. «Intelligenza affettiva, austera anarchia». E quattro anni per pensarci.

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