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PARTITO DELINQUENTI IN LIBERTA'
L'ondata di scandali sui grandi appalti, suggerisce che la corruzione sia dilagata da quando Berlusconi è al potere. Ciò potrebbe non essere una sorpresa considerando l'impunità che i suoi governi hanno esteso a tanti criminali in grisaglia. The Economist, 4 marzo 2010
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Il partito del fare e del malaffare, del fare un po' come gli pare - dell'abuso e del condono, del sopruso e del perdono, della cricca che sono - ha digrignato i denti e sfoderato braccia tese, ha minacciato mostrando la bava, «non ci fermeremo davanti a niente», poi ha fatto la voce sottile e il pianto da vittima quando del danno era artefice. Ha infine preteso, battendo i pugni, di cambiare le regole in corsa. Prima della Costituzione (articolo 72, nessun decreto in materia elettorale) ha infranto, gettandolo a terra tra risa di disprezzo, quel che resta del senso dello Stato. Ha insultato milioni di persone per bene che vivono ogni giorno nel rispetto delle regole pagandone il prezzo. Li ha - ci ha - resi ridicoli, sudditi a capo chino di un tiranno. Costoro, le persone per bene, sono furibonde ed hanno ragione: chi sta in fila a affoga tra le carte per un permesso di soggiorno, un'iscrizione a scuola, un concorso, un bollo scaduto, il rinnovo di un contratto, una concessione edilizia avrà da oggi la possibilità di sanare per decreto irregolarità burocratiche e ritardi? Certo che no. Eppure ciascuna di queste regole da rispettare corrisponde ad un diritto. Il diritto alla cittadinanza, all'istruzione, al lavoro, alla casa. Si potrà dire, da domani, che dovendo scegliere tra un ritardo nell'iscrizione a scuola e il diritto ad andarci prevale il secondo? No. Chi ritarda di mezz'ora sarà escluso. L'elasticità vale solo per chi può imporla con l'abuso.
A me non sembra vero, la DC e PCI erano corrotti, tanto che sono spariti con tangentopoli, e poi Berlusconi non credo che sia corrotto, se mai chi lavora con lui, i suoi collaboratori, ma lui che centra? se queste Vostre opinioni vengano espresse in questi modi, allora si che siamo alla frutta, bisogna essere più coerenti, essere di sinistra non vi da diritto di sparlare di altri, che delusione!
per informazione, Fiorigialli non si ritiene nè di sinistra nè di destra.Semmai ecologista o comunque amante del vero del bello e del buono. Non è molto interessato alla politica per come essa viene normalmente intesa, più alla cultura e a dei buoni stili di vita.
The Economist,di cui è qui riportato il comunicato non è certamente di sinistra.
Solo in Italia vi è l'illusione che chi critica Berlusconi sia di sinistra: la corruzione, la smodatezza, la megalomania ed altre simili non sono neanche di sinistra o di destra, solo solo patologie individuali e sociali...
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