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NUCLEARE, IL PIEMONTE SI MOBILITA CONTRO LE SCORIE
Saluggia, cittadina piemontese, sta cominciando a mobilitarsi contro il bunker di cemento armato da 46.000 metri cubi su 4 chilometri quadrati destinato a contenere l'80% delle scorie italiane facendo diventare Saluggia un sito definitivo di stoccaggio nucleare. "Il Piano Regolatore vieta di costruire in quell'area - afferma una nota - perché sede esondabile, fascia A, del fiume Dora Baltea sovrastante le falde dell'acquedotto del Monferrato e confinante con la più importante azienda biomedicale italiana (Gruppo Sorin, 1.300 dipendenti). In una condizione di rischio ambientale che Rubbia definì come 'rischio planetario'. Una condizione che condannerà la fine dello sviluppo sociale ed economico di interi territori e un crollo dell'occupazione".
Il Pd si sta muovendo presso la Regione Piemonte per cercare di annullare il provvedimento. "Finora siamo stati censurati, vogliono fare con noi quanto non sono riusciti con Scanzano. Daremo battaglia perché non si debba subire l'incuria di un governo che pensa a nuove centrali senza sapere dove mettere le vecchie scorie. Intanto sono comparsi 20 militari a pattugliare la zona, in linea con la legge del governo che stabilisce che i siti nucleari saranno militarizzati". Sulla vicenda si terrà un incontro pubblico il 3 ottobre al quale sono attesi i vertici del Pd regionale. (Fonte: Ansa)
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