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LUGLIO 2009 AREZZO ORCHESTRA MULTIETNICA DI AREZZO
ORCHESTRA MULTIETNICA di AREZZO diretta da Enrico Fink
Tracciamo un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace e di guerra, di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale su per la Turchia, la Grecia, quella regione culturalmente diffusa che sono i Balcani, l’Est Europeo, e arriva fino al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli.
Un percorso che parte dalle antiche pietre che riconobbero le tre grandi religioni, dalla terra che venne attraversata dalla tribù unificante di Abramo e che traccia la via dei tanti tentativi di conquista da parte dell’Occidente. Oggi un percorso di nuove migrazioni.
Proviamo a pensare alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre. Proviamo a capirle. Probabilmente scopriremo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. La cultura e le tradizioni hanno tanto in comune: i sapori, i ritmi, i suoni.
Proviamo a pensare alla drammatica necessità di fermare la spirale di guerra, di trovare una soluzione di pace giusta ed una convivenza fondata sul riconoscimento dei diritti di tutti all’esistenza, alla creatività, alla vita. Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza.
Questi i principi ispiratori del progetto che ha portato alla costituzione dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, per la quale abbiamo coinvolto come direttori Jamal Ouassini ed Enrico Fink, un arabo e un ebreo, per accentuare ancora di più il messaggio di pace contenuto nel progetto.
Il Laboratorio Quello che ha portato alla formazione dell’orchestra e alla definizione del suo repertorio è stato prima di tutto un percorso formativo, che ha visto la partecipazione di musicisti italiani e stranieri ad un workshop finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento delle strutture di base delle musiche tradizionali delle aree del mediterraneo, per incrociarle con la tradizione italiana ed europea e predisporre un repertorio basato sull’intreccio e la contaminazione. Tale attività ha mantenuto la caratteristica del laboratorio permanente, tuttora aperto a nuovi inserimenti soprattutto per quanto riguarda i musicisti stranieri. Dal percorso formativo iniziale si è costituito il primo nucleo dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, dando vita ad un repertorio costituito da brani che vanno dalla tradizione araba a quella ebraica, fino all’est Europa, al Bangladesh, alla taranta pugliese, in parte proposti direttamente dai componenti dell’orchestra.
Se pur nato da un laboratorio, il progetto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo ha dato vita ad una produzione di tipo professionale, grazie alla presenza di alcuni musicisti di provata esperienza. È in uscita a fine maggio 09 il Primo CD dell’OMA. Produzione Officine della Cultura distribuito da Materiali Sonori.
L’Orchestra Multietnica di Arezzo è diretta da Enrico Fink ed è costituita da: Percussioni Ramsè G. M. Cortès (Messico) Maher Draidi (Palestina) Gianni Zito (Campania) Sandro Beoni Salterio Massimiliano Dragoni Basso Luca Baldini Chitarra Alberto Patania (Sicilia) Oud Loai Khalil Ibrahim (Palestina) Bouzouki Massimo Ferri Trombone Paolo Giusti Tromba Filippo Mazzini Clarinetto Gianni Micheli Clarinetto basso Daniela Nocentini (Colombia) Oboe Lea Mencaroni Violino Mariel Tahiraj (Albania) Giulia Buonacorso Violoncello Paco Mengozzi Angeline Iorio (Madagascar) Maria Clara Verdelli Voce/armonium Shai Shainur (Bangladesh) Voce Salma Akter (Bangladesh) Emad Shuman (Libano) Tito Anisuzzaman (Bangladesh)
IL PROGETTO DELL’ORCHESTRA POPOLARE MULTIETNICA è promosso da Comune di Arezzo (Assessorato Politiche per l’Integrazione) Officine della Cultura
info: Officine della Cultura Viale Michelangelo 36 52100 Arezzo Tel: 0575.27961 www.officinedellacultura.org [email protected]
ENRICO FINK E’ nato a Firenze, dove ha sempre vissuto tranne due anni passati negli Stati Uniti. Si è laureato in fisica nel 1994, deducendone immediatamente di volersi dedicare alla musica e al teatro. Ha all’attivo produzioni e incisioni che vanno dal jazz alla musica contemporanea, dalla musica di strada alla musica sacra; si è esibito come cantante, attore, flautista, sui plchi più diversi, dal Festival di Sanremo al Quirinale, dalle discoteche ai festival internazionali, dal marciapiede ai maggiori teatri di prosa. Ha scritto e interpretato gli spettacoli di teatro musicale “Patrilineare” (1998), “Lev” (1999), “Purimshpil!” (2000), “Yonah” (2002 - premiato dalla European Association for Jewish Culture).
Ha recitato nella compagnia di Moni Ovadia dal 2000 al 2004 su “Tevye un Mir”, e “Il violinista sul tetto”. Collabora con l’ensemble di musica antica Lucidarium, con cui ha da poco finito di registrare, in Francia, il cd “La Istoria de Purim”. Nel 2005 è uscito invece in Italia (per Materiali Sonori) il suo ultimo lavoro discografico, “Il ritorno alla Fede del Cantante di Jazz”, in cui si dedica a una rivisitazione in chiave contemporanea, elettronica, jazzistica, di testi e musiche ebraiche di ambito religioso. Le principali altre pubblicazioni sono: “Klezmer – Cronache di viaggi”, ed. Frame 1997; “La Mutazione” (1999) con il gruppo Tacitevoci diretto dal M° Bruno de Franceschi; “Lokshen – Patrilineare”, (Le Vie dei Canti – Materiali Sonori). Dal 2005 dirige, canta e suona con la “Homeless L.I.G.H.T. Orchestra”. Dal 2007 tiene il corso di musica ebraica all’università degli studi ebraici di Roma
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