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IN GERMANIA STANZIATI 32 MILIARDI PER USCIRE DAL NUCLEARE
di Roberto Cicchetti *
È un fardello pesantissimo per l'economia e per i conti pubblici, ma la prima potenza europea ha deciso di non tirarsi indietro e attuare "la svolta nella politica energetica nazionale".
"Pienamente fattibile" dichiara il cancelliere Angela Merkel, l'ultima delle centrali atomiche tedesche verrà spenta nel 2022. Dei 17 reattori presenti sul territorio tedesco, in realtà già oggi ne sono in esercizio la metà o poco più, visti gli spegnimenti per severi controlli di sicurezza frequentemente disposti dalle autorità. Le centrali verranno rimpiazzate in parte da centrali a gas e carbone, ma il fotovoltaico la farà da padrone: già la scorsa settimana ha superato per la prima volta il nucleare in potenza erogata, e nei prossimi 10 anni si prevede una crescita costante.
Infatti altri 12 miliardi saranno necessari per la costruzione degli stessi impianti eolici e fotovoltaici, più si va avanti con gli spegnimenti dei reattori e con la costruzione di nuovi parchi eolici e fotovoltaici, più precisi e salati diventano i conti del futuro con l'energia pulita.
Gli ultimi calcoli, appena resi noti, parlano di una necessità di spesa di almeno 20 miliardi per costruire nuove linee per il trasporto di energia elettrica, soprattutto tra il nord della Germania dove sorge la maggioranza dei parchi eolici e fotovoltaici, e il sud, dove l'industrializzazione è più forte. Insomma, nei prossimi anni si vedrà un'intera nazione mandare avanti la propria economia grazie al Sole, verrà finalmente messa in pratica la Terza rivoluzione industriale.
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* da International Business Time, 1 giugno 2012
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