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GREENPEACE: DOPPIO SUCCESSO PER LA CAMPAGNA SULLA PROTEZIONE DELLE FORESTE E SUL COMMERCIO DELLA PELLE
Dopo anni di campagna internazionale di Greenpeace, con azioni anche in Italia, Kimberly-Clark, la multinazionale che produce con i marchi Kleenex, Scottex e altri, leader nella produzione di tessuti in fibra di carta in oltre 80 Paesi, ha annunciato oggi l’adozione di standard per l’acquisto di fibre che finalmente garantiscono la conservazione delle foreste. Kimberly-Clark diventa, con questi standard, uno dei leader della sostenibilità nella produzione di tessuti in fibra di carta.
A novembre 2006, davanti la sede italiana di Kimberly-Clark a Torino, gli attivisti di Greenpeace dimostrarono portando dei water con degli alberi dentro, a simboleggiare lo spreco delle risorse naturali. Kimberly-Clark si impegna ad usare solo fibre vergini certificate e fibre riciclate, nel rispetto di adeguati standard di sostenibilità, garantendo al tempo stesso la qualità della produzione, come Greenpeace ha da sempre sostenuto. Questo permetterà non solo di proteggere le foreste in pericolo ma anche di aumentare l’uso di carta certificata dal Forest Stewardship Council (FSC, lo schema di certificazione di prodotti derivati dal legno sostenuto da Greenepace) e di carta riciclata.
Entro il 2011 Kimberly-Clark avrà già il 40% della sua produzione in Nord America certificata da FSC o riciclata: è un aumento del 71% rispetto ai livelli del 2007 che corrisponde a 600.000 tonnellate di fibre. Sempre entro il 2011, Kimberly-Clark non userà più fibre dalle foreste boreali canadesi, a meno che non siano certificate FSC. I nuovi standard adottati da Kimberly-Clark rinforzano i precedenti impegni dell’azienda contro la deforestazione illegale e aggiungono una preferenza per l’uso di carta riciclata. Inoltre, Kimberly-Clark si impegna a promuovere iniziative a favore dell’uso di carta riciclata e l’identificazione, mappatura e protezione di aree forestali che possono essere designate quali Aree Forestali Protette.
Sul fronte dell'Amazzonia continuano le vittorie di Greenpeace che è riuscita a far cambiare rotta a molte aziende che producono pelle. Da oggi anche Timberland si impegna annunciando una nuova politica di acquisti della pelle bovina concordata con Greenpeace.
L’azienda, infatti, sarà in grado di garantire che la pelle utilizzata per la produzione delle proprie scarpe vendute in tutto il mondo non avrà causato alcun fenomeno di deforestazione recente dell’ultimo grande polmone del pianeta. Secondo quanto stabilito dal documento in questione Timberland richiederà a tutti i propri fornitori di pelle – tra cui il gigante della carne e della pelle brasiliana Bertin – di impegnarsi immediatamente ad una moratoria sui fenomeni di nuova deforestazione in Amazzonia. Questo annuncio arriva appena due mesi dopo il lancio dell’inchiesta di Greenpeace “Amazzonia che Macello”, nella quale si ricostruiva la filiera dei prodotti a base di carne e di pelle da allevamenti coinvolti in fenomeni di deforestazione, lavoro schiavile e occupazione di territori indigeni in Amazzonia. Meno di una settimana fa anche Nike e Geox si sono impegnate a non acquistare pelle dall’interno del Bioma Amazzonico fino a quando non si fermerà la deforestazione a causa dell’allevamento bovino.
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