La costellazione e la psicogenealogia ad approccio immaginale prendono avvio dalla visione immaginale che viene a formarsi a seguito della rivoluzione del pensiero filosofico e psicologico operata da C. G. Jung e da pensatori dell’area post junghiana, tra quali in particolare modo James Hillman.
La visione immaginale ci porta in un percorso di smaterializzazione e depersonalizzazione del reale tale per cui l’individuo, come realtà distinta e separata dal tutto e il corpo, inteso quale oggetto materiale, sono illusioni dei sensi. In questo la visione immaginale si sposa perfettamente con il pensiero orientale.
La ruota del samsara nel Buddhismo è la ruota del ciclo delle morti e rinascite attraverso le quali trasmigra il principio cosciente. Questa ruota è costituita da impressioni o chitta maya, inganni della coscienza, ma non vi è nulla di sostanziale, di materiale, tutto è, nella visione del buddismo, evanescente, impermanente come il riflesso della luna sull’acqua, chiaro, vivido, ma privo di sostanza, come sogno o miraggio. La stessa visione si trova nell’induismo tantrico. Nel Linga Purana si legge che “L’esistenza è la danza di Shiva, il quale danzando risveglia la materia e ne fa onde pulsanti”. Questa è poesia, ma è anche scienza. E proprio la fisica quantistica ci dimostra che la materia è sostanzialmente “onde pulsanti nel vuoto”, a sostegno della visione dell’impermanenza, la quale ci mostra che ogni cosa esistente è come luce di lampo: appare, svanisce e riappare, secondo un ritmo imprevedibile, che è il ritmo della musica della natura, il quale ne esprime la bellezza.
Che fine fanno gli avi in questa visione? Vengono anch’essi smaterializzati e depersonalizzati e divengono archetipi, cioè rappresentanti dei nostri comportamenti psicologici e dei comportamenti (malattie, disturbi…) del nostro corpo.
Essi sono rappresentati del mito che stiamo mettendo sulla scena della vita vivendo, esattamente come lo sono i nostri sogni notturni e tanti altri elementi che appartengono al regno dell’invisibilità. Ciò che è invisibile non è assente, è solo invisibile.
La costellazione immaginale e il cammino della psicologia immaginale diviene l’arte di dialogare con l’invisibilità, l’arte di indurre Ade (il re del mondo dell’invisibile) ad aprire i suoi cancelli e a profondere i suoi segreti e le sue forze.
Il “lavoro” immaginale avviene sempre in quella soglia liminale in cui vita e morte, conscio e incontro si incontrano. È quella la Grande Terra di Mezzo dalla quale nascono tutte le immagini che poi divengono eventi della nostra vita.
“Lavorare” in modo immaginale non solo guarisce le ferite del passato, ma anche consente una rivisitazione del rapporto con la nostra stessa Ombra che da un lato è ciò che è stato rimosso dall’Io cosciente e dall’altro è ciò da cui l’Io cosciente trae forza, vigore e ispirazione.
La costellazione immaginale e il percorso della psicogenealogia immaginale ti portano ad una autentica rinascita. Richiedono poco tempo, perché non passano attraverso i percorsi e i paradigmi mentali, sono straordinariamente efficaci in un tempo che è considerevolmente inferiore a quello impiegato da altri cammini. Chi assaggia l’immaginale anche una sola volta, ne comprende la forza rivoluzionaria e, senza dubbio, ne fa il proprio cammino di luce.
Selene Calloni Williams
"Il rituale dello sciamano, così come la pratica di ogni vero mistico, è un atto di preghiera, un gesto di celebrazione della vita, dell'esistenza e della perfezione assoluta di ogni cosa, una celebrazione della bellezza e dell' importanza del mistero, un atto di manifestazione dell' amore dello sciamano per la Grande Madre la quale gli ha concesso tutto: potere, illuminazione, vita e morte, senza chiedergli nulla in cambio..”
Tratto da "Iniziazione allo Yoga Sciamanico" di Selene Calloni Williams
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Se desideri attingere ciò che trascende l'intelletto e l'azione, recidi la tua mente alla base e lascia la consapevolezza nuda.
Lascia che l'impura acqua dei pensieri si schiarisca. Lascia la realtà fenomenica così com'è, senza affermare né negare.
Quando non c'è più attaccamento né rifiuto si comprende che l'esistenza è il Grande Sigillo. La base di tutto è non nata, perciò è libera dal condizionamento delle tracce psicologiche. Rimani nell'essenza non nata, senza orgoglio e calcolo. Lascia che i fenomeni appaiano naturalmente e le immagini mentali si dissolvano.
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