NUOVO CORSO FEBBRAIO-MARZO 2012
Conferenza: La Meditazione
“In nessun modo desideriamo la meditazione non trascendentale, superficiale e vana; abbiamo bisogno di diventare seri e di lasciare da una parte tante sciocchezze che abbondano nella pseudo-spiritualità e nello pseudo-occultismo a buon mercato”.
“Bisogna saper essere seri, bisogna saper cambiare, se realmente e veramente non vogliamo fallire nel lavoro interiore”.
“Chi non sa meditare, il superficiale, lo sciocco, non potrà mai dissolvere l’ego, sarà sempre un legno impotente nel burrascoso mare della vita”.
Samael Aun Weor
La Grande Ribellione
«Finché uno non avrà sperimentato il Reale non si sentirà confortato, non avrà la forza sufficiente per lavorare su se stesso, sul proprio io. Quando uno è veramente passato per quest’esperienza mistica è diverso: niente lo può fermare dal suo anelito di liberazione; lavorerà instancabilmente su se stesso per ottenere sul serio un cambiamento radicale, totale e definitivo».
«Non intendo dire che tutti, al primo tentativo, riusciranno a sperimentare il Vuoto Illuminante. Ovviamente bisogna arrivare a questa esperienza per gradi; il devoto sentirà sempre più l’impulso intimo dell’Essere. Avrà diverse esperienze, più o meno lucide, e alla fine arriverà il giorno in cui avrà la migliore delle esperienze, l’esperienza diretta della Grande Realtà, riceverà cioè il Tao».
«L’esperienza della Verità attraverso la meditazione è prodigiosa. Quando uno ha sperimentato la Verità ha la forza di perseverare nel lavoro su se stesso».
Samael Aun Weor
Il Vuoto Illuminante
La Meditazione
Costretto tra rigide barriere intellettuali, nauseato da tante teorie così complicate e difficili, decisi di andarmene verso le coste tropicali del mar dei Caraibi...
Laggiù, seduto come un eremita d’altri tempi all’ombra silenziosa di un albero solitario, mi risolsi a seppellire tutto l’ingombrante strascico del vano razionalismo...
Con la mente in bianco, partendo dallo zero radicale, raccolto in profonda meditazione, cercai dentro me stesso il Maestro Segreto...
Naturalmente cercavo l’Intimo, lo adoravo nel segreto della meditazione, gli rendevo culto... Sapevo che dentro me stesso, negli ignoti recessi della mia Anima, lo avrei trovato e i risultati non si fecero attendere troppo...
Dovetti più tardi lasciare quei lidi sabbiosi per cercare rifugio in altre terre ed in altri luoghi... Dovunque mi trovassi, continuavo, però, con le mie pratiche di meditazione. Sdraiato sul letto o sul duro pavimento, mi disponevo a forma di stella fiammeggiante - gambe e braccia aperte a destra e sinistra - con il corpo completamente rilassato...
Chiudevo gli occhi perché nulla al mondo potesse distrarmi; poi mi inebriavo con il vino della meditazione nella coppa della perfetta concentrazione. Man mano che intensificavo le mie pratiche, sentivo indiscutibilmente che mi avvicinavo realmente all’Intimo...
Le vanità del mondo non mi interessavano: sapevo bene che tutte le cose di questa valle di lacrime sono periture...
L’Intimo e le sue risposte istantanee e segrete erano l’unica cosa che mi interessava davvero.
Esistono straordinarie celebrazioni cosmiche che non si possono più dimenticare e questo lo sanno molto bene i divini e gli umani...
Nel momento in cui scrivo queste righe mi viene alla memoria il gradito albeggiare di un fausto giorno... Fuori dal corpo planetario, umilmente inginocchiato, invocando a gran voce dal giardino interiore della mia dimora, chiamai l’Intimo...
Il Benedetto varcò la soglia della mia casa; io lo vidi venire verso di me con passo trionfante... Vestito di un prezioso tessuto di zèfir, con la tunica di un bianco indicibile, l’Adorabile mi venne incontro e lo contemplai felice...
Sul suo capo celestiale riluceva splendida la corona degli Ierofanti; tutto il suo corpo era fatto - per sua natura - di felicità... Nella sua destra risplendevano preziose tutte quelle gemme di gran pregio delle quali parla l’Apocalisse di San Giovanni...
Con grande fermezza, il Signore impugnava la Verga di Mercurio, lo scettro dei re, il bastone dei patriarchi... Prendendomi tra le braccia, il Venerabile cantò con voce paradisiaca, dicendo cose che agli esseri umani non è dato comprendere...
Il Signore di Perfezione mi portò allora in corpo astrale lontanissimo dalle amarezze di questo mondo...
Ecco come mi avvicinai all’Intimo per la segreta via della profonda meditazione interiore. Ora parlo perché...
Samael Aun Weor
Le Tre Montagne
Per molte persone in Occidente, includendo la grande maggioranza di coloro che cercano nel sentiero della spiritualità, la pratica della concentrazione è un compito. I grandi autori che parlano dello yoga, non smettono di sottolineare la grande quantità di benefici che implica questa pratica. Visto che la nostra cultura è sostentata nel concetto della transazione: dare sempre qualcosa in cambio di qualcos’altro, queste discipline delle scuole di rigenerazione si sono trasformate nel “male necessario”, il pesante compito che deve essere realizzato per ottenere benefici ed avanzamenti nel sentiero spirituale.
La mentalità di transazione è la cosa più lontana che esiste della vera disciplina interna. Il sentiero difficile che conduce verso l’Essere non può essere pavimentato coi frutti delle azioni; si cerca piuttosto di godere costruendo la bellezza di un giardino, rinunciando a qualunque possibile beneficio che derivi dalla pratica. Solo una vita di vera rinuncia può rivelarci il piacere della contemplazione oltre il desiderio e lo scambio. Per caso esiste qualcosa che non appartenga all’Essere e che noi possiamo mettere sul tavolo di negoziazione in cambio del piacere della Sua presenza?
La Tradizione Orientale ci parla di: Sat Chit Ananda. Sat è la Verità Suprema, l’Essere Immutabile; Chit è l’Intelligenza del divino, la Coscienza libera da oscuramenti; Ananda è la Felicità Incommensurabile che sperimenta solo chi contempla la radiante armonia di Brahma. Espresso in altri termini, Sat Chit Ananda significa: “La Suprema Felicità della Coscienza stabilita nell’Essere Immutabile”.
La via per arrivare a questo stato è impossibile da sperimentare senza seguire una disciplina spirituale. È il destino finale, non soltanto di ogni religione, o della meditazione, bensì dell’esistenza di tutti gli esseri che sono stati creati dall’infinito Amore dell’Eterno per sperimentare il piacere di questa realizzazione.
Verso l’anno 300 D.C. ci fu un saggio orientale che raccolse la tradizione spirituale dei Veda indù praticata da molti aspiranti alla realizzazione dell’Essere, in un piccolo testo di grande profondità esoterica. Parliamo di Patanjali, che ci ha lasciato il più completo testo sacro per orientare l´aspirante nel suo sentiero spirituale: Il Sutra di Patanjali. La profonda descrizione delle distinte tappe nel processo della realizzazione di Dio, le difficoltà ed oscuramenti che si presentano e il modo corretto di superarli, fanno di questo testo una fonte continua di ispirazione per gli aspiranti alla saggezza dell’Essere. Erroneamente si è considerato questo testo come precursore esclusivo della scuola dello yoga, quando le sue verità possono e devono essere sfruttate da qualunque individuo di qualsiasi religione o latitudine. Perfino le tappe marcate per la pratica della meditazione, non sono altro che differenti livelli della coscienza che l’apprendista continua a sperimentare, non solo durante la sua pratica, bensì, e soprattutto, durante la sua vita spirituale.
Per coloro che non siano abituati col testo o con la pratica che, sfortunatamente nelle scuole spirituali occidentali sono la maggioranza, facciamo un breve ripasso delle tappe che ci portano all’unione con l’Essere:
Yama: I nostri atteggiamenti rispetto a ciò che ci circonda.
Niyama: I nostri atteggiamenti verso noi stessi.
Asana: Rilassamento del corpo fisico.
Pranayama: La pratica di esercizi respiratori.
Pratyahara: Sotrarre la mente dei sensi.
Dharana: Concentrazioen, capacità di dirigere la mente.
Dhyana: La capacità di sviluppare interazioni con ciò che meditiamo.
Samadhi: L’integrazione completa con l’oggetto della nostra meditazione.
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Questo Tema ed altri del Lavoro Interiore e della Conoscenza Universale o GNOSI, si praticano ed approfondiscono nell'Accademia Gnostica di Firenze.
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