Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre molto sicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (B. Russell)

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<< torna indietro del: 05/04/2006
News: Elezione in Cile di Michelle Bachelet

Vogliamo sottolineare la notizia dell’elezione a presidente del Cile di Michelle Bachelet. L’elezione di questa donna, con un passato sofferto e pesante, porterà a modificare non solo il volto del suo paese, ma contribuirà a disegnare un profilo diverso della presenza femminile nel mondo politico internazionale.
Per il Cile, nazione fondamentalmente cattolica, la presa di posizione di questa donna, decisa e poco consona a seguire gli stereotipi tradizionali della sua società, ha fatto fare sicuramente un passo avanti al mondo delle donne in politica.
Le fanno compagnia, in questa scalata verso i vertici del potere, anche la tedesca Angela Merkel, primo ministro, la presidente della Liberia Ellen Johnson-Sirleaf e tutte le altre rappresentanti presenti nei parlamenti di molte nazioni. A sottolineare la decisione e la determinazione di queste donne ci viene in aiuto una frase pronunciata dalla Johnson-Sirleaf in uno dei suoi comizi: Women are you ready for history? (Donne siete pronte per la storia?) che indica senza ombra di dubbio la volontà della presidente di cambiare molte cose nel suo Paese e di disegnare un profilo nuovo della realtà africana.
Per arrivare a questo risultato le donne hanno dovuto percorrere un cammino lungo, faticoso e irto di ostacoli, per questo motivo il raggiungimento della meta è stato più lento del previsto. Occorre però precisare che, nonostante queste affermazioni nei partiti dei paesi più sviluppati, non è possibile sostenere di aver raggiunto una completa parità di trattamento, infatti, ancor oggi le donne che vestono i panni del dirigente politico vengono guardate, criticate e scrutate con occhi differenti, nonostante il terzo millenio.

Per giungere a questo livello, le donne hanno impiegato più di un secolo di lotte contro coloro che non le volevano partecipi all’attivismo politico, ma le vedevano come soggetti destinati ad occuparsi della famiglia e delle faccende domestiche. Le donne con i fatti e non con le parole hanno dimostrato, senza fretta, di essere capaci di occuparsi della politica e di tutte le altre cose.
Come succedeva nell’Ottocento, ad alcune donne appassionate di politica che, per convezione e per tradizione, non osavano rompere gli stereotipi vigenti allora.
Da quando nel 1974 l’Argentina ha eletto la prima donna presidente solo 17 paesi hanno seguito il suo esempio. A San Marino una donna ha ricoperto per ben sette volte la carica di capo dello Stato; per ben due volte è accaduto in Irlanda. La prima donna Primo Ministro è entrata in carica nel 1960 nello Sri Lanka. A partire da allora la stessa carica è stata rivestita da una donna in 22 Stati diversi. La rappresentanza femminile scende stranamente al 13% negli Usa e al 5% in Giappone.

In Italia le donne sono il 52% dell’elettorato, ma solo il 10,8% è attiva ponendosi così, nella classifica, davanti alla Grecia con il 6%; la Francia si allinea al 10,23%. Negli altri paesi europei le donne hanno spazi più ampi: il primato spetta ovviamente ai Paesi Scandinavi, i Paesi Bassi (camera alta 22,7%), Svezia (camera bassa 40,4%), Finlandia (camera bassa 34%).

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