Cuneo: mobilitazione per salvare e rilanciare la ferrovia del mare
Il Comune di Cuneo, il Comitato Ferrovie Locali e il settimanale La Guida si sono mobilitati con una grande manifestazione il 30 settembre per la difesa e la valorizzazione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza, a rischio di chiusura per le scelte “aziendalistiche” del Presidente di Trenitalia Moretti.
Solo una grande mobilitazione popolare ed una pressione sul Governo da parte della politica possono ottenere gli investimenti necessari per salvare la linea: occorrono 27 milioni per la manutenzione urgente della Linea in Francia. Una miseria se pensiamo all’alta velocità o al raddoppio del Tenda o alla Circonvallazione di Cuneo.Noi tutti temiamo che un progressivo depotenziamento della linea porti a un suo utilizzo sempre più scarso, che giustificherebbe poi la sua chiusura completa.
Perché si è manifestata una vera passione popolare attorno a questa Ferrovia, tanto che si sono raccolte quasi 15.000 firme a sostegno di una petizione rivolta a scongiurarne l’eliminazione?
1) LA CUNEO-NIZZA UNISCE due popoli vicini, quasi meticci, malgrado i disastri imperdonabili compiuti dal fascismo; ma le migrazioni storiche hanno creato legami inscindibili culturali e parentali, consolidati dai rapporti più recentii (università di Nizza, gemellaggi, turismo, commercio). E quindi questa Ferrovia rappresenta un contributo all’Europa dei popoli contro l’Europa delle lobbies finanziarie, che vogliono abbattere le tradizioni politiche della civile Europa.
La Linea unisce le popolazioni del mare e quelle della montagna, che entrambe nutrono un desiderio quasi omerico di andare oltre, di scoprire e di riconoscersi, che è tipico dei popoli mediterranei (il mito di Ulisse). Di qui è sorto un grande attaccamento sentimentale senza frontiere, una vera passione anche per la memoria dei molti ferrovieri che vi hanno lavorato e per i molti lavoratori che sono morti nella sua costruzione, come si vedrà nel Film che il regista Baudena sta progettando da anni fra mille difficoltà. La Linea è una grande questione nazionale ed europea della memoria e dell’attualità.
2) UN GRANDE PATRIMONIO ECONOMICO ED INGEGNERISTICO ESISTENTE: la linea ferroviaria rappresenta il simbolo della priorità che sempre più dovrà essere data al trasporto su ferro rispetto a quello su gomma, molto più inquinante e quindi a gioco lungo più costoso. Per questo difendiamo anche le ferrovie locali, falcidiate dalla politica statale e regionale (-12 Linee in Piemonte, di cui 10 in Provincia). La Linea non è un ramo secco, come sostiene Moretti, che ha una visione aziendale a corto raggio, tutta centrata sull’Alta Velocita e sui sistemi metropolitani, che taglierebbero tutte le linee periferiche dal Comune di Fossano verso la montagna, oggetto recentemente di ingenti investimenti (Ponte sul Gesso). Ma non è un ramo secco, perché è frequentata tutti i giorni, ovviamente più in estate, da migliaia di turisti, che noi abbiamo avvicinato tutti i giorni sui treni in partenza, cogliendo il loro stupore e il loro rammarico. La Linea è in sè un grande patrimonio economico e ingegneristico per il territorio in cui è stata costruita (i grandi ponti, le gallerie elicoidali, il dislivello superato): si parla di un valore di 10 miliardi di Euro, che verrebbero buttati al vento, per non spendere poche decine di milioni.
3) LA LINEA, AD ALTA QUOTA, HA UN GRANDE VALORE PAESAGGISTICO perché si inserisce armoniosamente nel contesto di Valli bellissime (Vermenagna, Roya, Bevera), dotate di piccoli insediamenti (Tenda, Brigue, Sairge, ecc) ricchi di un fascino antico e nella parte a mare da Ventimiglia verso Imperia e verso Nizza apre degli scenari marini incomparabili. Di qui il grande valore intrinseco dell’opera a fini turistici, i treni delle meraviglie, i treni di alta quota così apprezzati in altre nazioni.
4) La linea ha un grande valore economico per la valorizzazione del turismo (anche alternativo in bici, a piedi) e dei grandi mercati, verso il cuneese (i mercati, le stazioni sciistiche, le vallate del cuneese), verso i Paesi della Valle Roya, verso i litorali italiano e francese, così frequentati vicendevolmente.
5) La linea ha un grande valore sociale, di servizio pubblico per i pendolari delle tre valli, per chi non può usare l’auto, per chi preferisce viaggiare in treno per scelta consapevole: le grandi lobbies finanziarie internazionali , nella loro furia privatrizzatrice, non calcolano queste ricadute sulle categorie più disagiate. Il cittadino-consumatore è abbandonato a se stesso e indirizzato ai consumi di beni privati non durevoli.
Occorrono quindi grandi iniziative popolari, occorrono progetti ambiziosi, che valorizzino la grande potenzialità di questa fondamentale linea ferroviaria. Se la perderemo, dovremo recitare il “mia culpa”: in particolare coloro che avevano avuto responsabilità politiche e amministrative e non le hanno messe al servizio dei cittadini.