di Maurizio Di Gregorio
Alex Langer è stato un intellettuale ed un politico assai speciale nel panorama italiano.. Altoatesino di nascita visse in prima persona il contrasto etnico italiani/tedeschi in Alto Adige e si adoperò per un superamento di esso negli stessi anni in cui dirigeva la rivista Die Brucke (Il Ponte).
Appartendo alla generazione del ’68 fu in prima fila negli anni di esperienza di Lotta Continua e poi come eco-pacifista fu tra gli ispiratori e i fondatori del Verdi italiani a cui cercò di trasmettere l’insieme di idee, pratiche ed ideali dei Grunen e Alternativen tedeschi.
Leader riconosciuto ma non davvero seguito affrontò in prima persona l’orribile vicenda dei genocidi nella ex jugoslavia degli anni 90 dovendo, per rigore morale alla fine schierarsi, (lui ecopacifista integrale e genuino) a favore di un intervento armato che ponesse uno stop a quel bagno di sangue.
Il 3 luglio 1995 Alexander Langer si suicidò impiccandosi ad un albero di melo o di albicocco della sua casa nella campagna toscana.
Parlare di Alex è un dovere morale. Poichè fu l'unico messaggero tra i mondi in grado di individuare una via di uscita verso il futuro ed illustrare i primi tratti di un ecologismo che oggi si chiamerebbe olistico.
All’economia, alla politica, alla esistenzialità basata sul conflitto Alex Langer propose una visione di ecologia integrale, una idea di armonia dinamica e partecipata e fu in questo valido profeta ed antesignano di molti altri pensatori successivi tra cui gli stessi teorici della decrescita come Pallante e Latouche.
Non compreso veramente quasi da nessuno aveva affrontato da solo la traversata nel deserto della conoscenza e come, analogamente, a Petra Kelly in Germania si è ritirato, dopo intensa attività, dalla esistenza umana.
Oggi è la ricorrenza del suo suicidio, che anche se fu procurato dalla sua diretta iniziativa, ha certamente molti e vari mandanti anche tra coloro che lo celebrano, falsamente o meno.
Lo conobbi brevemente in Umbria, molti anni fa e non ho dimenticato ne quel che faceva nè quel che diceva.
Con la sua fine storicamente, si eclissò l'anima dei verdi italiani e la speranza di una evoluzione politica alla tedesca. Oggi per autogenesi il mandato è al M5Stelle, provvisoriamente o definitivamente, non saprei dire.
Quel che ne seguirà (alla morte di Alex) sarà il più piccolo e vergognoso partito verde d'Europa, pieno di carrieristi, opportunisti e trasformisti, il tradimento reale della vita e dell'esempio di Alexander Langer.
E in un contesto più grande avvenne la medesima falsificazione che oggi si chiama PDmenoelle, sindacati collusi, pseudofemminismo di genere, infine, più noto e ancora non compreso pienamente, berlusconismo.
Alcuni anni fa in una rievocazione ad Amelia che vide riunirsi molti suoi amici e conoscenti ho dovuto patire la sofistica analisi di Gad Lerner a riguardo di Alex: secondo Lerner, Alex semplicemente non ce l’aveva fatta. A sopportare il peso della vita.
Una teoria a mio avviso pilatesca, come se gli amici, i conoscenti ed i partner di vita non fossero per niente responsabili dell’avvenire e degli esiti esistenziali degli uni sugli altri.
Nel 2012 un altro più noto della generazione del ’68, Daniel Cohn Bendit ha annunciato, al raggiungimento del suo 68esimo compleanno, il definitivo abbandono della politica.
Poco prima, alcuni anni prima, aveva provato a riunire e dare espressione e progetto politico ad una coalizione Europe Ecologie che alle politiche francesi e poi l’anno seguente alle regionali francesi era riuscita a raccogliere un consenso pari ai voti del tradizionale partito socialista francese.
(Un po’ come è riuscito a Grillo e al M5Stelle in un colpo solo ottenere un consenso storico del 25-30% proponendosi in alternativa ai tradizionali destre-sinistre).
Di seguito Europa Ecologie sarebbe stata affondata proprio dall’esiguo partito dei verdi francesi(Cecile Duflot e alcuni altri) in cerca di supremazia ed egemonia e lo stesso Cohn Bendit di lì a poco si troverà costretto a disconoscere ed abbandonare la sua creatura.
Daniel Cohn Bendit è poi sopravissuto ad un tumore alla gola. (tanti auguri Daniel)
Possiamo dire che con Europe Ecologie si chiude lo spazio storico di una generazione che provò a sognare e rivendicare un mondo diverso ed altro. E contemporaneamente si archiviano sia la possibilità che la speranza che i partiti verdi possano rappresentare e raccogliere il cambiamento richiesto e necessario, perlomeno nei termini in cui si sono sinora espressi e organizzati.
In un trentennio che ha visto l’ampliarsi della consapevolezza dall’ambientalismo all’ecologismo, ora profondo e olistico, i contributi in attivo e in negativo sono stati dati.
Agli antesignani, fondatori, ispiratori e messaggeri celesti di futuri mondi possibili, ognuno per la parte sua, dolente è stato il procedere e talvolta coerenza ha richiesto il sacrificio de sé terreno. ( Alexander Langer, Petra Kelly)
Non siate tristi, continuate in quel che è giusto – scrisse Alex prima del suicidio. Delle mille vite che aveva vissuto restano tracce consistenti nei suoi scritti tuttora disponibili ed in alcuni studi biografici dei suoi amici.
Curioso che in questa epoca che dimentica ieri per un attimo dell’oggi si parli ancora e si pensi ai messaggi e alle indicazioni che Alex ci ha lasciato alcuni decenni fa:
nella sua vita e nelle sue parole vi è in codice la mappa di un futuro più soave, lento e semplice. Altri lo realizzeranno in nome e per conto - anche - di Alex.
Maurizio Di Gregorio
3 Luglio 2013