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CHI FINANZIA IL NUCLEARE IN ITALIA?
La maggior parte dei finaziamenti alla promozione dell'energia nucleare in Europa arriva da un piccola cernita di istituti finanziari. In Italia le tre principali promotrici sono le banche principali del Paese: la BNL, seguita dall' UniCredit e da Intesa Sanpaolo. I risultati sono frutto di una ricerca promossa dalla coalizione Banktrack, di cui Greenpeace fa parte. Al livello europeo, invece secondo la stessa ricerca al primo posto della classifica delle banche nucleari c'è BNP Paribas, banca francese presente in Italia attraverso BNL (Banca Nazionale del Lavoro).
A seguire, nei primi dieci posti, Barclays (UK), Citi (US), Société Générale (Francia), Crédit Agricole/Calyon (Francia), Royal Bank of Scotland (Regno Unito), Deutsche Bank (Germania), HSBC (UK / Hong Kong), JP Morgan (Stati Uniti) e Bank of China. Su un totale di 175 miliardi di euro in finanziamenti a progetti nucleari tra il 2000 e il 2009, queste dieci banche hanno finanziato con ben 92 miliardi di euro l'industria nucleare. Le banche che finanziano progetti nucleari rischiano di rimetterci soldi e reputazione. Per questo chiediamo alle banche di spostare i loro investimenti da una fonte sporca e pericolosa come il nucleare verso progetti di efficienza e fonti rinnovabili.
Oltre BNL, tra le banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo occupano rispettivamente la 23ma e la 28ma posizione nella classifica ma non sono ancora disponibili informazioni ufficiali su quali banche finanzierebbero il ritorno del nucleare in Italia voluto dal governo Berlusconi. Siamo pronti a rendere pubbliche le future decisioni di investimento delle banche nel nucleare in Italia. È bene che ne siano consapevoli quegli istituti che stanno pensando di investire in questa fonte di energia dannosa per l'ambiente, per l'Italia e per i suoi cittadini.
Fonte: greenpeace.org
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