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ANITA RODDICK fondatrice di The Body Shop
Anita Roddick e’ morta di emorragia celebrale a 64 anni. Quando era giovane e idealista aveva aperto un negozio di cosmetici “etico” usando prodotti naturali e ingredienti provenienti dal Sud del Mondo. Il negozio aveva avuto successo e si era trasformato nella catena The Body Shop. Erano gli anni ‘70 e lei già vendeva belletti non testati sugli animali e disponibili in confezioni che potevano essere riempite nuovamente, invece che buttate via. Negli anni ‘80 usava buste di plastica biodegradabile. Negli anni ‘90 aveva iniziato ad interessarsi di cambiamenti climatici. Nel 2003 era stata nominata “Queen of Green” e aveva ricevuto il titolo di “dame” (il femminile di cavaliere) per il suo impegno etico. Poi, nel 2006, aveva venduto tutto a L’Oreal (che di test sugli animali ne fa, eccome se ne fa!) e si era dedicata alle campagne per i diritti umani (ancora attive nel suo sito www.anitaroddik.com). La vendita le aveva fruttato 204 milioni di dollari, 100 dei quali erano stati devoluti in beneficenza e avevano finanziato campagne etiche. Era nota per la sua battaglia contro gli stereotipi maschili in fatto di bellezza femminile. Nella sua autobiografia ha scritto: “Odio gli affari che ruotano intorno alla bellezza. E’ una industria mostruosa che vende sogni irraggiungibili; mente, tradisce e sfrutta le donne.” Anita Roddick cercava di portare dei valori in un mondo di apparenza: “Nessun ingrediente può cancellare i segni del dolore, della rabbia e di 20 anni di inquinamento industriale. Nessuna crema fa più di un’altra, funzionano tutte.”
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