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ADDIO A EDWARD GOLDSMITH FONDATORE DI THE ECOLOGIST E PREMIO RIGHT LIVELIHOOD AWARD
Si è spento il 21 agosto, nei pressi di Siena, Edward Goldsmith. Era un ambientalista, scrittore ed eco-filosofo, fondatore della rivista The Ecologist nel 1970, di cui è stato direttore fino al 1990 e poi, di nuovo, tra il 1997 e il 1998. Nato a Parigi nel 1928 dal Maggiore Frank Goldsmith, Edward è stato uno dei primi, e dei più lucidi, promulgatori del pensiero ‘verde’ e anti-industriale e ha vinto il Right Livelihood Award (conosciuto anche come il Premio Nobel Alternativo) onorario nel 1991.
"La scomparsa di Edward Goldsmith lascia un vuoto incolmabile nel movimento ambientalista, attivo fin dagli anni Settanta, si è battuto per la diffusione della sensibilità ecologica e per la promozione di comportamenti virtuosi per la salvaguardia del nostro pianeta. Con Edward Goldsmith ci siamo conosciuti pochi anni fa, grazie al fatto che entrambi fummo chiamati a far parte della Commissione sul Futuro del Cibo, realizzata dalla Regione Toscana e presieduta da Vandana Shiva. Ma le affermazioni di questo ricco signore inglese mi erano note, insieme ai suoi scritti, di straordinaria lucidità e chiarezza e di inappellabile radicalità. Per tutti era Teddy, e se da un lato suonava strano chiamare con questo nome così domestico un signore niente affatto facile, d' altro canto il diminutivo ben si abbinava con un che di infantile dei suoi modi e del suo porre le questioni, come quando chiuse una discussione di ore, su un documento da firmare, dichiarando: «l' unica via è costruire una società che sappia fare a meno dei soldi». Ci guardammo tutti un po' indecisi, e toccò infine a Vandana Shiva chiosare con un altrettanto risolutivo «Sono d' accordo. Ma nell' attesa direi che questo documento può considerarsi completo. Grazie a tutti».
Teddy, nell' Inghilterra degli anni Settanta fondò quella che ancora oggi è una delle più autorevoli riviste dell' ambientalismo mondiale, The Ecologist. A cominciare dal titolo, nella patria di The Economist, la posizione era chiara. L' ambiente innanzitutto, senza se e senza ma. Quando nel 2004 L' Ecologist ebbe la sua edizione italiana, grazie a Giannozzo Pucci, Teddy scrisse, nel pezzo di apertura: «I terribili problemi che abbiamo dinanzi a noi oggi non sono il risultato di incidenti tecnici nella applicazione delle politiche attuali, ma la conseguenza delle politiche stesse». Ecco, oggi che il tema delle politiche alimentari indirizzate alla salvaguardia dell' ambiente sta, sia pure con grave ritardo, imponendosi all' attenzione generale, la scomparsa di Edward Goldsmith è al tempo stesso un dolore e un impegno. Dolore per la certezza dell' unicità di quella mente e di quelle capacità, perse al mondo anche se presenti in tanti suoi scritti; impegno perché quelle intuizioni tanto precoci quanto nitidissime, e nel bene e nel male tutte confermate dai fatti, non si possono fermare e non devono smettere di cambiare il mondo.
Le redini dell' Ecologist sono già da anni nelle mani di Zac, giovane e brillante nipote di Teddy, che qualche anno fa dichiarò che il più importante insegnamento ricevuto dallo zio stava nella consapevolezza che i privilegi di quanti economicamente possono permettersi qualcosa in più, altro non sono che responsabilità verso chi lotta ogni giorno contro la fame, la sete, la morte, le malattie, le ingiustizie di un sottosviluppo che non ha nulla di inevitabile. Con Zac, e con i tanti che in questi decenni hanno lavorato insieme a Teddy porteremo avanti i lavori avviati in questi decenni, badando innanzitutto alla qualità delle relazioni e alla verità delle affermazioni. - CARLO PETRINI
Fonte: repubblica.it
Tra i suoi libri ricordiamo: Il Tao dell’ecologia - Edward Goldsmith Processo alla Globalizzazione - Edward Goldsmith e Jerry Mander Glocalismo - Edward Goldsmith e Jerry Mander
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