Venerdì 24 Ottobre, a Milano presso il Centro Culturale “Cascina Grande”, si terrà la prima conferenza autunnale dell’anno 2014 dell’associazione APIDA Associazione Per I Diritti Animali. Un incontro sull’antropologia volta a comprendere quali sono state le ragione che hanno portato l’essere umano a distaccarsi dalla natura e dagli animali.
Conferenza: quando l’essere umano si dimenticò di essere un Animale: “storia dell’evoluzione dell’uomo e della sopraffazione di ogni essere vivente”
Abbiamo perso il senso di fratellanza che dovrebbe legarci agli altri abitanti di questo pianeta e la capacità di sentircene parte. La nostra tradizione è una tradizione di arroganza nei confronti del mondo vivente, considerato inferiore, da usare e da sottomettere. In breve, siamo alienati dalla natura. Il prezzo che paghiamo per mantenere la supremazia è una profonda frattura tra noi e il resto del mondo vivente. In molti hanno compreso il rischio che tale frattura comporta e vorrebbero porvi rimedio. Costoro si domandano quale sia il posto dell’umanità all’interno della biosfera. In ambito accademico, questa serie di problemi prende il nome di «questione ecologica». Dare una risposta alla «questione ecologica» richiederà tempo.
Innanzitutto sarà necessario comprendere il nostro passato e capire come abbiamo fatto ad arrivare dove ci troviamo. Sarà poi importante renderci conto che le visioni del mondo non sono monolitiche e immodificabili, ma piuttosto il risultato di un insieme di credenze, cultura e abitudini, da sempre sottoposte a incessanti modifiche. Quindi nulla ci lega in eterno a questo presente, nulla ci obbliga a permanere nel credo della supremazia umana su un mondo sempre più ferito e dolente.
Dobbiamo inoltre capire che l’estinzione di intere specie e la distruzione delle foreste pluviali sono solo una parte della posta in gioco. La guerra alla natura si traduce in una guerra contro noi stessi e la convivenza tra umani. Pur essendo parte della natura, spesso non accettiamo tale realtà. Vogliamo sovrastarla, metterci alla destra del Padre. E, in effetti, molti credono veramente di essere più simili a Dio che al resto del mondo vivente.
Dall’alto di questa credenza, costoro guardano in basso verso tutti gli altri esseri che considerano, con lo stesso astio e disprezzo che riservano alla natura in generale, come esseri semplicemente naturali, inferiori e bestiali. Costoro trattano tutti gli altri esseri esattamente come trattano la natura e cioè come qualcosa da controllare e da sottomettere. Così, non ci rende felici scoprire la natura anche in noi stessi, nel nostro corpo, nel suo benessere, nella sessualità e negli altri aspetti fisiologici del vivere. Poiché la nostra tradizione culturale è ostile alla natura animale in genere, non stupisce scoprire che alberghiamo un’analoga ostilità verso la nostra stessa natura animale e che la trattiamo come trattiamo il resto della natura: controllandola e sottomettendola.
Non saremo mai in sintonia con la natura fintantoché non lo saremo con gli altri animali e con l’animalità, dal momento che, per la nostra mente e per la nostra civiltà, gli animali sono la componente più importante della natura. Anche se abbiamo ancora qualche possibilità di rimetterci in carreggiata, non possiamo pensare di avere molto tempo a disposizione. Se a breve non verremo a patti con la natura, il disastro non potrà che aumentare esponenzialmente e per i nostri figli sarà sempre più difficile trovare dei rimedi. Anche ammettendo che non saremo in grado di annientare tutta la vita sulla terra, stiamo comunque tenacemente distruggendone la qualità. Anche se forse non siamo ancora sull’orlo dell’abisso, stiamo sicuramente scivolando in un mare di fango, in un’esistenza sempre più confusa e infelice. C’è ancora speranza, ma dobbiamo trovare il coraggio di guardare più a fondo nelle nostre credenze, abitudini e tradizioni culturali e di metterle in discussione. Nel momento stesso in cui affronteremo questa sfida con onestà intellettuale, diventeranno evidenti anche le sue soluzioni”.
Ingresso : Libero e gratuito
Per info: www.apida.it, [email protected] 347 8264012 (Fabio)
Alla fine della conferenza sarà offerto un rifresco vegano