Puje individuali su appuntamento – con il Maestro tibetano Machig Rinpoche 20 marzo 2015 10:00 a 17:00 Venerdì 20 marzo dalle 10 alle 17 rinpoche Contributo: offerta libera (minima consigliata 30€) La Puja è un rituale di protezione e benedizione. In questa occasione potrete chiedere anche aiuto o consiglio a Rinpoche su qualche tema della vostra vita. Ogni incontro dura 30 minuti. Per conoscere gli orari disponibili e prenotare la propria puja: info: Cristiana Magistro 333 8368563 - [email protected] Machig Rinpoche è nato nel villaggio di Shatok a Tingri in Tibet. Dopo l’invasione della sua terra da parte del regime dittatoriale cinese, attraversa la catena Himalayana con sua madre e un gruppo di profughi tibetani e si rifugia in India. Viene riconosciuto come la reincarnazione del 2° Machig Rinpoche da S.S. il 14° Dalai Lama e da S.S. Trulshik Rinpoche e da altri importanti Maestri .
Ha studiato con grandi lama di tutte e quattro le scuole del Buddhismo tibetano, in particolar modo Nyingmapa, completando gli studi in Filosofia Buddhista a Daramshala, India. Dopo aver ricevuto molti insegnamenti DzogChen da S.S. Trulshik Rinpoche, suo principale Maestro, entra in ritiro per tre anni e tre mesi a Yangla Shu , in Nepal (luogo sacro dove ha meditato Guru Padmasambhava). E’ uno yogi, (in tibetano Ngakpa) esperto praticante del Chod che vive a Katmandhu , in Nepal, dove è impegnato alla diffusione degli insegnamenti del Buddha e alla realizzazione di progetti umanitari e culturali. Lo DzogChen è lo stato naturale e puro della nostra mente ed è a causa dell’ignoranza che non ne siamo consapevoli; per questa ragione continuiamo a soffrire nel samsara. Riconoscere la Natura pura e perfetta di ogni cosa ed esserne totalmente consapevoli è lo scopo delle pratiche DzogChen del Buddhismo tibetano .
Il Chod è una pratica meditativa del buddhismo tantrico che permette di tagliare l’attaccamento all’ego, causa principale della sofferenza. Da esso infatti si generano attaccamento , odio e tutte le altre afflizioni che ci spingono a formulare pensieri negativi che ci inducono in azioni negative, e che a loro volta determinano un brutto karma, malattie , sfortuna e sofferenza. Liberarsi da questa ignoranza significa trovare la pace, la gioia, la fortuna e il benessere, fino alla completa illuminazione. La pratica deriva dagli insegnamenti della yoghini Machig Labdron e del suo maestro Padambha Sanghye nel XI° secolo . Il praticante del Chod (Chodpa) utilizza vari strumenti come il Damaru, la campana, i mantra , gesti simbolici delle mani e il canto .