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16 MAGGIO 2009 ROMA AUDITORIUM CERIMONIA SACRA PER IL SANTO SUFI SHAH JAMAL
Cerimonia sacra per il Santo Sufi Shah Jamal Iannis Xenakis Persephassa Goonga and Mithu Sain’s dhol drumming Françoise Rivalland percussioni PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble percussioni Antonio Caggiano, Fabrizio Bartolini, Antonino Errera, Flavio Tanzi, Vito Amato
Il tempio sufi di Shah Jamal, nel cuore notturno di Lahore. Oltre il portale di legno si apre un giardino dove i fedeli pregano in solitudine. Una scala ripida, sospesa nel vuoto, porta al piano superiore e da qui un cunicolo stretto e basso conduce verso una grande terrazza che guarda in direzione della Moschea. E’ qui che ogni giovedì notte i fratelli Goonga e Mithu Sain, figli di uno dei più grandi musicisti pachistani del dopo Indipendenza, celebrano il rito religioso della trance. Una veste colorata lunga sino ai piedi il dohl, il tamburo rituale sufi, appeso al collo. Prima pochi tocchi delicati, poi un ritmo sempre più veloce, fino a quando Goonga si mette al centro della folla, seduta per terra, e comincia a ruotare su stesso, sempre più velocemente, per lunghissimi minuti, continuando a percuotere il dohl. Goonga è sordo, sin da quando era un bambino e la musica la sente attraverso la pelle, lo stomaco, le mani. Grazie alla collaborazione con il Lahore Sufi Festival il rito del tempio di Shah Jamal arriva per la prima volta in Italia e si intarsia con un altro rito musicale squisitamente contemporaneo. Nella seconda metà della serata il moto centrifugo della trance si capovolge infatti nel moto centripeto di Persephassa, opera cardine di Yannis Xenakis: sei percussionisti disposti a cerchio intorno al pubblico celebrano, in musica, il mito ctonio della regina Persefone.
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