le herbarie e la notte fatata di san giovanni
Incontro erboristico antropologico sulle erboriste medievali e sulle piante di San Giovanni
a cura di SILVIA PIETROVANNI
16 giugno 2014 • ore 18.30 - 20.00
Quota di partecipazione 10 euro
ISCRIVITI ALL'EVENTO
Una serata di approfondimento sulla figura dell'herbaria, la guaritrice medievale condannata come strega; si parlerà dei riti del solstizio e delle piante ad esso collegate; per concludere ci divertiremo ad autoprodurre un unguento lenitivo. Con incursioni teatrali del testo “Herbarie: le chiamavano streghe”.
“Unguento unguento, mandami alla noce di Benevento supra acqua e supra vento et supre ad omne maltempo”.
Si diceva che nella notte del 23 giugno le streghe cavalcando una scopa si recavano al sabba sotto il “noce di Benevento” pronunciando una frase magica. Durante la notte fatata la gente partiva da tutti i rioni di Roma, al lume di torce e lanterne, e si concentrava a San Giovanni in Laterano per pregare il santo e per mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche. Si mangiava, si beveva e si faceva rumore con trombe, trombette, campanacci, tamburelli e petardi di ogni tipo per impaurire le streghe, affinché non potessero cogliere le erbe utilizzate per i loro incantesimi.
Perché proprio San Giovanni? Quali erano queste erbe fatate? Rosmarino, salvia, menta, ruta, verbena, felce e poi l'immancabile iperico, la pianta dalla quale si ricava il famoso olio di San Giovanni, rosso come il sangue e capace di curare le ferite di battaglia (di battaglie esterne, ma anche di battaglie interne).
Facciamo un salto indietro per ripercorrere questa antica festa e inoltriamoci nel mondo delle piante officinali ad essa collegate. Prepariamo insieme un unguento con queste piante, da usare come lenitivo, unguento efficace soprattutto dopo le prime esposizioni al sole.
Ai partecipanti sono richiesti un vasetto per cosmesi da 50 ml e una buona dose di curiosità!
www.fitocomplessa.it
|