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15 SETTEMBRE - 15 NOVEMBRE 2007 - LIBERI DA OGM! CONSULTAZIONE NAZIONALE CONTRO GLI OGM
Consultazione Nazionale 15 settembre – 15 novembre 2007 Mangiare bene, sano, senza OGM. Questo chiedono le più grandi organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale. E adesso anche tu puoi far sentire la tua voce! Dal prossimo 15 settembre, in occasione di centinaia di manifestazioni e di iniziative in tutta Italia, potrai votare sì per un modello agroalimentare di qualità, sicuro per la salute, rispettoso dell’ambiente e del clima e soprattutto libero da organismi geneticamente modificati. Ti aspettiamo! FIORIGIALLI ADERISCE E INVITA A PARTECIPARE.
Dal 15 al settembre al 15 novembre 2007 la Coalizione “ItaliaEuropa – LIBERI DA OGM", promuove e organizza una Consultazione Nazionale sul tema “Vuoi che l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da OGM?”. In migliaia di manifestazioni e di iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale i cittadini potranno votare per un modello agroalimentare di qualità, sicuro per la salute, rispettoso dell’ambiente e del clima e soprattutto libero da organismi geneticamente modificati. Potranno inoltre assistere ad assemblee, convegni, seminari, rassegne, appuntamenti culturali ed eno-gastronomici, per approfondire tematiche legate al mondo del cibo e della salute. Consulta il calendario delle iniziative!
Tutto ha avuto inizio nel novembre del 2005, quando Mario Capanna, Presidente della Fondazione Diritti Genetici, scrisse ai segretari nazionale di tutti i partiti politici e ai leader dei due schieramenti, Romano Prodi e Silvio Berlusconi, invitandoli ad assumere una posizione chiara sulla questione degli organismi geneticamente modificati, e a dichiararsi pubblicamente in favore o meno del principio di precauzione. Nella lettera – pubblicata in versione integrale dal quotidiano l’Unità il 16 novembre 2005 - si ricordavano gli aspetti ancora problematici del dibattito - dagli impatti sull’ambiente a quelli sulla salute - e si riportavano i risultati scientifici del II Congresso internazionale sulle biotecnologie “Scienza e Società – La frontiera dell’invisibile”, appena realizzato dalla Fondazione Diritti Genetici, in cui studiosi di fama internazionale invitavano alla prudenza nel settore dell’ingegneria genetica. All’appello risposero Fausto Bertinotti (l’Unità, 17 novembre 2005), Alfonso Pecoraro Scanio (l’Unità, 22 novembre 2005) e Romano Prodi (l’Unità, 1 marzo 2006). In particolare l’allora leader dell’Unione ricordava il proprio impegno in favore dell’adozione del principio di precauzione come criterio di valutazione delle nuove tecnologie già durante la sua presidenza della Commissione Europea, e prendeva atto del fatto che le biotecnologie agroalimentari non godessero né del consenso dei cittadini né del giudizio unanimemente positivo della scienza, non ancora giunta a risultati definitivi circa le loro conseguenze per l’ambiente e la salute. L’Onorevole Prodi impegnava inoltre il futuro Governo di centro-sinistra a promuovere “un grande dibattito pubblico, con regole e luoghi che diano la possibilità reale ai cittadini di dibattere e di esprimersi sull’argomento”.
Il secondo passo nella promozione di una consultazione pubblica nazionale sull’argomento fu compiuto il 30 novembre del 2006. Romano Prodi, diventato nel frattempo Presidente del Consiglio, incontrò una delegazione dei firmatari del Manifesto ''L'agroalimentare cuore strategico dello sviluppo'' , composta dal presidente della Fondazione Diritti Genetici, Mario Capanna, dal presidente Coldiretti, Paolo Bedoni, dal presidente Cia, Giuseppe Politi, e dal presidente Coop Italia, Vincenzo Tassinari, e si trovò d’accordo sulla necessità di promuovere una consultazione nazionale sugli OGM e sul modello di sviluppo agroalimentare italiano, chiedendo un approfondimento sulle possibili modalità organizzative (Agenzia Ansa, 30 novembre 2006).
Da quel momento cominciò un fitto scambio di incontri e comunicazioni fra Mario Capanna – in rappresentanza delle organizzazioni firmatarie del Manifesto - e il portavoce del Governo Silvio Sircana , che purtroppo, nonostante le dichiarazioni di Prodi e le sue reiterate manifestazioni di apprezzamento e di stima per l’iniziativa, non portò alla concretizzazione di un impegno diretto da parte del Governo. Le ragioni restano un mistero. O quasi.
Le organizzazioni promotrici decisero così di proseguire da sole, e l’iniziativa cominciò a prendere forma, arrivando a compimento in pochi mesi: il 17 maggio 2007 nacque la Coalizione ItaliaEuropa – LIBERI DA OGM, formata dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale:
ACLI, ADICONSUM, ADOC, ADUSBEF, AGCI Agrital, AIAB, ALPA, ASSOCAP, CIA, CIC, CITTA’ DEL VINO, CNA, CODACONS, COLDIRETTI, CONFARTIGIANATO, COOP, COPAGRI, FEDERCONSUMATORI, FOCSIV, FONDAZIONE DIRITTI GENETICI, GREENPEACE, LEGACOOP AGROALIMENTARE , LEGAMBIENTE, LIBERA, RES TIPICA, SLOW FOOD, VAS, WWF
In una DICHIARAZIONE sottoscritta dai presidenti nazionali delle associazioni promotrici, la Coalizione dichiarò ufficialmente di voler promuovere e organizzare una Consultazione nazionale, della durata di due mesi - dal 15 settembre al 15 novembre 2007 - sul tema “Ogm e modello di sviluppo agroalimentare dell’Italia”.
fonte: http://www.liberidaogm.org/liberi/consultazione.php
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