|
|
|
News:
13 NOVEMBRE 2009 PINEROLO (TO) PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE CONDIVISA CON IL TERRITORIO O LIBERALIZZAZIONE SFRENATA?
Serata organizzata a Pinerolo il 13 novembre alla presenza del Sindaco di Pinerolo, del Presidente ACEA, del Presidente della Comunita' Montana Valli Chisone e Germanasca, del Presidente IPLA , dell'Assessore Regionale all'Agricoltura, del Presidente dell'Associazione Ecologista per la Sostenibilita'.
Da luglio ad oggi come Associazione Ecologista per la Sostenibilità abbiamo promosso alcuni incontri, in particolare nel mese di luglio ad Airasca e recentemente a None, per discutere in dettaglio la richiesta di collocare presso queste realtà territoriali due Centrali a Biomasse senza alcuna programmazione territoriale. La Regione Piemonte in questa fase è latitante, la Provincia convoca conferenze di servizi slegate per ogni singolo impianto ed i Comuni cercano, nella migliore delle ipotesi di trarne un beneficio economico. Queste centrali spuntano come funghi, quasi fosse una nuova corsa all'oro, spesso hanno un unico proponente che sottopone lo stesso progetto a più siti auspicando che almeno uno di questi vada a buon fine. Se tutti i progetti proposti venissero realizzati non sarebbe sufficiente tutto il legname del nord Italia ad alimentarle e rischieremmo la desertificazione e inoltre avremmo un'invasione di mezzi pesanti che aumenterebbero in modo esponenziale il trasporto su gomma ammorbando l'aria con l'emissione di gas CO2. Ovunque è possibile nascono comitati locali di protesta, purtroppo questi sono legati alle realtà territoriali che se da un lato e' una indiscutibile risorsa dall'altro e' sicuramente un grande limite. La questione delle biomasse può facilmente scivolare da risorsa a problema. I CERTIFICATI VERDI che vengono rilasciati per alimentare e sostenere la produzione di energie rinnovabili rendono molto appetibile l'attuazione di queste centrali, senza che venga realmente valutato l'impatto ambientale che ne consegue. L'incentivo rilasciato attraverso i CERTIFICATI VERDI e' molto importante ma dovrebbe essere rilasciato solo a chi sviluppa energie rinnovabili senza utilizzare per raggiungere lo scopo di energie non rinnovabili. Con lo stesso principio ritengo importante defiscalizzare i veicoli alimentati a metano che utilizzano combustibili tradizionali solo durante l'accensione quindi con un'emissione di CO2 nell'atmosfera ridotta e soprattutto non in maniera continuativa. Una tonnellata di legno acquistata in un paese dell'est europeo oppure in Amazzonia quando arriva sul nostro territorio ha vanificato tutto il beneficio perché l'energia utilizzata per il suo trasporto è quasi pari a quella prodotta con la combustione, ecco che in questo caso mi sembra uno scippo legalizzato il certificato verde che altro non fa che legalizzare una cattiva azione. Si dovrebbe intanto prevedere una riforma degli incentivi che veda regole molto più restrittive sulle categorie impiantistiche che possono usufruire di tale privilegio, inoltre occorre realizzare un piano REGIONALE DELLE GIACENZE FORESTALI che censisca le disponibilità del materiale e la sua localizzazione.
Verificate le quantità di materiale locale a disposizione per la combustione di biomasse si può stilare una mappa delle necessità impiantistiche e solo allora si può pensare seriamente di dare in concessione la realizzazione di una rete di impianti collegati al territorio e capaci di ottimizzare il risultato ambientale ed economico dell'intera operazione. Naturalmente rimane la netta contrarietà alla realizzazione di impianti per alimentare i quali siano necessari costi di trasporto inaccettabili come quelli che si sosterrebbero nel trasportare olio di palma dall'Indonesia oppure cippato legnoso dalla Romania oppure dall'Amazzonia. Altre due questioni particolarmente importanti : - che tipo di impianti ? Sono convinto che gli impianti a combustione tradizionali siano impianti vecchi che disperdono molta dell'energia prodotta e che hanno impatti ambientali molto nocivi : rispetto all'impiego di gas metano si hanno fattori di emissione di circa 18 volte per i NOx e circa 43 volte la produzione di polveri PM.
Mi sembra ragionevole pensare a piccoli impianti che si basino sul processo di gassificazione , in modo da abbattere notevolmente l'emissione in atmosfera e non ultimo come importanza impedire che diventino in futuro impianti che possano bruciare anche altre biomasse come ad esempio il cdr e quindi i rifiuti - non disperdere il calore e quindi dove è possibile pensare ad impianti collegati al recupero del calore in modo da disperdere poco di ciò che si produce Quindi una regolamentazione regionale non è solo necessaria per migliorare il sistema ma è fondamentale per avviare una moratoria del sistema stesso . Invitiamo per tanto le amministrazioni dei comuni in cui sono arrivate richieste per impianti di sospendere gli iter autorizzativi e chiedere un intervento tempestivo della Regione Piemonte e solo in seguito a tale intervento si potranno assumere decisioni in merito . ù
Fernando Giarrusso Ottobre 2009 www.assoeco.it
|
|
| |
|
|
|
|
|