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10 - 20 SETTEMBRE 2009 ROMA FLAMENCO FESTIVAL AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Dal 10 al 20 settembre la Fondazione Musica di Roma presenta la terza edizione di ¡FLAMENCO!, il Festival interamente dedicato a una delle espressioni artistiche più antiche e popolari, profonde e spettacolari, dell’area del Mediterraneo. I più famosi artisti, provenienti da ogni angolo della Spagna flamenca, animeranno per 10 giorni le sale dell’Auditorium Parco della Musica per rendere omaggio a quest’arte immortale, patrimonio dell’Andalusia e dell’umanità. La maggior parte degli spettacoli sarà rappresentata in prima nazionale o per la prima volta in Italia. Quest’anno l’appuntamento di settembre è preceduto da una importante anteprima: Israel Galván presenta al Festival di Villa Adriana, in prima nazionale, l’apocalittico e innovativo El final de este estado de cosas, Redux. Il Festival ¡FLAMENCO! è prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, con la collaborazione di Bienal de Flamenco – Ajuntamiento de Sevilla e con la direzione artistica del critico musicale J.A. Vela del Campo.
Ancora una volta nel Festival saranno rappresentate le tre categorie essenziali del Flamenco: el cante (el cantejondo, canto tradizionale flamenco), el toque (la musica della chitarra accompagnata dal ritmo di mani e piedi) e el baile (la danza).
Nel programma della rassegna, oltre agli spettacoli di baile, cante, toque, saranno presenti serate danzanti, incontri, masterclass, mostre, eventi speciali. Un’occasione unica per conoscere le ultime tendenze del flamenco, per vedere all’opera i suoi più importanti esponenti, per praticarlo e per gustarne tutte le espressioni.
Per el cante sarà di scena l’idolo di origine gitana, acclamato alla Royal Albert Hall e all’Olympia, DIEGO EL CIGALA plurivincitore di Grammy Awards, dotato di una voce calda ed emozionante, presenterà il suo nuovo progetto musicale, ideale continuazione del mitico “Lagrimas Negras”, tre volte disco di platino.
ESPERANZA FERNÁNDEZ, che inaugurerà il Festival, è una delle cantaores più celebri del flamenco contemporaneo, dotata di una voce ferma, vigorosa e versatile che le ha consentito di esibirsi al fianco di Paco De Lucía, Camaron de la Isla, Enrique Morente, Myriam Makeba.
Difensore della purezza e della preparazione, ma anche della ricerca artistica, EL PELE è il più interessato alle nuove forme espressive. Apprezzato da David Bowie, da Prince e da Quincy Jones, è il cantaor preferito degli appassionati più intransigenti.
Per el toque è stato chiamato il grande sassofonista valenciano PERICO SAMBEAT con il suo ensemble, una band che unisce jazz e flamenco in un mix praticamente inedito. Ad accompagnare il gruppo, la PMJO PARCO DELLA MUSICA JAZZ ORCHESTRA, l’eclettica big band, fiore all’occhiello della Fondazione Musica per Roma.
Il chitarrista JUAN MANUEL CAÑIZARES è riconosciuto internazionalmente come un genio del virtuosismo, uno dei più grandi esponenti della musica flamenca degli ultimi anni. Storico collaboratore di Paco de Lucía, Cañizares, che ha composto la colonna sonora di Flamenco di Carlos Saura, ha recentemente concluso un tour mondiale negli Stati Uniti, in America Latina, in Europa, Africa e Giappone.
FUENSANTA LA MONETA inaugurerà la sezione baile del Festival con De entre la luna y los ombre, per presentare poi, il giorno dopo, la suite flamenca Lo que trae el aire. Artista precoce e da subito amatissima, La moneta è una figura di spicco della danza, dotata di drammaticità espressiva, padronanza del canto e talento innato. Altra ospite d’eccezione del festival, ISABEL BAYÓN, danzatrice di punta dell’arte gitana, alle prese con due spettacoli: Tan solo Flamenco e La puerta abierta. La bailaora andalusa ha danzato, nel corso di più di 30 anni di carriera, con le più importanti compagnie internazionali.
Giovane ballerina di Málaga è invece ROCÍO MOLINA, di scena all’Auditorium con gli spettacoli Oro viejo e Almario, dei quali è coreografa e interprete. Rocío è una delle più importanti bailaoras contemporanee, un’artista-rivelazione dotata di personalità e autorevolezza, in grado di rielaborare, con il suo stile, le antiche formule.
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