Chi fa oggi la voce più grossa in tema di salute sostiene di volta in volta che ci siano in Italia “congiure di somari”, o “forze oscurantiste” o ancora che stia dilagando una qualche sorta di “spirito di superstizione”.
Assai spesso queste accuse infondate sono rivolte a chi ha, mantiene e documenta posizioni critiche e argomentate su molti aspetti dell’attuale gestione della salute, individuale e collettiva.
La data non è casuale: il diritto all’istruzione soccombe davanti a una legge che ha sancito l’obbligo vaccinale per l’ammissione dei bambini agli asili nido e alle scuole materne, e dunque anche la loro esclusione.
La salute si tutela con la prevenzione primaria, ben prima che con i trattamenti farmacologici e con la medicalizzazione di qualsiasi aspetto della vita fisica e psichica.
Il fatto che un'affermazione tanto banale possa suonare, agli orecchi di alcuni, addirittura sovversiva rivela in modo chiarissimo che c'è un sistema sanitario che non vigila sui conflitti di interesse ma che fa affidamento esclusivamente sul consumo di farmaci, sulla moltiplicazione delle prestazioni, sul numero di interventi chirurgici, sul numero di mutuati e su quello delle vaccinazioni effettuate dietro incentivo e per obbligo di legge.