IL SANGUE DI BRIAN
Questa poesia è stata scritta da Rosemarie Dietz Slavenas, di Genoa, Illinois, in memoria del figlio Brian D. Slavenas, tenente pilota del 106esimo Battaglione elicotteristi della Guardia Nazionale dell'Illinois. Brian morì dissanguato nei rottami dell'elicottero da trasporto truppe Chinook che lui pilotava, abbattuto nei pressi di Falluja, il 2 novembre 2003. II testo originale inglese è pubblicato nel sito creato dai familiari delle ormai centinaia e centinaia di militari americani sacrificati nell'invasione e nell'occupazione dell'Iraq. www.mfso.org
Quando vedo il sangue di mio figlio tanto amato scorrere nella sabbia del deserto prima che il soccorso arrivasse.
Giacere per mezz'ora nel suo sangue, nell'elicottero abbattuto in Iraq dove la sua coscienza lo aveva costretto ad andare.
Quando vedo rosso, vedo la pozza del sangue prezioso di Brian che si allarga e sono abbagliata da un dolore impossibile.
Sento che lui mi chiama, mamma! perché mi hai lasciato finire qui? Io, il cuore che sentisti battere rapido contro la gabbia delle tue costole?
Perché sei venuta a salutarmi quando sono partito? Perché non hai pianto e non hai strillato? Perché non mi hai salvato dal pericolo come facevi quando ero bambino?
Perché sei rimasta immobile e forte a guardarmi partire e a girarti i pollici mentre le bombe cadevano su Bagdad? Credevi che sarebbero morti soltanto i figli delle altre? Io no?
Il mio futuro è stato scambiato con petrolio usato adesso per comperare amici perduti, ma troppo onorabili per massacri incoscienti. Dio non traccia confini nella sabbia.
Il mio sangue è stato speso da uomini insensati, uomini gonfi di odio, pronti a gettare via il mondo per correre in braccio a una guerra crudele.
È tardi per piangere, mamma accendi piuttosto una candela per gli uomini e le donne che ancora non hanno sparso il loro futuro nella sabbia.
Prega perché ci liberino da falsi profeti e bugiardi che combattono il terrore col terrore. Perché dal cielo scenda l'acqua che lavi via questa gente dalla nostra patria |
When I see the blood of my beloved son Running out on desert sand Before help arrived, too late.
There he lay for half an hour Helicopter shot down in Iraq, Where, for reasons of conscience, He had sought not to be.
When I see red, I see an ever widening pool of Brian's precious blood I am blinded with grief never felt before.
He calls to me, Mother! Why did you let me come to this? I, whose heart beat a rapid rhythm Against your ribs?
Why did you stand and say good-bye? Why did you not cry, No! Don't go! And keep me from danger As you did when I was small?
Why did you stand and watch me go? And fiddle while Baghdad was bombed? Did you think some other child Would die, not I?
My future was traded for oil Now used to bribe lost allies Too honorable for reckless slaughter. God draws no line in the sand.
My blood was shed by heedless men Hate-filled, who cast aside the UN, Old allies, and the world's good will To rush to cruel war.
You weep too late, dear Mother! Light a candle for the son or daughter Whose precious blood and future Is not yet shed.
Pray for peace and deliverance from Lying leaders fighting terror with terror Let justice roll down like waters And wash this evil from our land. |
"Mfso" sono le iniziali di Military Families Speak Out, (le famiglie dei militari alzano la voce).
II tenente Brian Slavenas aveva 30 anni.
(Trad. di Vittorio Zucconi, D, 15 maggio 2004)
Tratto da www.unpodisinistra.it
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