SVOLTA EVOLUTIVA
Molti segni sembrano indicare che ancora una volta l'umanità si trova di fronte ad una radicale svolta evolutiva. E' innegabile che negli ultimi decenni una seria di nuove tendenze si sono manifestate nei campi della ricerca psicologica e scientifica. Nel mondo dei libri hanno avuto un vasto seguito opere che tendono ad aprire la mente umana a nuove dimensioni dell'essere, a nuove visioni della vita. Ricordiamo per tutti Hermann Hesse, Castaneda, ma anche libri di scienziati: "Il Tao della fisica" di F. Capra o "Morte, ecco la tua sconfitta" del francese E.J. Charon. Uno degli esempi più significatici è quello del libro "La profezia di Celestino", al quale sono seguiti innumerevoli altri volumi sullo stesso genere. Da molte parti viene indicato che la Terra si avvia non verso una distruzione, ma verso una radicale trasformazione che potrà essere indolore o meno a seconda del grado di coscienza raggiunto dall'umanità.
Complementarietà E' tempo che gli atteggiamenti di ostilità che oppongono i due sessi e che li considerano avversari cessi. Non è più il momento della competizione meschina, delle rivendicazioni interessate fra donne ed uomini. Tutti gli esseri umani devono associarsi in uno sforzo comune, in una collaborazione reale e raggiungere una vera unione di queste due parti complementari dell'umanità e prendere coscienza del più alto ideale che deve essere realizzato, innanzitutto di un progresso interiore. Senza un progresso interiore non c'è possibilità di alcun progresso per le cose esteriori.
Ridurre quindi il compito della donna soprattutto ad occupazioni unicamente interne e familiari, e il compito dell'uomo alle occupazioni esclusivamente esterne e sociali, separando così quello che deve essere unito, non fa altro che perpetuare il triste stato di cose presente, di cui tanto l'uno quanto l'altra soffrono allo stesso modo. Le loro rispettive qualità devono unirsi in una stretta e fiduciosa solidarietà di fronte ai più grandi doveri e alle più gravi responsabilità.
Dove le donne hanno dato prova di doti eccezionali è nella sfera organizzativa. Le capacità amministrative femminili erano riconosciute da molto tempo anche nell'India brahmanica, nell'India prima dell'invasione mussulmana, dove un adagio popolare diceva: "proprietà governata da donna è proprietà prospera". Ma in Occidente, il pensiero semitico abbinato alla legislazione romana ha influito in modo troppo profondo sui costumi perché venisse sovente offerta alle donne l'occasione di dimostrare le loro capacità organizzative. Ma se le donne vogliono prendere il posto che reclamano nel governo delle nazioni ed essere in grado di dirigere gli affari pubblici devono ancora progredire parecchio verso una maggiore padronanza di sé, l'ampliamento intellettuale e non lasciarsi condizionare troppo dai loro sentimentalismi.
Politica al femminile E' fuori discussione che la politica unicamente maschile ha dato prova della sua inadeguatezza: essa, troppo spesso, è sprofondata nella ricerca dell'interesse strettamente personale e nell'azione arbitraria e violenta. La politica praticata dalle donne introdurrebbe senz'altro una tendenza al disinteresse e a soluzioni più umanitarie. Ma le donne, così come sono tuttora, sono in genere esseri passionali, mancano a volte della calma ragionevole che è caratteristica dell'attività puramente intellettuale; questa è senz'altro pericolosa per la propria inflessibile freddezza, ma è incontestabilmente utile per il controllo che esercita sugli eccessi del sentimento, che non può avere un posto predominante nel governo degli interessi collettivi. Questi "difetti", che sarebbero gravi se l'attività delle donne dovesse sostituire quella degli uomini, potrebbero, al contrario, per mezzo della collaborazione dei due sessi, formare quasi un elemento di compensazione ai difetti opposti degli uomini. Sarebbe il miglior modo di spingere le due parti a correggersi reciprocamente ed a raggiungere insieme un equilibrio.
Mariagrazia De Cola [email protected]
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