IL PARADIGMA OLISTICO E LA COMPLESSITA' UMANA
di Nitamo Federico Montecucco
Il paradigma olistico: riunire ciò che non è mai stato separato L’aspetto più importante nella nuova cultura è certamente il rivoluzionario cambiamento di concezione dell’essere umano. La rivoluzione consiste nel riunire la storica dicotomia cartesiana tra corpo e spirito, tra res extensa e res cogitans. Fino a qualche decennio fa le basi filosofiche della concezione olistica erano sostenute soprattutto dalle antiche filosofie medico-religiose indotibetane, che concepivano l’essere umano come unità di mente, corpo e anima. Agli inizi degli anni Ottanta, Ken Wilber, stimato autore di saggi sugli stati di coscienza ed editore della rivista Revision, curava la pubblicazione di The Holografic Paradigm, un testo di grande fascino scientifico e intellettuale a cui collaborarono scienziati e filosofi come David Bohm, Karl Pribram, Fritjiof Capra, Renée Weber, Itzhak Bentov, Stanley Krippner e molti altri studiosi. Il paradigma olografico è il primo paradigma olistico della nuova scienza che, partendo da dati fisico-matematici, estende la propria interpretazione all'intera esistenza e alle dimensioni della coscienza. Il paradigma olografico si basa sul concetto di informazione globale che lega una parte al tutto: la parte diventa un ologramma del tutto, in quanto contiene al suo interno una raffigurazione globale dell'insieme da cui deriva. Sulla scia della critica ai paradigmi scientifici e culturali che il libro di Thomas Khun, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, aveva provocato, il libro di Wilber risuonava come una prima vera alternativa concettuale attesa da tutti i liberi ricercatori.
L’unità umana e la complessità neuropsichica Uno dei maggiori contributi alla riunificazione della dicotomia umana in medicina è dovuto al lavoro e alla visione pionieristica di Candace Pert. La Pert, neurofisiologa, direttrice del centro di biochimica cerebrale del NIMH, National Institute for Mental Health, ha scoperto le endorfine e un vasto numero di neuropeptidi, le molecole che trasmettono le informazioni nel sistema nervoso, ed ha evidenziato che i neuropeptidi sono i mediatori sia delle informazioni, sia delle emozioni e sono attivi praticamente in tutte le cellule del corpo, nel sistema nervoso, ma soprattutto nel sangue, nel sistema immunitario e nell’intestino. Su queste basi teoriche e sperimentali, Candace Pert parla dell’essere umano come di una complessa “rete di informazioni” e dichiara che l’antica divisione tra mente e corpo non ha più ragioni di sussistere: al vecchio concetto bisogna sostituire quello di psicosoma (bodymind), in cui ogni aspetto psicofisico umano è visto come parte di un’unica organica realtà. Nello studio del cervello – continua Candace Pert - provo un senso di meraviglia e di rispetto nei confronti di Dio. Vedo nel cervello tutta la bellezza e l’ordine dell’universo.
La riscoperta dell'"arte sacra" Da più di una decina di anni un numero sempre maggiore di intellettuali, artisti, musicisti sta contribuendo alla trasformazione della nostra cultura. Moltissimi musicisti, cantanti e gruppi internazionali come Leonard Cohen, Nina Hagen, Battiato, Kitaro, Pavarotti, Deuter, Jovanotti, Zucchero e tutta la vastissima area della musica new age si stanno spingendo verso temi aperti alla spiritualità. Negli ultimi anni molti tra i migliori rappresentanti della cultura cinematografica si sono mossi in questa direzione, prendiamo solo in considerazione film come: “Il cielo sopra Berlino”, "Incontri con uomini straordinari", “Il Mahabarata”, “Perchè Bodhidarma è partito per l’Oriente”, “L’arpa birmana”, "Koyaniskazi", “Siddharta”, "Fino alla fine del mondo", “San Francesco”, “La vita di Milarepa”, “Ghost”, “Il piccolo Buddha”, "Verso il sole", "Powder", "Sette anni in Tibet", "Kundun". Molti attori si sono avvicinati alla spiritualità, da Harrison Ford, a Willem Dafoe, a Richard Gere che ha abbracciato la religione buddhista, a Jodie Foster che afferma: credo che scienza e religione possano coesistere, sono due modi di fare ordine nell'universo.
L'editoria da una decina di anni sta vivendo un grande rilancio dei temi spirituali, dai grandi bestsellers internazionali, come "La profezia di Celestino" di Redfield, che solo in Italia ha vendito quasi seicentomila copie, l'"Alchimista" di Coelho, o l'interminabile serie di volumi di medicina olistica-ayurvedica di Deepak Chopra, a tutti i temi più o meno olistici, dalla fisica alle terapie più disparate. Il Time magazine del Luglio1996 dedica la copertina e un esteso servizio alle guarigioni spirituali e all'incremento che questo tipo di pratica ha avuto negli ultimi anni.
Villaggio Globale di Bagni di Lucca
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