IL MOVIMENTO 5 STELLE E LE DIFFICOLTA' DELL'EVOLUZIONE POLITICA
di Maurizio Di Gregorio
Una delle cose peggiori che i sostenitori del M5Stelle possono fare è, come invece sta parzialmente avvenendo, dividersi in fazioni pro o contro Di Maio e Casaleggio jr, esasperando differenze e divisioni che sono reali ed andando a pregiudicare rapporti umani e politici. Peggio ancora è far finta che non sta avvenendo nulla di significativo e interpretare le diverse critiche come lo sfogo di una minoranza di attivisti e portavoce vanitosi e politicamente immaturi.
Una delle cose migliori che invece possono fare è confrontarsi seriamente e profondamente su diverse prospettive politiche: sviluppare ed approfondire un dibattito politico sulla strategia del M5Stelle stesso nonché su una sua adeguata e partecipata organizzazione interna, tema troppo spesso rimandato a causa della continua emergenza.
Strategia Comunicazione e Organizzazione sono gli ambiti su cui si può riformare e consolidare un consenso collettivo, sia interno che nel paese. Senza il quale rischiano di venir pregiudicate le sin qui parziali vittorie ottenute dal Movimento stesso. In estrema sintesi nel 2018 il M5Stelle ha raccolto il 33% dei voti espressi, una buona affermazione ma ancora insufficiente sia per governare senza l'ausilio di altri partiti sia per compiere una rivoluzione democratica ed ecologista in Italia. Con il senno del poi si potrebbe asserire che il crollo verticale di consensi al M5Stelle seguiti al governo Di Maio-Salvini sia attribuibile ad una scelta di posizione politica moderata e responsabile, fautrice però di compromessi continui oppure come altri sostengono alla insufficienza comunicativa di Di Maio e del suo cerchio magico oppure ancora allo straordinario boicottaggio operato dai media contro il M5Stelle.
Io ritengo che tutte le tre cause sopracitate siano reali e in diversa misura valide ed abbiano provocato insieme la debacle di consensi che ha portato il M5Stelle dal 33 al 15%. Come precisato in diversi articoli pubblicati già l'anno scorso su FioriGialli Dossier, ci era chiaro infatti che l'insieme dei vecchi partiti, i media e di poteri forti non avrebbero permesso al M5Stelle di governare con pienezza e dignità ed avrebbero usato tutti i mezzi, leciti e non, per impedirlo.
Al di là dei forti ostacoli esterni, gli ultimi anni hanno anche evidenziato una insufficienza generale della attuale classe dirigente del M5Stelle e reso evidenti grave lacune nel progetto organizzativo interno: tra essi un insufficiente rapporto tra portavoce e meetup, una mancanza di sedi abilitate al confronto ed al dibattito politico, una assenza di strutture intermedie sul territorio e sui vari temi che permettessero una espressione positiva delle varie anime del M5Stelle.
Ma oltre alle varie lacune organizzative, sempre correggibili, mi sembra sia mancata all'insieme dei Portavoce del M5Stelle la lucide consapevolezza del motivo reale e profondo per cui erano stati eletti e catapultati sino al governo nazionale o cittadino (che ha spinto alcuni ad ipotizzare una loro possibile sovradirezione). E per cui erano stati fatti oggetto di un fuoco di sbarramento mai visto: giornali, televisioni, partiti, sindacati, circoli finanziari e altri poteri forti.
E' una ovvietà che un movimento nuovo e disorganizzato come il M5Stelle paghi pegno per la formazione dal nulla di una nuova classe dirigente e per l'assenza di proprie strutture di supporto e subisca i colpi di un boicottaggio sistematico e capillare, del resto la competenza in politica si acquisisce proprio attraverso l'esperienza e la comprensione dei propri errori nonchè dai sempre necessari studi teorici. Molto può essere realizzato anche dal confronto e dalla riflessione continua all'interno della propria comunità, a condizione che si trovino corrette e riconosciute modalita di espressione. Sin qui molto di ciò che il M5Stelle ha realizzato ha del miracoloso ma anche dell'incompleto e quindi non basta, rendendo necessario l'inizio di una nuova evoluzione complessiva.
Il successo del M5Stelle non è dovuto tanto all'abilità di quello o di quell'altro ma alla linea politica riformatrice e per molti tratti rivoluzionaria impressa, sin dall'origine dai suoi fondatori, che io definirei di centralità radicale, che bypassando le precedenti destre e sinistre in una nuova radicalità politica - ed io aggiungerei, senza essere compreso - ecologista, che proponeva soluzioni post-ideologiche e trasversali alle classiche culture di destre e sinistre.
Il Tema Migranti, per come è stato agito e recepito durante il governo Di Maio-Salvini ha rivelato le difficoltà ed in parte l'incapacità di mantenere una lucidità trasversale, ovviamente ha avuto la sua notevole parte il boicottaggio dei media, legati ai poteri forti ed ai vecchi partiti che hanno pompato vergognosamente Salvini, ma anche la debolezza di una visione e di una comunicazione politica che è apparsa talvolta subalterna ai classici schieramenti destre/sinistre.
Per diversi aspetti, avevo intuito già da alcuni anni, che il M5Stelle, pur rappresentando una avanguardia politica nel desolato panorama delle decadenti democrazie occidentali, era di fatto portatore di una azione e coscienza politica ancora incompleta per le necessità e le potenzialità dei tempi e si configurava, al di là delle intenzioni dei fondatori, come un PRODOTTO POLITICO INTERMEDIO tra la vecchia epoca delle democrazie falsamente rappresentative e le nuove possibilità di una nuova epoca in formazione più autenticamente democratica e sostanzialmente ecologista. Un prodotto politico attualmente più riconoscibile per le istanze di legalità, lotta alla corruzione e giustizia sociale che per l'impegno ambientalista ed ecologista.
Con il termine Ecologista, infatti - termine a cui attribuisco un significato totalmente differente da ambientalista - indico una coscienza ecologica integrale che abbraccia sia il rapporto umano con il Pianeta e le altre specie che una visione della relazione armoniosa tra gli stessi esseri umani e le loro attività, in grado di evitare ingiustizie e prepotenze su individui, comunità e popoli di cui occorre rispettare ogni volta natura espressione e relazione.
In quanto tale è una coscienza integrale a 360 gradi che impone una centralità radicale trasversale alle decotte o spesso fittizie risposte fornite dai bagagli culturali di destre e sinistre, di progressisti e conservatori e via dicendo. Per cui declina diritti e doveri sociali secondo modalità differenti dalle classiche culture politiche precedenti.
Da questo punto di vista, ad esempio, la corruzione in politica e nella pubblica amministrazione non è solo il risultato di un decadimento morale ma costituisce un dato di inquinamento sociale economico e statale e produce, oltre una certa misura, una falsificazione sostanziale della vita democratica e collettiva di un paese.
Allo stesso modo una fabbrica inquinante, un'opera pubblica inutile possono essere considerate come pratiche delinquenziali corrispondenti alla corruzione, alle malversazioni, al clientelismo e al terrorismo.
Non si tratta di semplici accostamenti simbolici, un approccio di questo genere richiede visioni e soluzioni sistemiche e risposte radicali nel campo della politica, della giustizia, dell'ordine pubblico e ne consegue un diverso atteggiamento verso le mafie e le clientele, verso ogni tipo di corruzione e verso ogni tipo di inquinamento. Qualcosa di diverso dallo giustizialismo, dal populismo e dall'ambientalismo classici: modalità in cui si ricade ogni volta che si perde la visione di una centralità radicale trasversale ed ecologista.
Trovo che sia per molti aspetti, sia paradossale che tragico che una buon parte delle sinistre radicali e molti tra gli ambientalisti tradizionali non abbiano saputo intravedere o intuire nel M5Stelle una importante evoluzione delle loro stesse superate posizioni politiche. Non solo per le lacune dei 5Stelle ma anche per propria miopia culturale e politica e spesso morale.
Del resto, all'interno della novità rappresentata dal M5Stelle vi è anche una proposta di superamento dei partiti verdi occidentali (immobilizzati da anni ad un ambientalismo datato e a sistemi elettorali non democratici e relegati ad un peso politico sostanzialmente insignificante - ad eccezione di alcuni paesi come i tdeschi e pochi altri) come degli altri partiti sia di area progressista che conservatrice nei vari paesi di cultura occidentale.
Come superamento, si intende, evolvere dal tema della sostenibilità ambientale agli obiettivi di una conversione ecologica affiancando alla giustizia ambientale, la giustizia economica e sociale e, insieme, anche la difesa degli elementi culturali e dei valori delle culture tradizionali violentati dalla globalizzazione planetaria e dalla furia finanziaria e tecnologica.
Il fatto che siano ancora in corso delle trattative per l'inclusione dei portavoce 5stelle europei nel gruppo dei verdi europei, è indicativo del ritardo degli uni e degli altri. Così come l'assenza di voci 5Stelle nelle mobilitazioni dei Fridays for Future o l'emergere, di nuovi tentativi movimentisti più o meno autentici come nel caso delle Sardine indicano il progressivo isolamento del progetto politico dalla società civile mentre la sponsorizzazione dei media di sinistra al salvinismo produce di fatto l'arretramento di tutto e tutti al consueto bipolarismo destre/sinistre così comodo ai partiti classici ed ai poteri forti.
Eppure questa promessa intrinseca di superamento, per non essere semplice suggestione, e non scadere nell'autoreferenzialità e illusione politica, richiede un significativa evoluzione del M5Stelle stesso. Un passo avanti nella direzione del recupero delle proprie radici e non del perdersi nelle opportunità della contigente situazione politica: questa evoluzione necessaria richiede la definizione di una piattaforma programmatica che permetta l'espressione positiva delle varie anime del M5Stelle e di una differente e migliore organizzazione del movimento sui vari temi e nei territori in grado di esprimere una reale aggregazione dei cittadini.
L'evoluzione della coscienza umana - ma anche la coscienza politica - assomiglia ad un viaggio in auto in una strada di montagna piena di curve in cui ogni volta si intravedono pian piano nuovi aspetti della realtà e ad ogni curva si rivela ciò a cui andiamo incontro. Un viaggio verso la verità che richiede una lucida consapevolezza e attenzione e non tutti sono ovviamente in grado di compierlo.
Il superamento del bipolarismo destre/sinistre e l'affermazione di un ecologia integrale sono forse più la necessità di un intero periodo storico che il compito di un singolo movimento o di singoli leader. Tuttavia il senso ed il dovere di una leadership politica è condurre alla determinazione del futuro possibile e sintonizzarsi sulle necessità ed i tempi della storia umana che sono il motore e il carburante di ogni riuscita sia politica che culturale. Sarebbe una perdita storica se il M5Stelle si rivelasse un'occasione persa.
Il secondo governo Conte, sembra confermare, pur conservando parecchi aspetti positivi, la perdita della funzione rivoluzionaria e trasversale del M5Stelle, andando forse a suffragare l'ipotesi riportata in precedenza di M5Stelle si come prodotto politico innovativo ma anche come prodotto politico intermedio e forse temporaneo. Certo è prematuro esercitare una valutazione veritiera: il secondo governo Conte è giovanissimo, sorretto da una alleanza incerta e potrebbe anche recuperare nei prossimi mesi e anni direzione e potenzialità, correggendo il tiro su parecchi aspetti ma ad ogni modo qualche cosa è già visibile.
Appare al momento contraddistinto da un riformismo insufficiente e incompleto - anche e sopratutto - rispetto al disastro climatico incombente. Sarebbe paradossale e anche tragico se il governo italiano più ambientalista della storia, si rivelasse incongruente proprio da un punto di vista ecologista!
Ad esempio, proprio secondo una ottica corretta sia di sostenibilità ambientale che di conversione ecologica, le plastiche monouso andrebbero vietate (e non tassate) in produzione ed importazione come del resto i pesticidi e i cibi da essi contaminati.
Allo stesso modo l'Ilva di Taranto andrebbe chiusa intanto che si procede alla sua metanizzazione e se ne riduce sostanzialmente inquinamento e dannosità mentre magari il quartiere circostante di Tamburi potrebbe venire demolito e ricostruito altrove. Esiste infatti anche una Pedagogia del Buon Governo Ecologista che è cosa differente dalla sua pubblicità.
Per le zone come la Terra dei Fuochi, tuttora esistenti, potrebbe venir decretato lo stato d'emergenza ed inviato l'esercito imponendo legalità e coprifuoco e le normative sulla produzione, ritiro e trattamento dei rifiuti potrebbero essere riviste emarginando e reprimendo le attività malavitose ad essi collegati.
L'operato delle multinazionali in Italia andrebbe messo sotto controllo, imponendo una equa tassazione sui loro profitti ed impedendo la sopraffazione da loro operata su economie tradizionali e produzioni locali (Amazon ed altri si comportano di fatto come un esercito invasore).
Si potrebbe dar vita inoltre ad un programma pluriennale di bonifica e disinquinamento dei territori, ripulendo meticolosamente i quattro angoli d'Italia e impiegando disoccupati ed extracomunitari in opere di pubblica utilità e favorendo il già esistente e spontaneo ma attualmente ignorato attivismo ambientale popolare. Come obiettivo della bonifica andrebbe considerato non solo lo stato dei terreni, delle acque e dell'aria ma anche lo stato delle amministrazioni e strutture pubbliche, delle filiere produttive. Esattamente come le mille strutture dismesse potrebbero essere demolite o recuperate all'uso collettivo, le amministrazioni locali non in grado di gestire adeguatamente territori e servizi andrebbero sciolte e ricostituite in seguito.
Allo stesso modo di come andrebbero rinazionalizzate o compartecipate le gestioni dei beni pubblici come Acqua, Luce, Telefonia, Autostrade, Ferrovie e simili
Questi e altri interventi sono possibili con chiarezza politica e mobilitazione popolare: del resto la bonifica deve iniziare in simultanea sia nei vertici della vita statale sia nelle amministrazioni locali e questo richiederebbe una straordinaria organizzazione di almeno una parte consistente degli 11 milioni di voti sin qui raccolti dal M5Stelle per non parlare di altri ...
Inoltre l'energia di ogni cambiamento reale e profondo richiede anche la capacità di sognare e far sognare: compito della politica come della cultura in generale è, oltre all'agire, anche la capacità di proporre e condurre un sogno collettivo una visione comune come parte integrante di una coscienza aggregatrice di ampie fasce di popolazione, chiarendo pedagogicamente i propri obiettivi, spiegando i possibili compromessi, riconoscendo i propri errori e conservando l'integrità delle proprie intenzioni.
I due anni di storia di governo hanno portato si ad alcuni risultati notevoli e ad altri parziali ma hanno comportato allo stesso tempo compromessi significativi su diversi temi e in qualche caso a cambiamenti di rotta interpretabili talvolta come veri e propri tradimenti.
Le esperienze di governo 5Stelle locale, Roma, Torino, Livorno, ad esempio, senza modifiche legislative e interventi nazionali a sostegno da una parte e senza una organizzata mobilitazione popolare dall'altra, restano dei magnifici tentativi incompiuti di pulizia e riforma destinati a soccombere nel mare magnum dei problemi.Tranne pochi altri casi il governo dei beni locali è rimasto saldamente nelle mani delle consuete clientele e della partitocrazia italiana e in tal modo non sono possibili ne autentiche riforme ne tantomeno autentiche rivoluzioni.
Non meraviglia insomma che la leadership di Di Maio non tenga e che la funzione di Casaleggio Jr sia rimessa in discussione, mentre gli abbandoni si intensifichino sia tra i portavoce che nei Meetup - in cui si è già verificata una disgregazione di massa.
Cambiare il disastro italiano, del resto, è un compito assai difficile che mette di fatto sotto stress ogni migliore intenzione.
Urgente mi sembra è evitare la coincidenza di portavoce ed eletti con il M5Stelle stesso: un conto sono le elezioni e le esigenze di governo, un altro devono essere le iniziative autonome e la vita interna al Movimento stesso. Sono ambiti diversi che necessitano di sedi di discussione propria e di strutture di raccordo e collegamento. Errore tragico sarebbe perdere l'appuntamento di primavera limitandosi a ritoccare i punti programmatici del Movimento e risolvere le necessità di una migliore organizzazione nella direzione banale di un ottimizzato supporto alle prossime campagne elettorali nazionali o locali. Grave sarebbe anche banalizzare il dissenso e trattarlo con il pugno di ferro, come qualche settore giacobino prova a fare.
Ovviamente occorre sia la disciplina che la tolleranza ma anche capacità di autocritica, un certo spirito di apertura e il classico buon senso e vedremo a breve se vi saranno tutte queste cose nelle misure necessarie.
Sarebbe forse il venir meno alla funzione storica possibile ed auspicabile del movimento 5 stelle: il superamento del bipolarismo destre/sinistre e l'affermazione di una centralità radicale, trasversale ad esse e - nel senso più compiuto del termine - ecologista.
Fuori da questa visione proposta, Il M5Stelle finirà risucchiato e corrotto dal bipolarismo, riuscirà a portare a termine molti piccoli interventi e alcune riforme importanti come il Reddito di Cittadinanza (non ancora veramente realizzato), mentre reciderà gradualmente i rapporti con le proprie origini e i legami con la propria base sociale e scomparirà, dopo un periodo inerziale di sopravvivenza.
I prossimi mesi saranno il banco di prova del M5Stelle e della sua classe dirigente chiarendo se è in grado di riprendere il cammino iniziale e recuperare in pieno la sua anima fondativa sviluppando una nuova struttura ed una nuova proposta politica partecipata e potenzialmente maggioritaria oppure se si auto-condanna ad un declino più o meno lento, divenendo nel frattempo il nuovo satellite del Pd o addirittura confluendo in parte in esso.
Peggio ancora è pure possibile che l'egocentrismo collettivo si traduca in una resa dei conti tra posizioni e personalità diverse tali da causare l'implosione del movimento stesso oppure la sua divisione in due o tre, oppure nelle sue quattro componenti naturali: riformista, rivoluzionaria, legalitaria ed ecologista.
Ognuna di esse, se correttamente espresse, avrebbe la potenzialità di concorrere ad una nuova maggioranza socioculturale e politica. Ognuna di esse, se compresse e represse, potrebbe condannare il fenomeno 5Stelle alla transitorietà storica e alla irrilevanza politica e culturale.
Il rischio peggiore é che ci si accorga di ciò che è necessario intraprendere, quando il gioco è finito e il tempo è ormai scaduto. Del resto la restaurazione è alle porte ....
Compito di una leadership politica è riuscire a sintetizzare, se possibile, queste diverse tendenze e sensibilità culturali in una proposta e progetto comuni.
Si tratta di una lavoro serio, non di chiacchere e invettive sui social.
Vedremo, ad ogni primavera vi sono tanti fiori gialli.
Maurizio Di Gregorio
Castelli Romani, 11-01-2020
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