di Pierre Rabhi
Satish Kumar intervista
Pierre Rabhi, un ecologista franco-algerino e filosofo del vivere in maniera semplice.
Satish Kumar:
La nostra moderna società urbana si è scollegata dalla Natura. Perché è importante per la gente ricollegarsi alla Natura?
Pierre Rabhi: Perché siamo figli della Natura! Recentemente una giornalista è venuta da me per farmi delle domande sull’acqua. Io le dissi: “Signora, lei è acqua.” Noi siamo acqua, siamo terra, siamo aria, siamo Natura. È di questo che siamo composti. È la mente che ha creato la separazione tra noi e la Natura. Questa separazione non è reale ed è per questo che oggi è così importante tornare alla fonte, ovvero da Madre Terra stessa.
Satish: Un numero sempre maggiore di persone vive nelle città e lavora in uffici e fabbriche, per le grandi aziende. Come far capire loro che hanno bisogno di ricollegarsi? Hanno bisogno di denaro. Devono pagare le bollette. Non pensano di aver bisogno di tornare alla Natura.
Pierre: Questo non è completamente vero. In Francia lavoriamo undici mesi all’anno e abbiamo un mese di ferie. Durante quel mese di vacanza tutti vanno al mare o in montagna. Perciò il bisogno di ricollegarsi alla Natura esiste.
Uno dei simboli dello scollegamento della società moderna dalla Natura è la cravatta, perché è un nodo scorsoio, proprio come un cappio. Parlando in termini simbolici, è abbastanza terrificante. Implica la subordinazione ad un sistema innaturale. Non appena finisci di lavorare, ti togli la cravatta. Ma, in primo luogo, perché mettere una cravatta? (risata) Secondo me è un simbolo di una sottomissione volontaria. Gli esseri umani sono stati ridotti alla schiavitù. Sono stati completamente alienati dalla Natura. Il motto della società moderna è “Dacci la tua vita, noi ti daremo uno stipendio”
Le grandi città separano l’uomo dalla Natura. Il sole sorge e tramonta e non c’è nessuno che ne ammiri lo splendore. La vita ci regala tutta questa bellezza, ma non c’è nessuno che la ammiri, perché gli umani sono diventati prigionieri di un fondamento logico irrazionale che ci dice che il tempo è denaro. E ci dice anche che la Natura è una fonte per fare soldi.
Satish:
La gente crede che il tempo sia denaro. Adesso hanno il denaro, ma non hanno più il tempo.
Pierre: Esatto. C’è una storia al riguardo: C’è un pescatore che ha finito la sua giornata di lavoro e si riposa sulla spiaggia mentre le reti si asciugano.
Un uomo d’affari passa, vede il pescatore e si ferma. Dice al pescatore: “È tua quella barca a remi? È molto piccola. Potresti avere una barca più grande.”
Il pescatore dice: “Per farne che?”
“Beh, se tu avessi una barca più grande pescheresti molto più pesce. Allora potresti comprare una barca ancora più grande, perché avresti guadagnato più soldi.”
Il pescatore dice: “E poi?”
“Beh, potresti assumere del personale che andrebbe a pescare per te.”
Il pescatore dice: “E poi?”
“Beh, allora potresti riposarti!”
Il pescatore dice: “Ma è esattamente quello che sto facendo adesso.” (Risata)
Questo è quello che è assurdo nel sistema moderno che ci dice: “Sempre di più, mai abbastanza”. La società moderna vive nella sovrabbondanza, ma consuma una gran quantità di tranquillanti. Perciò dobbiamo veramente pensare a qual è il modo ideale di esistere, un modo che ci permetta non solo di avere, ma anche di essere.
Satish:
Si crede che progresso, sviluppo e crescita economica elevino lo standard di vita della gente.
Pierre: È un’illusione. Ho visto gente che ha veramente molto poco eppure è molto felice. La felicità non si piò costruire con le cose materiali. Gli oggetti materiali possono darci piacere, ma non ci danno necessariamente gioia. La gioia è qualcos’altro. È un’essenza differente. In un certo senso, si potrebbe dire che è un’essenza divina. Non possiamo produrre la gioia: possiamo solo aprirci alla gioia. Non è qualcosa che possiamo conquistare.
Ma la gente vive nell’illusione e non è felice. È per questo che usano così tante droghe, per provare ad avere l’impressione di essere felici. Nella società moderna molti sono vittime della grande illusione che di più vuol dire meglio, ma di più non vuol necessariamente dire meglio. Però le cose cominciano a cambiare. La gente comincia a capire che l’abbondanza materiale non porta necessariamente alla gioia
Satish:
In un certo senso, la gente è in rivolta. Se prendi gli esempi della Brexit e di Trump, dimostra che la gente è in rivolta contro qualcosa, anche se questa rivolta non è affatto positiva come vorremmo sperare. Anche la Le Pen, in Francia, attrae moltissima gente, mentre il movimento ecologico e quello organico non attraggono abbastanza persone. È una lotta difficile.
Pierre: Questo accade perché la gente viene strappata dalle campagne. Abbiamo creato delle città che sono come delle colture prive di terra. Gli esseri umani che vivono in queste città non sanno da dove viene il loro cibo! Coltiviamo il nostro cibo in una terra che è morta. E poi mettiamo quel cibo nei nostri corpi. Una volta qualcuno ha detto che quando ci mettiamo a tavola, invece di dire ‘Buon appetito’ dovremmo dire ‘Buona fortuna’. (Risata)
Siamo diventati consumatori inconsapevoli e, di conseguenza, pensiamo sempre di meno. Questo rende vulnerabili gli esseri umani perché, quando non hanno punti di riferimento aldilà di quello che è stato loro insegnato, al di fuori di quel confine, ovviamente diventano facili vittime della manipolazione. E poi scopri che l’intero criterio logico su cui si basa la società dà tutto il potere a 1.300 miliardari (in Dollari) che determinano le politiche mondiali. Sono queste persone a detenere il potere reale. Quindi possiamo dire che i cittadini sono stati presi in ostaggio da un criterio logico e siamo riusciti a convincerli che quello è il criterio logico giusto. Non appena questo accade, gli esseri umani perdono ogni potere di iniziativa. E questa è la situazione in cui siamo al momento attuale. Credo che dobbiamo agire per creare un cambiamento.
In Francia stiamo organizzando un foro civico che metterà in evidenza le straordinarie iniziative che già esistono nella società civile. Comincerà presto. È organizzato dai ‘Colibrì’. I Colibrì fanno molto per innalzare la consapevolezza dei cittadini.
Hai mai sentito la leggenda dei Nativi Americani sul colibrì? Secondo questa leggenda, una volta c’era un grande incendio nella foresta. Tutti gli animali erano terrorizzati, completamente sconvolti, e guardavano impotenti il fuoco. Solo il minuscolo colibrì era molto attivo, volando avanti e dietro verso un fiume lì vicino a raccogliere poche gocce d’acqua nel suo becco e buttandole sul fuoco.
Dopo un po’ un armadillo, che cominciava ad irritarsi a causa dell’inutile andirivieni del colibrì, gridò: “Colibrì, sei diventato completamente matto? Non riuscirai mai a spegnere il fuoco con quelle poche gocce d’acqua!”
Il colibrì rispose: “Lo so, ma faccio quel che posso.”
Il movimento dei Colibrì sta crescendo in tutta la Francia. La gente comincia a dire “Ehi, anche io posso fare qualcosa”, e lo fanno. Se posso fare qualcosa di piccolo, allor farò qualcosa di piccolo. Se posso fare qualcosa di grande, allora farò quello. Ma l’importante è agire, è fare qualcosa. Non importa quanto grande o quanto piccola, ognuno faccia la sua parte. Altrimenti i cittadini si sentono impotenti e pensano di non poter fare nulla riguardo a ciò che sta accadendo.
Satish: Stai dicendo che i cittadini dovrebbero prendere il potere nelle loro mani?
Pierre: Assolutamente. Pacificamente, senza alcuna violenza. Ma hanno bisogno di prendere il potere nelle loro mani perché i politici… Beh, il modo in cui la vedo io è che i politici praticano una forma di dinastia. Stanno cercando a tutti i costi di mantenere vivo un criterio logico di modernità, che però è già morto. Quando nel 2002 mi presentai alle elezioni presidenziali francesi, il mio slogan era “Un appello per un risveglio della coscienza”. Oggi, la questione non riguarda più la sociologia degli individui: riguarda la sociologia della coscienza.
Satish: Intendi dire che le persone con una mentalità ecologica dovrebbero entrare in politica e partecipare alle elezioni?
Pierre: In Francia esiste un partito dell’ecologia, ma purtroppo parlano solo di fatti, di cose materiali. Oggi in Europa la gente è triste. È disincantata. Non è rimasta alcuna gioia. La Natura è gioia; un partito politico non lo è. La Natura riguarda tutti. Sia il presidente della Repubblica che uno spazzino, ognuno è influenzato dalla Natura. Perciò la nostra missione è quella di spostare l’ecologia da un livello politico a un livello di coscienza. È per questo che è così importante che ogni individuo senta di essere figlio o figlia della Natura. Quando questo accadrà, ci sarà un’elevazione delle coscienze. Allora, si, mi sono presentato alle elezioni, ma adesso penso che dovremmo costruire il nostro movimento partendo dalla base e che anche il Partito dell’ecologia dovrebbe lavorare a livello di base.
Satish: La gente va a scuola per 15 anni. Gli viene fatto il lavaggio del cervello, vengono condizionati a pensare che l’unico scopo della vita sia di guadagnare denaro, comprare un’auto, comprare una casa ecc. Per 15 anni…
Pierre: È ciò che è conosciuto come alienazione. E non è solo quello. Quando il sistema non ha più bisogno di qualcuno, quella persona viene scartata. Oggi abbiamo umani monouso, proprio come abbiamo fazzoletti usa e getta – quando non servi più, ti buttano via.
Quando analizzi le cose oggettivamente, vedi un’umanità che attribuisce molta più importanza alla morte che alla vita. Investiamo così tanto denaro per produrre armi mortali e trascuriamo la vita. Per me questo prova che l’umanità soffre di una malattia molto seria, una malattia collettiva. È importante curare questa malattia; altrimenti l’umanità si dirigerà verso la propria distruzione.
Satish: Come possiamo curare questa malattia? Come possiamo arrivare alla guarigione?
Pierre: Ho una visione utopistica. Credo che se, a livello internazionale, smettiamo di produrre armi, se insegniamo ai bambini la cooperazione invece della competizione, se insegniamo a rispettare la Natura, a rispettare la vita, se equilibriamo le energie maschili e femminili, se facciamo tutto questo, saremo in grado di iniziare un processo che renderà l’umanità capace di sopravvivere.
Ma questa visione utopistica è ben lontana dal realizzarsi! Al momento abbiamo portato l’assurdità ad un nuovo livello. C’è una nuova forma di oscurantismo che si maschera da scienza. Nella nostra cultura, quando dici che qualcosa è scientifico, nessuno lo mette in discussione. Diciamo ‘è scientifico’ quando vogliamo confermare e convalidare qualcosa, eppure la scienza ha fatto molte cose negative. È per questo che penso che stiamo assistendo ad un’evoluzione della mente collettiva piuttosto pericolosa.
Satish: Quindi la scienza ha fatto molte cose negative. Ci puoi dare qualche esempio?
Pierre: Armi, sostanze chimiche… Agli agronomi si insegna a usare sostanze chimiche e metterle nel terreno. Il laboratori farmaceutici guadagnano un’enorme quantità di denaro inquinando l’ambiente. Nella medicina moderna ci sono degli aspetti molto negativi perché essa non considera il paziente nella sua globalità. Si limita a prescrivere farmaci –hai questa malattia, allora prendi questa medicina. Non prende in considerazione il fatto che tu potresti essere malato fisicamente a causa di qualcosa che succede nella tua mente. È tutto collegato, ma la medicina si è ridotta semplicemente a prescrivere medicine. Naturalmente, c’è uno sviluppo positivo che non possiamo ignorare, ed è la chirurgia. Purché non si esageri…. La gente una volta moriva di cose come l’appendicite, ma oggi grazie alla chirurgia ci si può salvare.
Satish: Quindi, quello che suggerisci è che la scienza dovrebbe essere accompagnata da alcuni valori spirituali?
Pierre: Si, perché sono gli umani che decidono se vogliono sviluppare la scienza per il bene o per il male. Quando produciamo armi, stiamo sviluppando la scienza per il male, ma quando troviamo una nuova cura che salverà la gente, la stiamo sviluppando per il bene.