FORTEZZA ITALIA
di Beppe Grillo
Siamo in attesa, ma non si sa di cosa. Deve passare la nottata, ma nessuno sa quanto sia lunga e nera la notte e, in fondo, non ci importa. Dalla nostra fortezza, avamposto in rovina, appartamento di periferia o in centro città, osserviamo l'orizzonte attraverso la malia della televisione. Voci familiari di perfetti sconosciuti ci tengono compagnia ogni sera. Interpretano gli accadimenti alle nostre frontiere e anche i pericoli, e insieme ad essi le soluzioni. Noi, come è ovvio, non ci crediamo più, né ai pericoli, né alle soluzioni. I pericoli sono ben più minacciosi, già dentro i nostri confini, e le soluzioni sono giochi di prestigio di chi non può che perpetuare il proprio potere, non ha del resto scelta. Le falsità di cui ci circondiamo sono troppo evidenti e prolungate, ma quel futuro così minaccioso non si può affrontare ora, con queste miserabili armi, senza una strategia, senza un'oncia, o anche un solo grammo, di coraggio. La fortezza è accogliente, non ci manca nulla a parte la libertà e la conoscenza. L'attesa ci consuma come delle candele, ma il loro calore è sufficiente per rimandare anche il più piccolo esame di coscienza.
Dal deserto che si estende ininterrotto di fronte alle mura, in cui ci siamo rinchiusi per viltà o per scelta, non verrà nessuno, non formidabili e spietati nemici, non amici in nostro soccorso con le armi della democrazia e della libertà, due parole di cui crediamo di sapere il significato, ma che abbiamo mutato, più o meno inconsciamente, in dittatura e servilismo. L'attesa deve durare per sempre, resistere (a chi?) è il nostro unico e vero obiettivo. Il tempo dell'attesa dura da generazioni, una dopo l'altra cancellate come le stelle dalla luce del mattino. Nella fortezza c'è ancora abbastanza cibo, ma i più giovani spesso partono per delle terre straniere senza fare più ritorno. Sono milioni ormai.
La fortezza invecchia insieme ai suoi abitanti e le sue mura cominciano a sgretolarsi, si dice che avvenga per tutte le fortezze, che sia una regola universale, che nessuna fortezza sia eterna, che nessuna attesa sia per sempre. Il muro di Berlino è caduto, e ora le fortezze del Maghreb, una dopo l'altra. Ma è dolce l'attesa, pur con il boato dei primi crolli. Quel nemico, che mai apparirà da territori sconosciuti, siamo in realtà noi, ma è così rassicurante pensarlo diverso, lontano.
USCIAMO DALLA FORTEZZA Sono molto d'accordo su questo visione o situazione "della fortezza" che in me crea ed ha creato uno stato d'animo di attesa e sofferenza per tanti anni.
Da qualche tempo mi capitava di svegliarmi al mattino e affacciandomi dalla finestra vedevo il mondo là fuori e la visione era terribile inquietante.......guerre, morti,fame, soprusi,violenze,egoismo,non gioia non condivisione,non amore ecc.... durante il tempo della visione mi chiedevo: ma io sto facendo bene? e cosa potrei fare più di quello che faccio nella mia vita? cioè lavorare per la mia sopravvivenza? cosa potrei fare di più per lenire la mia e l'altrui sofferenza che sta affliggendo questa umanità?
Purtroppo non vedevo e non trovavo una risposta non vedevo una soluzione a tutto questo. Io vivo a Perugia faccio l'artigiana con mio figlio e vendo le mie cose nei mercati artigianali E Bio. mi sento molto privilegiata rispetto a molte persone perché sono riuscita a trovare la soluzione (ed ho fatto molto)per vivere dei miei talenti. Non guadagno molto e non ho mai voluto di più di quello che mi basta per vivere,
Non mi sono mai agiata negli allori ed ho sempre messo in dicussione il mio operato fino a chè un giorno ho incontrato Lei.
Lei la grande madre, in carne ed ossa su questa terra "Amrita Ananda Mayi" (chiamata Ammaji) lei mi ha dato e mi da continuamente le risposte che cercavo e che mi afliggevano da anni. Attraverso il suo operato e l'aiuto di migliaia di volontari nel mondo sta facendo un lavoro enorme, ma quello che di più grande Fà oltre a moltissime opere umanitarie è di prendersi il carico delle sofferenze umane abbracciando migliaia e migliaia di persone per molte e molte ore trascendo i suoi bisogni primari. Ovviamente se fosse solo umana tutto questo non potrebbe farlo lei è ben oltre la sua umanità.Bisogna vederla essere lì per capire.
Lei mi insegna continuamente di guardare oltre la mia piccola visione e i miei bisogni, a rimboccarmi le maniche a fare azioni e lavoro anche per gli altri, Questa è la risposta che mi sento di dare e di dire a te Beppe Grillo e alle persone che ti seguono, a te che fai comunque già molte cose buone.io sono la prima moglie di Aldo bianzino e ti ringrazio moltissimo personalmente, per quello che hai fatto per Rudra Bianzino per la tua generosità. Il denaro non sarà tutto quello che gli servirà per rimuovere il suo dolore, la sua sofferenza causata dalla morte e dalla privazione di quell'affetto e di quell'amore che due Aldo e Roberta i suoi genitori potevano dargli.Lui Aldo vittima di questa violenza umana. Aldo ha anche altri due figli avuti con me,(da un matrimonio di 12 anni), Elia ed Aruna Bianzino con loro e Rudra stiamo lavorando, dopo la morte di Aldo, con avvocati e medici legali (che faremo fatica a pagare),con molto lavoro, forza, volontà ed impegno costante, affiancati dall'associazione VERITA E GIUSTIZIA PER ALDO,ED ALTRE ASSOCIAZIONI vorremmo riuscire a sapere la verità, fare in modo che questo non debba più succedere in italia e nel mondo CHE PERSONE COME ALDO E TANTE ALTRE DEBBANO ESSERE VITTIME DI VIOLENZA DELLO STATO e di QUESTA SOCIETA. DI ALDO SI PARLA ANCORA TROPPO TROPPO poco.PER QUALSIASI COSA LASCIO LA MIA MAIL A TUA DISPOSIZIONE
UN ABBRACCIO Gioia
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