di Leonardo Boff
Non esiste nel mondo una rappresentanza politica degli interessi dell'umanità e della Madre Terra che tuteli la loro protezione naturale e culturale. Da secoli viviamo sotto la giurisdizione degli Stati nazione, con le loro particolari sovranità ed autonomie. Dato che i problemi diventano sempre più globali, questa configurazione politica è insufficiente per offrire le soluzioni che sono necessarie. L'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), che sarebbe l'istituzione appropriata, è demoralizzata e al suo interno conta solo il Consiglio di sicurezza, controllato dalle cinque potenze con diritto di veto, con in testa gli Stati Uniti.
Nemmeno si dispone di un contratto sociale che stabilisca pratiche politiche globali. Mancano referenze collettive che facilitino consensi e sradichino eventuali conflitti. Questa è una delle cause del fallimento di numerosi incontri internazionali riguardanti temi globali, come il cambiamento climatico, al centro del forum di Dicembre a Copehagen o il commercio mondiale, affrontato a Doha nel 2001.
Viviamo un momento della storia nel quale è in gioco il nostro futuro comune. L'incatenamento della crisi e specialmente la questione ecologica possono originare una tragedia di enormi proporzioni, che impone un intervento urgente. Il presupposto per questo è un riferimento comune, un insieme di valori, principi ed inspirazioni che offrano un fondamento etico e politico alla comunità mondiale. .
ciò che imposta non è il mantenimento dello status quo, ma la salvezza della vita del sistema Terra. Questo è l'obiettivo centrale, che ridefinirà il destino della politica.
Consapevole di questa urgenza, il presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU nel 2008/2009, Miguel D'Escoto, dopo aver consultato diverse personalità e capi di Stato ha steso una bozza di Dichiarazione Univerale del Bene Comune della Terra e dell'Umanità, e coinvolse me come redattore.
Questo testo, che andrà ad integrare la Dichirazione Universale dei Diritti Umani del 1948, sarà diffuso alla Conferenza Internazionale sul Clima prevista per Aprile a Cochabamba e assume i dati più sicuri della cosmologia contemporanea.
Considera che la terra e l'umanità sono parte di un vasto universo in evoluzione che hanno lo stesso destino e costituiscono, nella loro complessità, un'entità unica. La terra vive e si comporta come un unico sistema autoregolato, formato dai suoi componenti fisici, chimici, biologici ed umani che la fanno propizia alla produzione ed alla riproduzione della vita, e per questo è la nostra Gran Madre e la nostra casa comune. Essa è composta dall'insieme degli ecosistemi, nei quali ha generato una molteplicità magnifica di forme di vita complementari ed interdipendenti che integrano la sacra unità della vita e fanno si che l'essere umano, uomo e donna, sia la stessa terra che parla, pensa, sente, ama, cura e b venera. Posto che la crisi ambientale deve essere affrontata globalmente, è giusto definire il bene comune della Terra e dell'Umanità.
Le caratteristiche del bene comune sono l'universalità e la gratuità. Deve includere tutti, persone e popoli, e allo stesso tempo essere offerto a tutti gratuitamente perché rappresenta quello che è essenziale, vitale ed insostituibile per l'umanità e la terra stessa.
Il primo bene è la Terra, condizione per tutti gli altri beni. Appartiene all'universo a sé stessa ed all'insieme degli ecosistemi che la compongono. Gli esseri umani non sono i suoi padroni, ma i suoi ospiti: per essere generatrice di vita ha la dignità ed il diritto di essere curata e protetta. La biosfera è un patrimonio che l'umanità deve tutelare. Questo vale per tutte le risorse naturali: l'aria, l'acqua, la fauna, la flora, i microorganismi ed anche per il mantenimento del clima. Per questo i cambiamenti climatici si devono affrontare globalmente, come una responsabilità condivisa.
Formano parte del patrimonio comune dei beni pubblici al servizio della vita, come gli alimenti, i semi, l'elettricità, le comunicazioni, i saperi accumulati dai popoli nativi e dalla ricerca, le culture, le arti, le tecniche, la musica, le religioni, la salute, l'educazione e la sicurezza.
Il secondo bene comune è l'umanità, con i suoi valori intrinseci come portatrice di dignità, coscienza, intelligenza, sensibilità, compassione, amore ed apertura verso il tutto. L'umanità appare come un progetto infinito e perciò sempre incompiuto. Il fecondo concetto di bene comune vieta, per esempio, che si brevettino le risorse genetiche fondamentali per l'alimentazione e l'agricoltura, mentre le scoperte tecniche brevettate devono sempre tener di conto di una destinazione sociale. Appartiene al bene comune dell'umanità e della Madre Terra la convinzione che una energia benevola sia alla base di tutto l'universo, che sostenga ognuno degli esseri e che possa essere invocata, accolta e venerata.
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