RISCOPRIRE IL CORAGGIO DELLA PAROLA E DELLA DENUNCIA
Oggi le mafie hanno sempre più una dimensione globale, transazionale e dunque trasnazionale deve essere la risposta, a tutti i livelli: da quello investigativo e repressivo, a quello della società civile che deve rafforzare sempre più la rete attraverso i Paesi europei e non. E’ fondamentale che la lotta al crimine organizzato deve essere portata avanti attraverso risposte congiunte a livello europeo.
Quello che noi proponiamo e' innanzitutto la messa a punto di una direttiva Ue per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie che, partendo dall'esperienza positiva dell'Italia, estenda questa opportunità ad altri Paesi, per trasformare questi beni in segni concreti di legalità. Di qui anche l'idea di istituire una sorta di Authority Ue che, con il coinvolgimento di Europol ed Eurojust, coordini questi investimenti nel sociale fatti con i beni sottratti alla criminalità organizzata. Oggi la mafia russa investe in Italia, quella italiana investe in Romania. Perchè allora, per esempio, non destinare parte dei beni tolti a Cosa Nostra, alla camorra, alla 'ndrangheta anche per far nascere cooperative di giovani in Romania? Ma tra le attività preferite dalla mafia c'e' anche quella che riguarda il traffico illecito dei rifiuti: in Italia, secondo i dati dell'Agenzia delle Dogane, nel 2007 sono state sequestrate 852 tonnellate di rifiuti, ed il giro d'affari intorno a tale traffico ammonta a circa 6 miliardi di euro l'anno.
Per questo è necessario un impegno ancora più forte perché la recente direttiva sugli ecocrimini sia attuata in tutti i Paesi organizzando anche un Sistema europeo di controllo - sempre col coinvolgimento di Europol ed Eurojust - in particolare nella lotta al traffico illegale di rifiuti. Inoltre sono necessarie misure di tutela più efficaci per le donne vittime della tratta di esseri umani e che alimentano i mercati della prostituzione gestiti dalla criminalità organizzata a quella di rendere obbligatoria la costruzione sia di un sistema europeo di tracciabilità di tutte le armi e le parti di quelle armi prodotte nel Vecchio Continente. Inoltre un sistema sanzionatorio che consenta di perseguire penalmente chi e' coinvolto nel traffico d'armi al di fuori dei confini dell'Ue. Chiediamo che ci sia una Giornata europea della memoria e dell'impegno - e chiediamo che simbolicamente sia il 21 marzo, primo giorno della Primavera. Anche perché in quella data già in Italia dal '95 si celebra la Giornata della memoria di tutte le vittime della mafia.
Concludo con una riflessione sull’ informazione. Sentiamo la mancanza o l'insufficienza di una seria e attenta informazione su ciò che riguarda la mafia e la lotta alle mafie. Quante ambiguità, quanti silenzi, quante deleghe sulla violazione dei diritti, che siano di quelli che subiscono i soprusi della mafia, oppure gli immigrati, i nomadi, le donne costrette a prostituirsi. Si ricordino tutti che le mafie non uccidono solo con le armi, ma anche col silenzio di tante, troppe persone,. E’ fondamentale la necessità di riscoprire il coraggio della parola e della denuncia.
Luigi Ciotti, presidente di Libera
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