LUOGHI PER INCONTRARE IL SE'
di Cinzia Galletto
Luoghi leggendari
I luoghi, i monumenti, le città dove la bellezza si è unita con la legenda, il mito e la storia sono pervasi da un atmosfera magica che non si può spiegare razionalmente. Da sempre questi luoghi incantati sono fonte di ispirazione per poeti ed artisti e con il loro fascino attraggono viaggiatori e studiosi da tutto il mondo.
".... e in queste antiche terre, simili a tombe incise e iscritte, graffiate da mani di defunti, segnate da giorni di sventura..... ripercorro le vite che esse custodiscono e rivivo ciò che i morti hanno vissuto". Thomas Hardy
Luoghi misteriosi
Il passato ci ha lasciato un retaggio di enigmi: siamo circondati da luoghi sacri, paesaggi simbolici, antiche città e terre perdute, che affascinano studiosi ed avventurieri, turisti ed amanti di curiosità, ma che non tradiscono i loro segreti.
Queste località misteriose accendono l’immaginazione e sollevano importanti interrogativi sulla religione, l’astronomia, la tecnica, la storia dei popoli vissuti nel passato; pongono una sfida al pensiero moderno al primato della tecnologia del nostro secolo e al dogma dell’infallibilità del metodo scientifico.
Poiché miti e leggende si mescolano ai riscontri storici ed archeologici attuali, ogni località ha una ricca e complessa storia da raccontare.
Molti luoghi sacri sembrano aver rivestito una funzione astronomica, dato che alcuni elementi della loro costruzione sono allineati ai movimenti planetari del cielo.
Il fatto che i nostri antenati abbiano iscritto, fin dai tempi più remoti e in diversi luoghi della terra, gli avvenimenti celesti nella struttura dei luoghi sacri prova la loro aspirazione ad unirsi in spirito alle forze del cielo e della terra.
Luoghi sacri
Il bisogno umano di luoghi sacri, resi tali da riti religiosi e reliquie di santi, segue immediatamente gli inizi della storia documentata e li travalica. Nel mondo antico univano in genere un ubicazione suggestiva ad un’architettura ispirata al senso del divino. Attorno ad essi era focalizzata la vita delle comunità. I loro sacri confini erano separati dal mondo normale con steccati e porte rituali. Oggi che il crescente bisogno di spiritualità diventa il "motore" del mettersi in viaggio, questi luoghi diventano oasi di pace capaci di dare significato e direzione alle più nobili aspirazioni dell’uomo.
"Togli i calzari" disse il Signore a Mosè sul Monte Sinai, "perché il suolo che calpesti è sacro." L’idea che , come nel caso del monte Sinai, particolari luoghi del mondo siano sacri o consacrati è reperibile in diverse culture di tutto il mondo. Ma che cosa li rende tali? Esistono dei parametri utilizzabili per un giudizio obiettivo? O la sacralità abita soltanto nella mente di chi crede?
Un po’ di luce sulla natura del sacro è stata fatta da due studiosi del ventesimo secolo: il tedesco Rudolf Otto e il rumeno Mircea Eliade. Otto coniò la parola "numinoso" per esprimere la capacità di una presenza o rivelazione divina di ispirare timore riverenziale. Questa sensazione di numinosità è avvertibile in molti luoghi considerati sacri, come Delfi, un tempio tra alti scogli abitato da un oracolo, o il monte Kailas, un picco di ghiaccio che domina le pianure del Tibet occidentale.
Eliade mette a confronto "spazi sacri" e spazi da lui chiamati "profani"- letteralmente al di fuori del tempio - e utilizza il termine "ierofania" per indicare una manifestazione del sacro. Per gli animisti, per esempio gli scintoisti, per i quali la natura è piena di spiriti, si potrebbe trattare di un albero o di un masso, per i cristiani dell’incarnazione di Dio in Gesù Cristo. E’ certo che per alcuni luoghi la sacralità è derivata direttamente da una ierofania : è il caso del monte Sinai, sul quale il Signore si manifestò a Mosè o di Lourdes dove la Vergine Maria apparve a una contadinella. Tuttavia esistono altre ragioni per cui un luogo possa essere considerato sacro : perché associati a santi o maestri spirituali (es. Bodh Gaya in India , dove Siddartha raggiunse l’illuminazione e divenne il Budda), perché luoghi prescelti per la sepoltura , o luoghi di pellegrinaggio.
Il pellegrinaggio è un viaggio compiuto per raggiungere un luogo sacro e considerato parte centrale della ricerca religiosa . Dal punto di vista pratico il pellegrinaggio può comportare dei disagi, sotto il profilo spirituale corrisponde tradizionalmente al viaggio delle anime verso l’unione con Dio. Impossibile determinare con esattezza se questi luoghi siano sacri in se stessi oppure sia la mente delle persone a renderli tali.
Tuttavia si riconosce che alcuni luoghi appaiono più numinosi di altri, danno origine a ierofanie oppure - grazie a fatti di carattere sacro o perché ospitano un tempio o vi è vissuto un santo - hanno accumulato energia spirituale.
Pellegrinaggi
Il ruolo del pellegrinaggio, sia ai fini pratici, sia a quelli simbolici, è eccezionalmente significativo per tutte le religioni. Intrinseca al pellegrinaggio è l’idea del viaggio materiale, verso un tempio, una città, un santuario o una sacra reliquia. Sul piano spirituale il pellegrinaggio rappresenta invece il viaggio verso la verità ultima , una maggiore presa di coscienza , traendo dalle difficoltà pratiche e dalle opportunità di riflessione del viaggio materiale - spesso disagevole - nuovo ardore spirituale e maggiore autocoscienza.
Per molti pellegrini la fine del viaggio porta tuttavia con sé prima di tutto vantaggi tangibili.
Per gli INDUISTI , per es., morire e Benares sulle rive del Gange significa sfuggire al rinnovarsi del ciclo Vita- morte - rinascita.
Nel mondo antico si compivano pellegrinaggi all’oracolo di DELFI per porre alla sacerdotessa del dio Apollo domande sulla vita quotidiana.
Nel MEDIOEVO l’Europa Cristiana era percorsa da una fitta rete di itinerari per luoghi sacri e santuari. Una delle mete più importante era la tomba di San Tommaso Becket nella Cattedrale di Canterbury, nell’Inghilterra meridionale.
Il luogo più sacro per il mondo islamica è la MECCA nell’Arabia Saudita, dove ogni anno migliaia di musulmani compiono l’Hajj (pellegrinaggio in tutti i luoghi sacri).
Non tutti pellegrinaggi hanno come meta ultima un tempio o un santuario: esistono ancora infatti alcuni devoti disposti a compiere il sacro percorso di circa 50 km intorno la cima innevata del tibetano MONTE KAILAS.
Fonte: Oasis Fortune City
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