IL TURISMO RURALE IN DIFESA DEL TERRITORIO
In Italia il mondo agricolo vanta ancora una certa importanza. Molte delle nostre regioni mantengono tuttora vivo un modello rurale equilibrato, nonostante le crisi economiche con cui ci si scontra periodicamente e la crisi ambientale che compromette i territori e le attività socio- economiche. Per parlare delle aree rurali dobbiamo focalizzarci su quattro aspetti che le contraddistinguono e che ritroviamo spesso interconnessi a caratterizzare le particolarità di ciascuna area: l’ambiente, le attività economiche, la popolazione residente e l’attività agricola. L’agricoltura può sopravvivere in territorio quando è capace di divenire un attore territoriale partecipato e partecipante dell’organizzazione economica di un territorio. Questa senso di partecipazione passa anche per il sentimento di appartenenza all’ambiente e alle tradizioni rurali che l’agricoltura mantiene in vita.
Il turismo può farsi promotore di una valorizzazione della cultura rurale promuovendo le attività agricole e le pratiche turistiche ad essa correlate. È ciò che viene definito come “turismo rurale”. Non si tratta solo del settore dell’agriturismo ma di “quella forma di viaggi e soggiorni ambientalmente responsabili in aree relativamente incontaminate, allo scopo di svago e di godimento della natura e di ogni altro elemento culturale collegato; …forma di turismo che favorisce la conservazione dell’ambiente, esercita bassi impatti negativi e favorisce lo sviluppo delle popolazioni locali”, secondo le parole del World Conservation Union.
Il turismo rurale unisce le attività turistiche con lo spazio rurale e le sue risorse, senza bisogno di appoggiarsi necessariamente a strutture ricettive e all’imprenditoria turistica e agricola. Il numero di visitatori interessati cresce ogni anno di più. La domanda è contraddistinta dal bisogno di vivere l’esperienza in mezzo alla natura, un modo per distaccarsi dalle dinamiche frenetiche e stressanti che ci impongono i ritmi del nostro tempo, per ritrovarsi in un contesto originale, a contatto con le tradizioni e le relazioni in cui l’uomo ritrova la sua dimensione.
È un turismo antropologico, perché le persone che si avvicinano a questo modo di viaggiare esprimono una richiesta di condivisione della cultura e dei modi di vivere a cui vanno incontro. Possono esserci diversi modi di intendere il turismo rurale:
►Turismo verde – sebbene in alcuni paesi il termine “Turismo Verde” è riferito precisamente al turismo di campagna, è più comunemente usato per descrivere forme di turismo legate all’ambiente, rispetto al tradizionale turismo di massa. Talvolta è identificato con la denominazione di alternativo, responsabile o soft. In altri termini, è una forma di turismo che tende a sviluppare una simbiosi con l’ambiente fisico e sociale su cui insiste.
►Ecoturismo – è una forma di turismo che offre opportunità uniche per integrare lo sviluppo rurale, il turismo, le risorse ambientali e le aree protette. Più specificatamente, è una forma di turismo natura che promuove attivamente la conservazione dell’ambiente e che offre una positiva esperienza educativa.
►Turismo Enogastronomico – è utile ricordare un’altra forma di turismo sviluppatasi recentemente, ma in rapida crescita, quale il turismo enogastronomico. La motivazione principale dell’enogastroturista è focalizzata sul desiderio di conoscere meglio il prodotto ed il territorio di produzione, anche se l’acquisto risulta non essere la principale delle sue motivazioni. In ordine decrescente di importanza risulta maggiormente attratto da: paesaggio, gastronomia tipica, clima, rapporti umani, segni e monumenti dell’arte, della cultura e della storia.
►Agriturismo - nell’eterogenea categoria del turismo rurale si inserisce l’agriturismo che, pur rappresentandone una componente fondamentale, ne raffigura solo una sfaccettatura, un modo particolare di vivere la vacanza rurale. In Italia, questa distinzione è ribadita anche a livello normativo, dove l’agriturismo è identificato e disciplinato nel contesto del turismo rurale, come un’attività turistica a supporto dell’azienda agricola, con requisiti del tutto peculiari.
L’agriturismo quindi sancisce un legame molto stretto tra turismo e agricoltura, dove il turismo diventa uno strumento per conferire valore e qualità alla produzione agricola, dando l’opportunità al settore di sperimentare nuove funzionalità produttive e di differenziare le entrate economiche. Attraverso la domanda sempre crescente di prodotti enogastronomici o di strutture di vendita diretta al consumatore presso l’azienda agricola ne consegue indubbiamente un beneficio per l’attività agricola in generale. Si devono aggiungere le pratiche di svago o apprendimento, come l’equitazione, diversi corsi o laboratori e le visite didattiche che incrementano ulteriormente il settore. L’agriturismo ha rappresentato negli ultimi anni una delle innovazioni più riuscite per l’agricoltura. Gli agricoltori stessi hanno sperimentato per la prima volta l’uscita dal loro solito lavoro di agricoltori, spendendosi in altri ruoli di uguale importanza sociale, per dare impulso ai territori rurali in difficoltà.
I numeri e le statistiche non registrano crisi preoccupanti per il settore agrituristico, ciò è dovuto al fatto che gli imprenditori agrituristici son riusciti ad intercettare le esigenze del mercato turistico. Gli ultimi segnali di rallentamento del flusso son risalenti all’ultimo periodo, il turismo non può restare immune alle situazioni difficili attraversate dall’economia generale in questo periodo storico. Altre ragioni sono da individuarsi nella concorrenza sempre più grande tra le strutture esistenti, che comunque giova alla ricerca di un servizio di qualità. Tra i numerosi agriturismi vi sono anche quelli che non hanno alcuna familiarità con il mondo agricolo, offrendo prodotti per la maggior parte derivanti dall’industria e servizi poco attinenti all’ambiente rurale.
Le aziende agricole agrituristiche, spesso a gestione familiare, sono invece realmente incentivanti le microeconomie locali, dando forza anche a settori come l’artigianato, l’architettura locale e le produzioni tipiche. Per la realizzazione di una struttura di questo tipo è necessario anche unire al soggiorno e alla ristorazione un’offerta culturale su temi gastronomici, naturali, della tradizione contadina, oltre che momenti di divertimento e di relax. Per restare in piedi il settore dell’agriturismo deve mantenere alta la bandiera della sua specificità. Deve inoltre saper diffondere l’informazione delle sue peculiarità nei circuiti in cui questa può essere recepita maggiormente dal target di suo interesse. Per preservare la specialità del nostro territorio rurale bisognerebbe incentivare il turismo rurale e dare la possibilità alle strutture esistenti di soddisfare le sempre maggiori richieste, nella speranza che queste vacanze divengano anche un modo diverso ma efficace di trasmettere l’importanza della natura nella vita del nostro paese. .
|