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IL MIO ORIENTE E' PIENO DI OCCIDENTE
Casadio Farolfi
"Non è con la ragione che si riesce a varcare i limiti della razionalità." Il battesimo del grande viaggio in India era previsto per il 29 luglio 1979. A Imola era una giornata caldissima, quasi afosa, un anticipo di quel clima che avrebbe accompagnato me e Roberta nelle settimane successive. In realtà, giunti a Bombay fu un monsone della durata ininterrotta di cinque giorni a darci il benvenuto; il tasso di umidità era insopportabile, tale da convincerci a proseguire il nostro viaggio puntando verso il nord del Paese. Fu un lungo itinerario - rigorosamente in treno - attraverso i luoghi turistici dell'India: Agra, Jaipur, Dehli, Benares, Madras, ma anche in tanti minuscoli paesi e villaggi dell'immensa campagna indiana, ben lontani dai falsi splendori delle città caotiche e chiaramente già in piena trasformazione occidentale. Tutto ci apparve come narrato dalle parole di Piero Verni e Folco Quilici, nelle immagini dei Continua... |
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COS'E' IL TURISMO RESPONSABILE
Cosa è il Turismo responsabile Il turismo è senza dubbio oggi la principale industria del globo. Il suo fatturato supera quello dell’automobile, dell’acciaio, dell’elettronica e dell’agricoltura. Sposta oltre 5 miliardi di persone ogni anno (tra cui quasi 600 milioni verso l’estero) e una persona su 15 al mondo trae il proprio sostentamento dal turismo.
Turismo ed economia Il turismo è un settore economico in crescita esponenziale, favorito da una parte dallo sviluppo di trasporti e comunicazioni e dall’altra dagli interessi degli organismi economici internazionali, che hanno indicato ai paesi del sud del mondo il turismo come la soluzione per lo sviluppo delle economie locali. Tuttavia a un’analisi attenta degli effetti dei nostri viaggi, considerato soprattutto nelle sue applicazioni di massa e di lusso, possiamo accorgerci che il nostro momento di evasione non è stato un beneficio per la popolazione locale ma al contrario ha spesso avuto effetti molto negativi su ambienti, culture, società ed economie nei Paesi di destinazione, soprattutto nei paesi del sud del mondo. Infatti se con una vacanza in un paese esotico si pensa di dare un particolare contributo all’economia locale, in realtà ciò che resta nel paese di destinazione del viaggio va dal 30% del Kenya, 23% dello Zambia al 40% della Thailandia.
Il turismo crea posti di lavoro e porta valuta straniera, ma proprio nei Paesi più poveri si constata che questo ragionamento non funziona: costruire le necessarie infrastrutture costa molto, i proventi vanno principalmente alle agenzie di viaggio multinazionali. Infatti il maggior guadagno è a vantaggio dei paesi del nord del mondo come recupero degli investimenti fatti e per acquistare i prodotti occidentali che i turisti vogliono ritrovare in albergo o al ristorante. Contemporaneamente nei paesi in via di sviluppo il turismo causa un aumento del costo della vita, con il relativo impoverimento delle popolazioni locali e l’aumento di occupazione nel settore riguarda soprattutto lavori non qualificati e la dipendenza dell’economia locale ai capricci e le mode del mercato del turismo.
Turismo e ambiente L’impatto del turismo occidentale è rilevante anche dal punto di vista ambientale. Come abbiamo detto un ambiente naturale incontaminato è tra i requisiti richiesti per il turismo. Molti turisti cercano sempre di più un ambiente naturale e scenari spettacolari e questa tendenza è cresciuta moltissimo negli ultimi anni.
Le classiche mete turistiche come mare, lago, montagna sono state sostituite da luoghi più inusuali e particolarmente attraenti come ghiacciai, steppe e deserti, barriere coralline. Perfino luoghi difficilmente accessibili come le foreste tropicali e le zone artiche e antartiche sono entrate nelle mete turistiche. Alcune di queste aree sono ecologicamente contaminabili e proprio per questa ragione sono state individuate come aree da proteggere. Conseguentemente l’attività turistica si scontra sempre di più con gli sforzi di conservazione. Si tratta di conciliare le esigenze degli uni e degli altri. Può essere limitativo occuparsi di turismo responsabile o sostenibile avendo in mente solo i rapporti tra nord e sud del mondo. Ragioni sacrosante, ma è pur sempre vero che l’88% degli spostamenti per turismo sono interni ed è anche verso questi che deve essere ricercata la sostenibilità e la responsabilizzazione del turista per la salvaguardia del territorio e per il rispetto della biodiversità.
Le attuali tendenze del turismo nazionale e internazionale creano molti problemi per la diversità biologica. Le attrezzature e le infrastrutture turistiche consumano il territorio, conducono a danni ambientali come l’inquinamento, il rumore, l’esaurimento delle risorse e possono distogliere fondi dalla gestione delle risorse.
Turismo e cultura Un punto sul quale vale la pena di soffermarsi è l’insufficiente livello di partecipazione delle popolazioni locali nella pianificazione delle attività turistiche e nella distribuzione dei profitti che ne derivano. C’è anche la convinzione che il turismo possa avere un impatto culturale negativo e che si arrivi a svendere le proprie eredità culturali. Il turismo può far rinascere la cultura di una nazione ma la cultura decade se non è più ancorata alla vita quotidiana e diventa prodotto di massa. Molte tradizioni e culture sono ormai vuote e servono solo all'industria del turismo. Le vacanze all’estero sono superficiali ed è difficile avere veri rapporti culturali: i problemi della realtà locale vengono perlopiù nascosti per non disturbare l’idea del paradiso incontaminato.
Turismo e politica Molti regimi non democratici approfittano del turismo: anzitutto ne usano i proventi per l'acquisto di armi; inoltre la teoria secondo la quale il turismo prospera solo in condizioni politiche stabili serve come copertura per la repressione delle opposizioni. Infine l’idea che generalmente si fa di un paese durante le vacanze crea una falsa immagine delle condizioni sociali ed economiche in cui la popolazione vive.
Che cosa possiamo fare? Una volta presa coscienza di queste connessioni, possiamo dare un contributo praticando il turismo in modo rispettoso dell'ambiente e della giustizia sociale. A partire dalla scelta della nostra meta, del mezzo di trasporto e del modo nel quale ci poniamo a contatto di altri usi e culture. Viaggiare è soprattutto muovere mentalità e sensibilità, oltre che spostarsi. Bisogna mettersi in viaggio molto prima di salire sull'aereo e prima dei paesaggi esotici bisogna rivedere i propri paesaggi mentali. Operazione non proprio elementare, che deve essere curata nei particolari dai promotori dei viaggi e continuamente rivista e adattata.
Come si fa, in pratica, a viaggiare in modo "umano"? Ci deve essere un partner locale, espressione di un'iniziativa politica o culturale, ma anche di specifica responsabilità organizzativa; gli itinerari vanno concordati in modo da consentire sia ai locali sia agli europei di farsi reciprocamente conoscere e di conoscere, senza stravolgere la normale vita dei residenti; si utilizzano, se ci sono, le strutture turistiche esistenti e si esclude l'accoglienza presso famiglie, almeno fino a quando tra il gruppo europeo e quello locale non siano avviate forme di scambio di ospitalità, che vanno comunque previste.
Fonte: www.consumietici.it
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