IL NUCLEARE E' CONTRO IL LIBERO GIOCO DELLA VITA
di Maurizio Di Gregorio
26 Aprile 1986: incidente nucleare di Chernobyl, venti anni fa come oggi tutte le misure di sicurezza intorno al nucleare e tutte le chiacchere televisive e giornalistiche sulle possibilità di una energia nucleare pulita sono menzogne, oggi come allora.
Il nucleare sia a scopi pacifici che militari è una minaccia globale alla vita terrestre, nulla è stato fatto veramente da allora e gli arsenali militari degli Stati sono ancora pieni di armi nucleari allo stesso modo come nel mondo vi sono in funzione 439 centrali nucleari tenute in funzione con costi altissimi e senza reali garanzie per la sicurezza degli esseri viventi. Altre 24 sono in costruzione in Asia. L’Iran rivendica il diritto a farne ricorso e nessun diritto morale hanno gli Stati Uniti di vietarlo, essendo loro stessi i principali detentori del potere nucleare, sia pacifico che militare.
La tecnologia nucleare è intrinsecamente pericolosa: tutti sappiamo che l’enorme energia sprigionata dalla scissione atomica è il massimo veleno per tutte le forme di vita organiche, non vi sono rimedi, né, presumibilmente, ve ne saranno mai.
La determinazione con la quale l’uomo si ostina a giocare con l’energia atomica è simile a quella del bambino che gioca con i fiammiferi, conosciamo tutti l’espressione “non si scherza con il fuoco” ma con la scusa della scienza e della conoscenza umana continuiamo a giocare con il fuoco come bambini incoscienti del pericolo.
In questi stessi giorni leggiamo sui giornali che la Spagna di Zapatero intende salvaguardare i diritti delle scimmie a vivere una loro vita in dignità, l’idea non sembra cattiva ma io sostengo che è figlia di una rimozione fondamentale: la Spagna ha sul suo territorio 9 centrali nucleari, esse stesse sono un pericolo assai grave per tutte le forme di vita spagnole e non solo: essere umani, (eterosessuali e non) scimmie, tutti gli altri animali ed esseri viventi, alberi e piante comprese.
Anziché rincorrere tanti diritti teorici e specifici la cultura di Zapatero potrebbe e dovrebbe compiere un passaggio fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi: il divieto del nucleare: senza di esso i diritti degli uomini, degli animali e delle piante saranno sempre in pericolo e a nulla servirebbero altri diritti parziali sanciti e riconosciuti.
Allo stesso modo il diritto alla vita sostenuto dagli antiabortisti, i cosidetti diritti umani sostenuti dalle culture occidentali sono ancora frutto di una rimozione fondamentale, cioè di una ipocrisia.
Ma sia alla cultura di destra che a quella di sinistra manca una coscienza fondamentale sul senso della vita e sui limiti dell’azione umana: entrambe sono figlie di una idea malintesa del libero arbitrio umano e non sanno riconoscere il suo carattere effettivo, confondendolo in pratica con qualcosa di divino.
Il diritto alla vita dell’atomo è un diritto fondamentale già assicurato nella Natura (terrestre) in cui tutto succede ed è rimediabile tranne che la scissione atomica.
Tutti sanno e riconoscono che il nucleare è pericoloso ma i mille dottori azzeccagarbugli non rispondono all’unica domanda logica che questa constatazione fa nascere: perchè è così?
Perché la radioattività nucleare distrugge tutte le forme di vita ? perché non vi sono rimedi ?
Se riconoscessimo che il fatto, che sul Pianeta Terra non vi sono naturalmente scissioni dei nuclei atomici, è collegato al fatto che parimenti non vi sono rimedi per l’energia distruttiva sprigionata da essi e ciò riguarda le possibilità di vita di tutti gli esseri viventi, potremmo riconoscere in questo, il linguaggio fondamentale della vita organica e inorganica: gli atomi fluiscono nell’universo unendosi in molecole che sono la base per ogni forma di materia sia organica che inorganica.
Nella loro unione abbiamo la materia, un tipo di materia “naturale” che è costruttore e nutrimento di altre forme di materia che definiamo “organiche”, nell’unione di due componenti naturali (sia organici che inorganici) abbiamo ciò che riconosciamo come vita. Nell’universo terrestre tutto procede per unione e trasformazione, dall’unione dei due emerge il terzo, la vita si trasforma nella vita anche attraverso la morte (una morte naturale), una situazione trasformativa in cui ogni vita prepara ancora una nuova vita.
Dalla separazione dell’atomo (un uno integrato) procede una terribile energia distruttiva da cui nulla nasce e da cui ogni vita è distorta e distrutta, lasciando solo una sofferenza della materia che dura per centinaia di migliaia di anni (chi può realmente sapere quanto?)
L’uso del potere dell’uomo, la sua scienza produce scientificamente un qualcosa di cui prima si parlava solo in temini metafisici: la radioattività nucleare è l’inferno del vivente.
Il perseguimento del cosiddetto libero arbitrio umano può produrre l’annullamento dell’arbitrio stesso.La fluttuazione giocosa degli atomi si rivela un caos ordinato fondato e sostenuto da una legge di attrazione tra le parti che crea la vita e la realtà che conosciamo ed in cui vivamo.
Potremmo allora vedere che il mondo stesso è un atto d’amore in cui tutti gli esseri sono attaccati e collegati agli altri in un incessante atto amoroso. Al di fuori di questo vi è Nulla.
Non è una teoria mistica ma una visione sintetica e significativa di quanto possiamo conoscere sia direttamente che attraverso infinite osservazioni “scientifiche”.
E’ insufficiente e sbagliato considerare la pericolosità del nucleare solo in tema di soli costi economici, ambientali e medici: questo è un vizio della modernità, un difetto di intelligenza, una mancanza di coscienza che considera il danno solo per quantità e non per qualità.
In tal modo l’essenza del problema continuerà a sfuggirci: la scissione dell’atomo è la negazione stessa dell’ordine della vita ed il diritto ad essere liberi dal suo uso dovrebbe venire prima di ogni altro riconoscimento di diritti (e così era gia naturalmente prima della violazione tecnologica dei limiti della vita). Ogni cultura e civiltà umana è sempre stata una forma di organizzazione approssimativa intorno alla vita e le sue possibilità: la modernità è l’unica forma di civilizzazione che pretende di usare la negazione stessa del diritto intrinseco alla vita naturale della materia stessa.
Nelle varie costituzioni statali formulate da un pensiero moderno distorto, il divieto del nucleare e della distruzione “del modo naturale” dovrebbe essere uno dei principi fondamentali da cui discendono tutti gli altri diritti sanciti per i diversi attori sociali e non come ora il contrario in cui si riconoscono tanti piccoli diritti particolari ma non si riconosce il diritto naturale della vita stessa.
La crescita di questa coscienza può produrre una decrescita ed un finale divieto di questa tecnologia (ed economia e politica ad essa collegate) e al successivo sviluppo di altre tecnologie “naturali e dolci”. Pertanto proprio nell’effettivo esercizio del cosiddetto libero arbitrio - come parte del Grande Arbitrio Naturale- vi è la possibilità di riconoscere il diritto fondamentale della Vita e della sua Qualità, prima che la Sua Forza Negata annulli l’arbitrio umano stesso.
Questa coscienza è il passo fondamentale per ogni possibile riforma valida di ogni sistema giuridico, sociale, economico e religioso. Questo è ciò che manca al Pianeta Terra nell’attuale scorcio di millennio: la coscienza del significato della libertà, il riconoscimento della realtà della Natura da parte dell’agire cosciente umano.
Nessun altro diritto può e deve essere riconosciuto a quanti violano radicalmente la verità la bellezza e la bontà della vita. Questo approccio lo chiamo ecologia essenziale.
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