Come parli, così è il tuo cuore.
Paracelso

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L'ECOLOGIA IN PRATICA
UNO STILE DI VITA NATURALE
PER SE' E PER IL PIANETA
L'ECOLOGIA IN PRATICA
Sono la natura
sono la terra.
i miei occhi sono il cielo,
le mie membra gli alberi.
Sono la roccia,
la profondità dell'acqua,
non sono qui per dominare
la Natura.
Io stesso sono la Natura.

Indiani Hopi

Questa terra é sacra
<b>Questa terra é sacra</b>





Come potete comperare
o vendere il cielo,
il calore della terra?
l'idea per noi é strana.
Se non possediamo
la freschezza dell'aria,
lo scintillio dell'acqua.
Come possiamo comperarli?
Continua...
ONDE DI CRESCITA INTERIORE
ONDE DI CRESCITA INTERIORE La crisi ecologica - ovvero il principale problema di Gaia - non è l’inquinamento, i rifiuti tossici, il buco nell’ozono o qualcosa del genere. Il principale problema di Gaia è che un numero non sufficiente di esseri umani si è sviluppato ai livelli di coscienza postconvenzionali, planetari e globali in cui sarebbero spinti automaticamente alla cura per il globale comune. E gli esseri umani sviluppano questi livelli postconvenzionali, non imparando la teoria dei sistemi, ma passando attraverso almeno una mezza dozzina delle principali trasformazioni interiori, che vanno dall’egocentrico all’etnocentrico al mondocentrico, punto in cui e non prima, possono risvegliarsi a una profonda e autentica cura per Gaia. La prima cura per la crisi ecologica non consiste nell’imparare che Gaia è la Rete della Vita, per quanto vero ciò sia, ma nel promuovere queste numerose e ardue onde di crescita interiore, nessuna delle quali viene indicata dalla maggior parte di questi approcci del nuovo paradigma.
Continua... 
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE 1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva. 2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato) b) ambientale conseguente, c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente. ...Continua...
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO di Maneka Gandhi

Mangiare carne è una delle maggiori cause della distruzione ambientale. Ogni specie non solo ha il diritto di vivere, ma la sua vita è essenziale per il benessere dell’umanità. Ciò che chiamiamo sviluppo, cioè la sterile città nella quale portiamo i nostri cani al guinzaglio, non è vita. Ci abituiamo così velocemente al malessere, alla tensione, alle carestie e alle alluvioni che pensiamo che i pezzi di carta che teniamo in tasca possano sostituire un corpo sano e una mente gioiosa. Scegliamo di non sapere che, praticamente tutte le nostre malattie sono causate dalla mutilazione e dall’uccisione di animali: dai 70.000 acri di foresta pluviale del Sudamerica abbattuti ogni giorno – che in gran parte servono per far pascolare il bestiame – fino al virus Ebola, proveniente dalle scimmie strappate dal loro habitat naturale in Africa allo scopo di fare esperimenti. Abbiamo ottenuto più cibo uccidendo i lombrichi con le nostre sostanze chimiche o abbiamo ottenuto più malattie? Abbiamo ottenuto una salute vigorosa allevando forzatamente bestiame per il latte e la carne, o abbiamo piuttosto ottenuto emissioni di gas metano che hanno contribuito enormemente all’effetto serra, mettendo in pericolo la vita del pianeta? Continua...

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

di Lester Brown

Per creare una economia sostenibile bisognerà sostenere una rivoluzione ambientale, come è avvenuto per quella agricola e industriale. Alla fine del libro Piccolo è bello, Schumacher parla di una società che violenta la natura e danneggia gli esseri umani e, da quando queste parole sono state scritte, diciotto anni fa, abbiamo potuto vedere con maggiore evidenza i modi con i quali la nostra società agisce proprio in quella direzione.Mi trovavo all’aeroporto di Dulles e presi una copia del US News and World Report, che conteneva un editoriale di David Gergen, un alto funzionario dell’Ufficio Stampa di Reagan alla Casa Bianca. L’articolo descriveva quello che stava accadendo oggi alla società americana e l’autore affermava che, in un certo senso, abbiamo perso la strada. Continua...

RISPETTA LA (TUA) NATURA
<b>RISPETTA LA (TUA) NATURA </b> Michele Vignodelli

Il nostro corpo e la nostra mente sono meraviglie naturali in pericolo, da difendere come le foreste, i fiumi, il mare e le montagne. Sono continuamente aggrediti dal sistema tecnologico ed economico che ci governa, proprio come il resto del mondo naturale.
Non potremo mai rispettare e vivere veramente la suprema bellezza e armonia della natura esterna se non cominciamo da noi stessi. Eppure esiste una spaventosa ignoranza sulla nostra natura interna, che fa pensare a una congiura del silenzio.
Negli ultimi anni sono emerse abbondanti prove dell’esistenza di
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RICORDO DI IVAN ILLICH
RICORDO DI IVAN ILLICH


di Giannozzo Pucci *

Il primo libro di Illich, pubblicato alla fine degli anni '60, riguarda appunto la Chiesa nel processo di trasformazione della società moderna (The Church, change and development).
Il secondo, del 1970, intitolato "Celebration of Awareness (Celebrazione della consapevolezza": un appello alla rivoluzione istituzionale), è contro le certezze delle istituzioni che imprigionano l'immaginazione e rendono insensibile il cuore.
Poi, nel 1971, esce "Descolarizzare la società", che è stato al centro del dibattito pedagogico internazionale con la tesi che la scuola produce la paralisi dell'apprendimento e danneggia i ragazzi, educandoli a diventare meri funzionari della macchina sociale moderna. Convinto che il sistema educativo occidentale fosse al collasso sotto il peso della burocrazia, dei dati e del culto del professionalismo, combatteva i diplomi, i certificati, le lauree,
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LA VENDETTA DI GAIA
LA VENDETTA DI GAIA

di James Lovelock

La vendetta di Gaia : assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Per millenni abbiamo vissuto con la strategia del parassita, ai danni dell'organismo vivente che ci ospita. Ora, assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Il parassita e' un essere che vive a spese di un altro organismo. Se ne nutre, cresce, si riproduce e prospera. Eppure, la sua non e' una strategia lungimirante. Le energie dell'organismo ospite diminuiscono giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Finche' un giorno accade l'inevitabile: l'organismo ospite si avvia a una fine certa. E il parassita, senza risorse, e' destinato a scomparire. Questa immagine e' la perfetta metafora della storia della specie umana. A dimostrarlo sono i fatti. Migliaia di anni di occupazione del pianeta hanno provocato distruzione degli habitat, estinzione di molte specie, emissioni record di gas serra in atmosfera e nubi di polveri sottili nell'emisfero nord e sulle metropoli. Un'aggressione prolungata alla quale la Terra ora reagisce innescando una lunga serie di disastri naturali, quali inondazioni e uragani, sempre piu' numerosi e violenti, ed eventi climatici estremi, come estati torride e punte di freddo anomalo. Il pianeta che abitiamo non ha piu' anticorpi per difendersi. E allora attacca.
Lo sostiene a gran voce uno scienziato autorevole e indipendente, James Lovelock, nel suo nuovo libro, The revenge of Gaia (La vendetta di Gaia) in uscita il 2 febbraio in Gran Bretagna! . Il nostro mondo, afferma, potrebbe avere superato il punto d! i non ritorno: la soglia oltre la quale non possiamo fare piu' nulla per evitare che, entro la fine del secolo, i cambiamenti causati dall'attivita' umana distruggano la nostra civilta' Continua....
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SCHEDA APPROFONDIMENTO PROGETTO TAV IN VAL DI SUSA


Scheda di sintesi delle motivazioni contrarie alla realizzazione
dell'Alta Velocità ferroviaria Lione-Torino

(Analisi aggiornata al secondo progetto preliminare RFI, depositato il 10 Dicembre 2003 )

A cura dei
Lavoratori per un Futuro Sostenibile

Torino, Maggio 2004

Treni ad Alta Velocità - treni ad Alta Capacità

Tratta Lione - Torino
Il tunnel
Descriviamo il profilo del  tunnel di base della progettata linea TAV-TAC (Treno ad Alta Velocità – Treno ad Alta Capacità) nella tratta internazionale della LIONE-TORINO: da St.Jean de Maurienne a Venaus. Sarà realizzato con due gallerie parallele (bitubo) per elevare il grado di sicurezza: in caso di incidente una è per i soccorsi.

  • E’ lungo 52 Km; l’altezza del carico di roccia sovrastante arriva ad un massimo di oltre 2500 m; la temperatura prevista nella zona centrale è superiore ai 35 gradi per oltre 15 Km, con un picco di 50 gradi.
  • La durata della costruzione, con tecnica mista “fresa-esplosivo” è prevista in almeno 10 anni (12-15 per completare le 2 gallerie)
  • Lo scavo produrrà 15 milioni di metri cubi di detriti (lo “smarino”) con presenza di amianto e uranio: metà dovrà essere sparso in Valsusa (entro 30 Km, per economia dei costi); a questi detriti depositati in valle si assommeranno quelli dei successivi 2 lunghi tunnel (Bussoleno 12 Km e Gravio-Musinè 23 Km) che attraverseranno la nota vena amiantifera presente nello spartiacque tra le valli Lanzo e Susa.
  • Saranno allo stesso tempo prelevati localmente centinaia di migliaia di metri cubi di buona ghiaia per il calcestruzzo di rivestimento delle gallerie.
  • Lo scavo prosciugherà molte falde che alimentano gli acquedotti di valle, come già accaduto in Appennino per il TAV Bologna-Firenze.
  • A servizio del tunnel dovrà essere realizzato, più a valle (tra Chianocco e Borgone), un piazzale di stazionamento e carico per i treni lungo 2-3 Km, largo 100 m. e con pendenza inferiore al 2 per mille: in pratica una diga di terra in grado di sbarrare il vallone di Chianocco. Un’opera a gravissimo rischio idrogeologico.

L’impresa che dal lato Francese si propone per il tunnel è la ROCKSOIL dell’ing. Lunardi (intestata alla moglie, ora che lui è ministro delle infrastrutture)


Percorsi della linea

I tracciati da Venaus a Settimo

Progetto di LTF per la tratta internazionale [S. Jean de Maurienne-S. Didero]
2° progetto preliminare di RFI per la tratta italiana [S. Didero-Settimo]
In valle di Susa il tracciato si sviluppa interamente sul costone che ne delimita la sinistra orografica, dividendola dalle valli di Lanzo. Dall’uscita del tunnel, a Venaus, si attraversa in viadotto la Val Cenischia per trovare subito una nuova galleria (12 Km) alle spalle di Susa e Bussoleno; nella successiva piana tra Bruzolo, S.Didero e Borgone termina la tratta internazionale ed inizia quella italiana: qui sono previsti il piazzale di stazionamento ed il raccordo lato monte con la linea ferroviaria storica. Segue la galleria Gravio-Musiné di 23 Km, che sbuca presso Val della Torre, poi prevalentemente a cielo aperto (alternando tratti di soprelevata e tratti in trincea) si sviluppa la cosiddetta Gronda Nord di Torino, attraverso i territori comunali di Alpignano, Pianezza, Collegno (Savonera), Venaria (tunnel nell’abitato), Torino e Borgaro fino a raggiungere Settimo Torinese (con tunnel sotto le autostrade e la tangenziale) dove si realizzano la saldatura alla tratta TAV Torino-Milano ed il raccordo lato valle con la ferrovia storica.
Se l’opera in valle comporta prosciugamenti di sorgenti e spargimento di amianto ed uranio con rischi di elevata mortalità che si estendono fino a Torino, nell’area della gronda nord essa compromette (in qualche caso definitivamente) le attività agricole e zootecniche devastando il sistema di falde superficiali e canali irrigui con i trinceroni e gli alti muraglioni (fino a 5-6 metri) che si rendono necessari per contenere il rumore e le vibrazioni in fase di esercizio.
L’esperienza delle linee ad alta velocità nel resto del mondo insegna infatti che queste sono compatibili con la condizione residenziale solo quando gli insediamenti siano collocati al di fuori di fasce di protezione di 150 metri per lato: è il cosiddetto corridoio di servizio industriale non utilizzabile per uso abitativo o agricolo. Date le caratteristiche del territorio molti fabbricati ed insediamenti sarebbero purtroppo all’interno di questo corridoio. [1]

Con questa soluzione progettuale la linea ad alta velocità non si collega al nodo ferroviario (passeggeri e merci) metropolitano di Torino; solo i treni con capolinea nella città ne toccherebbero stazioni e scali mediante la linea storica, utilizzando i raccordi di Bruzolo o Settimo. La prospettiva non piace a Comune di Torino, Provincia e Regione che rivendicano la realizzazione di un ramo di connessione della TAV in città, sotto corso Marche, ma le ferrovie obiettano che i costi sarebbero esorbitanti e che ogni attraversamento di nodi urbani significa un rallentamento...


Tempi e modi di realizzazione

I tempi di realizzazione per completare l’opera sono stimabili nell’ordine dei 15-20 anni. Pur prevedendo di lavorare parallelamente alle tratte nazionale ed internazionale sarà quest’ultima, col tunnel di base, a comportare imprevisti e tempi lunghi, come insegna l’esperienza delle gallerie TAV appenniniche.
Per la tratta italiana, tra S. Didero e Settimo, nei prossimi 10-12 anni, funzioneranno 11 cantieri con enorme consumo di energia e petrolio, con inquinamento dei suoli e delle acque, con centinaia di camion e mezzi di scavo che di giorno ed in qualche caso anche di notte assilleranno le popolazioni con polvere, rumore e gas di scarico paralizzando per giunta la viabilità locale.

A parere del Governo, ma anche del Sindaco di Torino, dei Presidenti di Provincia e Regione questa “economia cantieristica” sarà una chiave di sviluppo a compensazione della perdita occupazionale nell’industria: in realtà sarà caratterizzata dall’impiego di manodopera immigrata a bassa specializzazione ed a rischio di elevato sfruttamento in condizioni di scarsa sicurezza (3 morti in 1 anno sulla TAV TO-MI); data l’enorme mole di denaro in gioco sarà nuova occasione di appalti e subappalti con i consueti margini di manovra per la corruzione politico-imprenditoriale, con apertura ad infiltrazioni mafiose.[2]
L’impresa che si impone per la realizzazione dell’opera è IMPREGILO (di Romiti figlio, gruppo FIAT) primo contraente di TAV in Italia
.


Costi di realizzazione
I costi di realizzazione dell’intera tratta, tunnel di base compreso, sono oggi stimati nell’ordine di circa 16 miliardi di Euro (32 mila miliardi di Lire); l’esperienza del TAV Bologna-Firenze, che èsimile per le caratteristiche del territorio, ha però dimostrato ancora una volta che in 10 anni, ben prima del termine, i costi risultano più che quadruplicati. I promotori sperano nell’apporto di finanziamenti privati, ma le previsioni di scarsa redditività di esercizio e l’esempio eclatante del fallimento del tunnel anglo-francese sotto la Manica tengono lontani gli investitori. Quasi tutti i soldi necessari a sostenere l’opera dovranno allora provenire da fonte pubblica e saranno quelli sottratti, in ultima analisi, a welfare, scuola, sanità: in presenza di un’economia in crisi si tende a risolvere il problema del reperimento dei fondi mediante prestiti bancari (alla Infrastrutture spa) garantiti dallo Stato (tramite Patrimonio spa che ipotecherebbe beni demaniali, spiagge, monumenti…) da restituire nei successivi 20-30 anni coi relativi interessi.
Un “geniale” trucco dei maghi della finanza creativa per non far apparire il deficit nel bilancio pubblico, evitando la violazione dei parametri europei.
Il medesimo schema verrebbe applicato a numerose altre infrastrutture messe in cantiere dal Governo: la trovata straordinaria è di addossarne i costi alle generazioni future, impegnando denaro pubblico di domani per sostenere gli immediati profitti privati di finanziatori e costruttori; sempre che in Italia non si verifichi, a forza di investire in opere faraoniche quantità esorbitanti di denaro che non c’è, una bancarotta simile a quella dell’Argentina.

Economia di gestione
Si è calcolato[3] che, ad opera ultimata, i costi di gestione potrebbero essere a pareggio solo se sulla linea transitassero almeno 40 milioni di tonnellate di merci all’anno: 350 treni al giorno, uno ogni 4-5 minuti, lunghi 1500-2000 metri, alla velocità di 150 Km/h; alternati a treni passeggeri con velocità fino a 300 Km/h (sarà necessaria, tra l’altro, una continua e costosa manutenzione per garantire sicurezza alle alte velocità e tentare di minimizzare l’impatto acustico).
Si dubita però fortissimamente della possibilità di costringere I flussi di merci che ora attraversano i confini in diversi punti (su ferrovia a Ventimiglia, Bardonecchia, Domodossola, Chiasso, Brennero…) a concentrarsi su di un unico tunnel, anche quando si ipotizzi un forte, artificioso aumento dei pedaggi per i TIR nei tunnel autostradali e sulle strade di valico.
E` pertanto già prevedibile una gestione in perdita economica per decine di anni e quindi si ipoteca, anche qui, il denaro pubblico futuro per coprire i disavanzi.

  • In definitiva quest’opera serve sicuramente a trasformare ingenti investimenti pubblici in profitti privati delle imprese di costruzione.
  • E, in esercizio, produrrà molto probabilmente perdite che saranno da ripianare, ancora una volta, con denaro pubblico.
  • Avrà inoltre un impatto insostenibile sull’ambiente e la popolazione dei territori attraversati

Questi sono i principali motivi dell’opposizione popolare e degli Enti Locali interessati; vi sono però anche ragioni di principio che dividono le forze favorevoli e contrarie al TAV-TAC. Nel seguito le elenchiamo, mettendole a confronto.


 

FAUTORI del TAV TO-LY

OPPOSITORI locali   

  • CIG (Commissione Inter-Governativa; presidente: Sergio Pininfarina)
  • Governo italiano (sia centro-destra che centro-sinistra)
  • Ferrovie (FS italiane e SNCF francesi anche tramite società di appoggio[4] )
  • Comitato TRANSPADANA: 3 banche, 6 federazioni imprenditoriali, 5 Camere di Commercio, 2 Province (Torino e Trieste) , 6 Comuni (Genova, Torino, Milano, Brescia, Verona, Trieste)
  • Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino
  • Unione Industriale di Torino
  • Aziende: FIAT , Pininfarina
  • Banca CRT, Banca S. Paolo
  • Associazioni come Torino Internazionale, Rotary Club, Lyons Club
  • Organi di informazione: La Stampa, La Repubblica, TG3 Piemonte

 

  • Comitati popolari di lotta “NO-TAV[5]:
    - della ValSusa (Bussoleno, Condove, Caprie, Almese, Avigliana …)
    - della “Gronda” (Val della Torre, Pianezza, Savonera, Venaria …)
  • Associazioni come Habitat, Pro Natura, Legambiente, Valsusa Filmfest
  • Comitato Istituzionale sull’alta velocità ferroviaria comprendente:
    - Comunità Montana Bassa ValSusa e singoli Comuni componenti
    - Comuni della gronda NordOvest di Torino attraversati dal TAV-TAC
    - Coldiretti , singoli tecnici
  • Social Forum e Reti ed Associazioni aderenti, Comitato NO-TAV Torino
  • Strutture locali di PRC e Verdi
  • Giornali locali come Luna Nuova, La Valsusa, Dialogo in Valle

 

LE RAGIONI A FAVORE DEL TAV

LE RAGIONI CONTRO  

Via di comunicazione strategica per l’Europa, strumento di sviluppo specie per alcune regioni industrializzate della fascia Spagna-Francia-Italia

L’attuale sistema globalizzato di produzione distribuita comporta una esasperata e continua movimentazione di materie prime, semilavorati e prodotti finiti; il maggior sfruttamento di lavoratori e materie prime, l’alta velocità di spostamento di denaro, merci e forza lavoro sono considerati i cardini della competizione.
Sono fattori che rendono questo sistema non sostenibile per il futuro del pianeta.
Un obiettivo da porre è perciò la diminuzione della quantità di merci circolanti

Grazie al tunnel italo-francese la linea contribuirà a riequilibrare il trasporto merci a favore della rotaia (necessità di tutela ambientale delle aree in cui si è registrato, negli anni, un forte aumento del trasporto merci su gomma).

Non si può accettare che per un misero 1% di riequilibrio[6] si trasformino vallate in corridoi di transito industriale devastando l’ambiente, minando la salute, svalutando l’abitabilità del territorio, negando prospettive alle produzioni locali in direzione di una marginalizzazione sociale delle popolazioni.
Si a passare quote significative di trasporto merci da gomma a rotaia, ma utilizzando al meglio le numerose ferrovie esistenti: è l’obiettivo giusto, già rivendicato da molti anni (la capacità merci è utilizzata al 50% circa).

Con l’opera migliora l’accessibilità dell’area torinese, facendone aumentare il vantaggio competitivo offerto, rispetto ad altre aree urbane europee (il solo fatto che passi un corridoio infrastrutturale avvantaggia il territorio).

La città non deve essere ridotta a nodo di flussi di merci e persone, a mero luogo di scambio mercantile: qualità della vita, cultura dell’accoglienza, sostenibilità ambientale e sociale sono i presupposti di aggregazione di una comunità di abitanti.

 


Note:[1]
[1][1][1] Bibliografia: V. Bettini; C. Cancelli “Alta velocità. Valutazione economica, tecnologica e ambientale del progetto” Ed. CUEN-Ecologia;
su impatto ambientale vedere anche la relazione del prof. V. Bettini (Politecnico di To) per lo studio “Ambiente e territorio” commissionato dalla CIG
[2] Bibliografia: Ferdinando Imposimato "Corruzione ad Alta Velocità (viaggio nel Governo invisibile)" Ed. Koinè
[3] Studio commissionato dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa alla Società di ingegneria dei Trasporti POLINOMIA
[4] Ad esempio, per le FS italiane: TAV spa e RFI (Rete Ferroviaria Italiana)
[5] Bibliografia: Chiara Sasso “Canto per la nostra valle” Ed. Morra
[6]Entità di passaggio di merci a ferrovia per effetto della linea TAV TO-LY, calcolato dalla stessa CIG

 

 

 

 

Il mito dell'alta velocità in Italia

 

In Italia il mito di una grande opera ferroviaria ad alta velocità, elevata ad emblema di modernità, patente di europeismo, garanzia di perpetuazione del modello di sviluppo consumista sta tuttora abbagliando molti, a destra come al centro ed a sinistra. E’ l’effetto di una martellante propaganda orchestrata dai poteri forti, tutti interessati ad entrare nel più grande affare mai immaginato. Resiste solo chi rifiuta la catena di distribuzione di favori, chi all’offerta di "un posto a tavola" contrappone ed antepone valutazioni concrete del rapporto costi-benefici dell’infrastruttura e mette nel conto la salvaguardia del territorio e delle risorse economiche ed ambientali, nell’interesse generale dell’attuale generazione e di quelle future.

La "chiave di lettura" che proponiamo di fianco è tratta dal documento Breve storia dell’Alta Velocità di C. Cancelli (docente al Politecnico di Torino; consulente tecnico della Comunità Montana Bassa Valle Susa per l’Alta Velocità; coautore del libro "Alta velocità. Valutazione economica, tecnologica e ambientale del progetto" Ed. CUEN-Ecologia)
Col senno di chi da 13 anni si è costantemente occupato di TAV, analizzando le questioni tecniche ma anche riuscendo via via a decodificare sempre più lucidamente gli inciuci politico-imprenditoriali, l’autore condensa in queste 6 pagine quegli elementi salienti che riconpongono il significato autentico, fin troppo chiaro, del “grande affare”.
Lo fa chiamando col proprio nome i fatti e le persone implicate

 

 

Un’utile chiave di lettura

"L’alta velocità ferroviaria è nata a metà degli anni 80 in sede politica. Gli ingegneri dell’Ansaldo, a cui un paio di anni prima era stato affidato il compito di progettare, per quanto riguardava il settore ferroviario, il Piano Generale dei Trasporti, non l’avevano prevista. In questa anomalia si trova il segno dell’intera vicenda … In questo Paese mancano tutte le condizioni favorevoli e si accumulano tutte quelle negative, per le caratteristiche orografiche, la distribuzione e la densità degli abitanti, l’urbanizzazione diffusa…"

"La peculiarità di questa vicenda è che ci si trova di fronte al mistero di persone che hanno apparentemente programmato un disastro economico, sapendo perfettamente di farlo. La spiegazione non è difficile; per capire è sufficiente sostituire alla regola del capitalismo teorico quella del capitalismo reale che dice, più o meno: è accettabile qualunque disastro economico purchè le perdite siano addossate all’intera comunità e i guadagni rimangano nelle mani di chi gestisce l’operazione. Il che, per dirla tutta, non è una grande novità; ma in questo caso l’applicazione del principio è stata veramente grandiosa, lo schieramento di forze che l’ha sostenuta nuovo ed impressionante, e il cambiamento di regole che l’iniziativa ha comportato tale da modificare strutturalmente i lineamenti del diritto … La straordinaria trovata di addossare i costi alle generazioni future ha aperto di fatto un pozzo senza fondo. Di lì si pesca per coinvolgere partiti, consulenti, chiunque esprima dubbi; per promettere agli enti locali, che devono acconsentire al passaggio delle nuove linee, faraoniche opere di compensazione, per firmare impegni di qualsiasi tipo con la tranquilla convinzione di non dover, a proprie spese, mantenere nulla…"

 

 

Il mito dell’Alta Velocità in Italia: l’insostenibilità economica

"Le future entrate derivanti dalla gestione del treno superveloce avrebbero dovuto garantire alla TAV il recupero del 60% delle risorse non coperte direttamente dallo Stato. I conti però parlavano troppo chiaro: anche nella migliore delle ipotesi possibili, per il privato che avesse deciso di finanziare il 60% dell’opera ci sarebbero voluti 350 anni per recuperare l’investimento"

(dalla testimonianza di Salvatore Portaluri, ex presidente di TAV SpA, resa ai magistrati di Perugia)

Stanti le ipotesi su tempi enormi di ritorno degli investimenti, e visto il concreto esempio fallimentare del Tunnel sotto la Manica, non c’è da stupirsi se dei finanziatori privati non si sia mai vista nemmeno l’ombra.
L’unica prospettiva praticabile pare allora essere quella di integrare i contributi europei (10-20%) con soldi pubblici italiani: questo comporterebbe allo Stato di contrarre, in forme più o meno mascherate e “creative”, un ingente indebitamento (dell’ordine di 120 mila miliardi d Lire) da sanare successivamente, nell’arco di 30-50 anni, con esborso a carico degli attuali contribuenti e certamente anche dei loro figli.




Le proteste possono essere anche legittime ma come italiano NOn so nulla del tracciato e se è stato studiato per limitare l'impatto. Tecnicamente si è proposta una alternativa o un compromesso? Non ho ancora trovato una mappa fotografica decente che faccia comprendere le motivazioni del NO Tav.

Saluti

Jorge

Il dibattito è interessante personalmente penso che alcuni notav sembrano anche motivati dal famoso "Non nel mio giardino " .
Viviamo in una societá complessa e certamente ingiusta ma è la soietà scelta dalla maggioranza , la basilare regola di questo tipo di società democratica o quasi democratica è alla fine il rispetto anche critico delle decisioni dei governi eletti, purtroppo....è così, altrimenti quella che si propone è una dittatura della minoranza magari più colta e lungimirante come forse in questo caso ma sempre dittatatura.


non sono d'accordo con Carlo, lui non può sostenere che si tratta di una decisione della maggioranza, semmai può solo dire che è una decisione presa dalla maggioranza che detiene il potere.
non sarebbe meglio sottoporre a referendum popolare nazionale per vedere come la pensa direttamente il popolo italiano?


Caro Carlo,
ti informo che il governo regolarmente eletto ha stabilito che oltre la tav, tu ti debba buttare da un ponte.
Lo fai o ci vuoi imporre la dittatura della tua minoranza?

TAV tangente di stato, vergogna e disonore per chi la difende

beh, siamo un po' tutti "non nel mio giardino", mi ci metto anch'io... però, un'opera così costosa e inquinante (amianto e uranio ?? ohhhhh, ma è roba pericolosissima !!! e chi si fida dei controlli sullo smaltimento in italia ?) che dovrà essere pagata dai nostri figli (se le previsioni economiche sono reali, non c'è molto spazio) a me sembra nemmeno inutile, ma DANNOSA.
io farei un referendum, però mi pongo una domanda: invitare solo gli eventuali danneggiati oppure tutta la collettività che potrebbe usarla ???

se ci fosse un pò di buonsenso non si perderebbe tanto tempo ed energia con un progetto (la TAV) che spendendo tanti soldi e mettendo in pericolo ambiente e cittadini otine solo una maggiore velocità complessiva di 13 minuti.

Siete tutti pazzi? con la situzione italiana, i servizi scadenti, le ferrovie regionali da rinnovare completamente etc etc

o forse siete ragazzini viziati? o forse complici dei ladri di regime?

Io però non ho detto e comunque per chiarire non penso che la tav sia una scelta della maggioranza dico che è una scelta dei governi europei eletti dalle maggioranze. A me sinceramente il nostro sistema finto_democratico non piace affatto ma non me ne viene in mente uno migliore.
Aggiungo che delegare scelte tecniche di questo tipo al referendum potrebbe essere sbagliato in quanto i cittadini che hanno voglia di informarsi sono davvero pochi e magari approverebbero la tav anche setecnicamente dimostrato che è nociva . Condivido il fatto che questo è un progetto che graverà sulla prossima generazione, L'ultima speranza è che i prescelti dalla maggioranza in futuro siano più onesti e competenti ...uhm ho molti dubbi , in sostanza io non vedo una via d'uscita da una parte non trovo giusto che una minoranza impedisca la realizzazione di un opera scelta da un governo oggi è la tav domani potrebbe essere una diga o un rigassificatore,o una qualsiasi cosa utile alla collettività naionale, peraltro giustamente oggi non c'è molto di fidarsi della onestà di chi ci governa.

scritto da: Zara il 04/03/2012 alle 19:27
Tutto quello che poteva essere detto sull'assurdità di questo tracciato è già stato detto. Cos'altro si potrebbe addurre per far capire quello che non si vuole ascoltare? Per abbandonare (per ora) la costruzione delle centrali nucleari ci è venuta in soccorso la tragedia di fuKushima, aspettiamo un' altra tragedia simile , purtroppo i nostri politici ragionano solo con gli esempi, si guadagnerebbe tempo e denaro se usassero il cervello!

La verità ha sempre più facce ed è sempre più complessa di quanto immaginiamo , sulla tav, sul nucleare sull'ambiente non fidatevi di chi ha delle idee sopratutto se ne ha una sola ! dubitare sempre!

Beh... per quanto riguarda l'amianto, ad Avigliana, circa 10 km a sud di Susa, c'è una delle più grandi, se non la più grande miniera di amianto d'Europa, quindi, quella minima presenza di materiale, a dire dei locali, nelle rocce che dovranno essere scavate, non andrà di sicuro a creare una situazione sanitaria insostenibile come invece vogliono fare credere i locali...
Anche all'epoca della costruzione dell'autostrada A-32, quella del Frejus per intenderci, ci sono state un sacco di proteste, oltretutto l'autostrada ha implicato un maggior numero di espropri, ma i locali, una volta ottenuto il denaro richiesto hanno permesso la costruzione dell'arteria autostradale...
Forse con l'autostrada non hanno dovuto fare gallerie?
Per chi non ha mai percorso quell'autostrada, ebbene sappia che è piena di gallerie... o forse hanno perforato solo quelle montagne senza amianto?
Oppure, locali e istituzioni si nascondono dietro questo pretesto per ottenere solo PIU' SOLDI?

Ritengo che troppi interessi sono ormai ripartiti (e da ripartire ancora) nel piatto di chi ha il potere decisionale per la costruzione della TAV, per cui il progetto andrà certamente avanti, alla faccia di chi contesta. Per finire l'opera mancheranno più volte i fondi, con immissione di nuovi capitali da cui ricavare altro mangime.

Mettere in opera un progetto del genere è scellerato. Oltrepassa ogni sorta di ragionevolezza.Sparare sulla gente della val susa sarebbe più umano che inquinare e distruggere tutto il territotio,come è inevitabile che sia...soffrirebbero meno!con tutte le necessità infrastrutturali di cui l'italia necessita,spenderemo un enormità di denaro verso un opera che sembra sia più un capriccio di pochissimi più che un bene per la collettività. Senza dimenticare il lievissimo conflitto di interessi....e Lunardi!!!Ma si può manifestare,se si vuole,basta fare attenzione che verso le 3:30 di notte se ci si trova a dormire in tenda,si potrebbe essere manganellati....vi ricorda nulla?Purtroppo chi c'era lo ricorda bene.

Il concetto che più mi ha interessato è il costo/beneficio.
Io suggerirei anche un altra parola : priorità.
é questa la priorità dell'Italia, è qui che va incanalata tutta questa mole immensa di risorse?
Le priorità non potrebbero essere :
La salute (prevenzione, cura, ricerca, servizi di sostegno)
Il lavoro (equità, sicurezza, sostenibilità)
La scuola (una grandissima opportunità di crescita, che tutti noi abbiamo ricevuto)
la ricerca (forse l'unica salvezza della sfera occidentale)
Non sarebbero cose più importanti, che guadagnare mezzora nel transito merci, noi Torinesi infondo abbiamo aspettato la metro 46 anni

Nessuno, credo, ha considerato come e quando è nata l'idea di costruire questa estensione della rete ferroviaria francese verso l'est. Eravamo ai tempi della caduta del muro di Berlino. Le potenze occidentali esultavano per l'evento e la Francia, in particolare, memore delle sue antiche "liaisons", vide l'occasione propizia per procurarsi un collegamento diretto con la sperata rinascente Europa orientale saltando la Germania per svariate ragioni, non ultima la scarsa reciproca empatia.
Sono passati venti e più anni da allora e frattanto, ma già da tempo, le sorti dell'Europa occidentale, per non parlare delle nostre, si sono ridimensionate di molto e non credo siano ancora prospettabili le grosse relazioni commerciali che oramai hanno scavalcato anche la Russia e, per di più, a flussi invertiti rispetto ai "sogni di gloria" generati dalla caduta del muro.
Che ne faranno oramai i cugini d'oltralpe dell'asse meridionale una volta compiuto?????

La TAV va considerata per quello che è, vale a dire un'opera pubblica proiettata verso il futuro, infatti leggendo le obiezioni quella che più salta agli occhi è quella relativa all'attuale sotto utilizzo della rete ferroviaria, ignorando quindi che la TAV non è in funzione oggi, ma lo sarà fra 10 o 15 anni quando l'integrazione economica europea sarà decisamente maggiore.
Ipotizzate se qualcuno negli anni '30 avesse fatto gli stessi raggionamenti per la rete stradale, affermando che essendoci solamente un veicolo ogni 10 abitanti non aveva senso costruire arterie stradali in grado di far circolare milioni di automezzi.
Inoltre ho letto tra le tesi dei noTAV che bisognerebbe diminuire la quantità di merci circolanti, ma siamo impazziti, la popolazione aumenta e aumenano i consumi e noi diminuiamo gli interscambi commerciali, forse è il caso di ricordare che quando sulle frontiere non transitano le merci, finiscono per transitarci i cannoni.

Il debito italiano è di 2000 miliardi, abbiamo 70 miliardi di interessi passivi l'anno, siamo tassati per questo oltre il sostenibile, in questo scenario la priorità è la tav? Non c'è copertura finanziaria al progetto, sarà realizzata contraendo altri debiti.
Non siamo negli anni 70,attualmente c'è un surplus di infrastrutture,la linea ferroviaria Torino Lione c'è già, la tav farà solo guadagnare mezzora alle merci in transito.
Io mi interrogo sulle priorità da affrontare in tempi come questi: sul finanziamento ordinario alla scuola pubblica viene tolta una parte per finanziare i debiti alitalia, il denaro non si stampa a piacimento, per fare la tav si toglieranno risorse da altre parti, ho sentito dichiarazioni che la sanità pubblica non è più sostenibile.
L'unica cosa davvero importante è quella di avere un parere da una commissione superpartes fatta di esperti a livello mondiale che dica oltre ogni ragionevole dubbio che effettivamente tutti questi sacrifici saranno assolutamente utili ed insostituibili, questo per me varrà oltre le opinioni personali, e non essendo un esperto sarei pronto ad allinearmi, per il bene pubblico

Forse vale la pena ricordare che l'esborso di denaro, richiesto per la realizzazione della TAV Torino-Lione, è gia stato programmato e contabilizzato nei prossimi anni fiscali, quindi dal punto di vista contabile non creerà nessun aumento del debito pubblico.
Comunque ormai è palese che la contesa stà degenerando in discussioni ideologiche, personalmente mi farebbe piacere se questo fosse solo l'inizio e che alla fine, insieme alla TAV si procedesse a demolire la "spazzattura edilizia" ricostruendo le periferie delle nostre città magari puntando ad uno sviluppo verticale (grattacieli). Il miglior modo di aiutare i cittadini e far crescere la richezza e un modo semplice, pratico e veloce e investire nell'edilizia e nelle infrastrtture in genere.

é una spesa immensa, contabilizzata, ma immensa, per realizzarla si tolgono risorse ad altri campi, non è la cosa che merita priorità, si dubita della copertura di enti come la sanità e non si dubita di dei fondi per quest'opera, è questo l'assurdo.
Un ultima cosa è assodato che opere di questo tipo sforano sempre, sempre, sempre, i conti iniziali, contabilizzati.


si continua a dire cose giuste e non gli oppositori hanno tutte le ragioni ma con tutti i disastri che hanno fatto per ostacolare l'inizio dei lavori con le spese subite dalle autorità per l'impiego contro sommossa i vandalismi provocati
dai no tav da tutte le autorità politiche (gli ambientalisti
i verdi ecc.) gli e li addebiterei tutte a loro e a tutti i no tav gli toglierei tutti i previlegi italiani (mutua disocupazione assistenza sanitaria pensione gli sequestrerei case soldi li tratterei come dei barboni e che non rompano troppo la scatole come i vantaggi di questa costruzione servono a noi servono anche a loro e sono sicuro che poi lo userebbero più loro che noi li farei venir furbi sti pirla che fanno la voce grossa che caricano gli agenti con insulti per farsi grandi e in vece per me sono delle merde
il governo deve intervenire con sanzioni pesanti senza sconti se non gli va bene devono solo andarsene dal italia e andare a vivere in un altro stato a fare le loro ragioni
e che vadano in pace sti coglioni

caro maurizio,che dire,non ho tante parole da spendere,la tua ignoranza trapela in ogni lettera di ciò che hai scritto(compresa la parte grammatica),la cosa bella è che quelli come te si offendono da soli,non mi devo neppure impegnare,continua così,idiota.

La violenza, anche verbale, non è apprezzabili...

Da utente delle Ferrovie (sono una specie di pendolare Nord-sud da 13 anni, e viaggio su molte altre tratte), ho potuto vedere che la qualità e la quantità dei treni è tremendamente diminuita...Invece di spendere miliardi per un'opera di cui, francamente, non si sentiva il bisogno, riorganizzare le ferrovie esistenti, anche a beneficio delle persone, non sarebbe stata una cattiva idea...Avete mai viaggiato sui carri bestiame, pardon, sui treni per pendolari, tra l'altro? Al Nord come al Sud, le ferrovie fanno acqua da tutte le parti...Io sono a favore del Treno, ma decisamente contro la TAV...credo che i fautori della TAV si morderanno i gomiti quando vedranno che non ci sarà alcun vantaggio da questa assurda linea...

Condivido pienamente quanto scritto da Massimo (08/12/2012): la Tav è un'opera proiettata nel FUTURO, che tiene conto dell'evoluzione delle ESIGENZE ! Chi non accetta ciò ha una visione molto CIRCOSCRITTA della questione e cioè oltre al proprio GIARDINO non guarda . . . ma quando si vive in comunità sono necessarie SCELTE e INNOVAZIONI a vantaggio della stessa (Ok anche per Carlo); altrimenti si fa lo stesso errore di coloro che affermano che per risolvere (per esempio) il problema rifiuti BASTA FARNE MENO (??????). A persone che ragionano così io dico: ANDATE A FARE GLI EREMITI DA QUALCHE ALTRA PARTE . . .così come a tirar sassi e spaccare, delinquenti che non siete altro ! Benito ci vorrebbe e la Tav era già finita da un pezzo . . . a costo anche di qualche EPITAFFIO, così lo capiscono meglio.

Vedo che la mamma degli imbecilli è sempre incinta...anzi, ha sgravato da un bel po\'... Ah, attenzione, esiste il reato di apologia di fascismo... ;-)

Caro Piero Battaglia, hai proprio ragione . . .sorvegliala la tua mammina, portala fuori, devi farlo TU poichè presumo che tuo padre manco sai chi è ! Tu parli di reato . . . e non è reato danneggiare, minacciare gli operai, tirar sassi ai poliziotti ? No vero . . . e allora mettiti il cuore in pace: la TAV si farà e tu e gli altri bifolchi e teppisti ve ne farete una ragione ! La madre degli imbecilli è sempre incinta . . . e qualche imbecille fa la predica della violenza verbale agli altri invece di starsene zitto! Ma buttati sotto il treno, fatti un favore . . .

visti i costi di realizzazione e quelli di gestione,se tutto fosse vero,e dubito del contrario....l'opera è inutile.
Le manifestazioni violente sono da considerarsi inopportune
ciò non toglie che protestare civilmente,non serve a nulla.
Grazie.

CAPISCO òHE IL LAVORO SARA LUNGO E DIFFICILE ED ONEROSO MA NON FARLA SAREBBE PEGGIO ANCHE L,IDEA DI POTENZIARE LA LINEA ESISTENTE NON REGGE PERCHE SONO TUTTE CURVE INASCESA DEL 26 PER 1000E IL MASSIMO PESO TRAINABILE DA UN LOC E DI 600 TON E IN DOPPIA POCO SOPRA LE1000 TON IO HO LAVORATO COME MACCHINISTA SU QUELLA LINEA PER 4 ANNI E SO Q UANTO E DURA TUTTO QUESTO CASINO --MA ILTUNNEL DEL BRENNERO CHE AVANZA MOLTOVELOCEMENTE NON VI SIETE MOBILITATI O E PERCHE QUANDO VISIETE PR PRESENTATI IN BUS NON VIA ANNO NEANCHE FATTI SCENDERE QUINDI CODA DI PAGLIA INCOMPETENZA E PREZZOLATI NB OGGI LAVORO SULLA BRENNERO SEMPRE COME MACCHINISTA

ciao a tutti sono stanco di parole parole e parole.. chi e al potere non sa cosa vuol dire combattere per qualcosa loro dietro una sedia danno ordini prendono stipendi da record e fanno danni..se fosse per me li farei vivere un mese terra terra ,ma forse talmente la loro ignoraza e avidità ,non basterebbe farli capire la realtà dei fatti..ora bisogna fermarli ,giocano con ignoranza della gente usando paroloni ,che non sanno neanche loro il vero significato.basta lebattaglie si vincono e si perdono ci sono perdite di persone nel viaggio ,ma si può vincere la guerra,crediamo fino alla fine il nostro pensiero e portiamolo avanti con pro e contro..se vogliamo vivere più serenamente e per dare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi

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