... E CONTINUANO A CHIAMARLA DEMOCRAZIA
Mariagrazia De Cola
Avrei proprio bisogno di parole nuove, non logorate e abusate, per esprimere veramente quello che sento dentro al cuore, dopo quanto è successo la scorsa notte in Val di Susa, al presidio dei No Tav.
Berlusconi, l’impunito, e i suoi accoliti, si ripetono, non gli è bastata la notte della “Diaz” di Genova, nel luglio di 4 anni fa. Ci hanno preso gusto e ora il Governo attacca senza pietà, a sangue freddo, senza nemmeno una provocazione diretta, inermi cittadini, nel sonno, che hanno il solo difetto di voler difendere la propria salute, il proprio territorio, le proprie radici, di non voler sprecare denaro pubblico e di volerci veder chiaro in questo “pasticciaccio dell’alta velocità”.
Hanno partecipato al pestaggio la polizia, i carabinieri e i soliti “celerini”, celeri di nome e di fatto, anzi agendo ora ad “alta velocità” e con un dispiego di forze di proporzioni ridicole, 1000 uomini superequipaggiati contro 200 persone addormentate, per lo più ragazzi, donne ed anziani, nel cuore della notte, mentre le stelle stavano a guardare, indignate, penso, anche loro, da come stanno andando le cose quaggiù, in questa valle di lacrime che è divenuta l’Italia sotto il regime della Casa della “Libertà” Bella Libertà!!!. Come sono assurde e svilite le parole usate in politica, già, bella libertà!
Comunque, indipendentemente da chi in questa vicenda ha ragione o torto, (la divisione non è mai così netta), non vi è proprio nessuna, ma proprio nessuna giustificazione per un comportamento così barbaro, violento ed incivile delle nostre forze dell’”ordine” e dei loro mandanti.
Le stelle lassù, sono ferme, fredde, immobili, vigili, in attesa dello sviluppo degli eventi e noi, cosa vogliamo fare, rimanere altrettanto immobili, freddi, in attesa di che cosa? Cos’altro dobbiamo aspettare per svegliarci dal torpore, indignarci, mobilitarci, intervenire?
Le cose non potranno che peggiorare se non saremo in grado ORA di FERMARE i mandanti di questi blitz fascisti. Sì, fascisti, come altro li dovremmo chiamare?
Sono nata dopo l’ultima guerra e non ho un’esperienza diretta del “ventennio”, ma ricordo molto bene i racconti di mia madre su quel triste periodo delle nostra storia recente e lotterò, per quanto Iddio me ne darà la forza, per non doverli vivere in prima persona né farli vivere a mio figlio e ai figli di tutti.
Un’altra cosa ricordo bene. Mi venne subitanea in mente quando andò al potere il novello duce. Un lampo attraversò il mio pensiero, seguito subito da una fitta al cuore, quasi un presagio…. Mi dissi: “Vuoi vedere che queste sono le ultime elezioni libere alle quali partecipo?”
Questa domanda mi è rimasta in sospeso per tutti questi anni e ora cominciano a tremarmi i polsi….
Sì, il fascismo ha gettato la maschera. Se avessimo avuto ancora un minimo dubbio in che forma di regime stiamo vivendo, i fatti della scorsa notte, oltre ovviamente, tutto quello che successe a Genova nel 2001, ce l’hanno tolto totalmente.
Devo dare atto a Berlusconi che sa il fatto suo, ha lavorato bene in tutti questi anni, ha preparato meticolosamente il terreno per poter divenire il Cesare dei tempi moderni.
Nel giro di un paio di decenni è riuscito ad anestetizzare ben bene la gran massa degli italiani usando un’arma letale, dall’apparenza innocua, anzi ammantata di luci, suoni: le sue televisioni. Ha addormentato le coscienze, i cervelli, la vitalità del nostro popolo, succube, per la stragrande maggioranza, di quell’aggeggio subdolo, manipolatore, strisciante, apparentemente inoffensivo che è la TV, iniettando nelle vene deli teledipendenti virus letali quali talk show di infimo ordine, stracolmi di pettegolezzi, anzi, gossip, come si dice adesso (vassalli di Bush e Blair anche nella lingua), volgarità a tutto spiano, quiz, varietà e giochi scemi, che più scemi non si può. Il suo concetto di famiglia è quella riunita davanti alla scatola diabolica per assistere all’ennesima puntata di melensi sceneggiati (o, pardon, fiction) oppure incollata e inebetita davanti allo schermo per vedere quei quattro personaggi da strapazzo, masochisti, in cerca di notorietà, che fanno finta di fare i Robinson Crusoe. Che pena! A che livello siamo scesi!
Ma tutto questo era assolutamente necessario per portare avanti il suo progetto di regnare indisturbato per i prossimi ?? anni. Certamente vorrà superare il suo predecessore imperando per ben oltre i 20 anni.
E noi lo permetteremo???
E la sinistra cosa fa?
Fa come le stelle lassù, sta a guardare. Anzi, di peggio, avvalla scelte del governo, come questa della TAV. Quando ci sono di mezzo i soldi non c’è né destra né sinistra che tenga. Tutti all’arrembaggio, chi ne ha più ne prenda, in barba ai soliti idealisti che pensano ancora che esista un’alternativa di sinistra in Italia.
Questa sarà, secondo me, l’ultima spiaggia per la nostra cosiddetta “opposizione”. Se non si è fatta accecare totalmente dalla vista della montagna di finanziamenti, se non ha perso completamente l’olfatto a causa del profumo dei soldi, se non è ancora divenuta del tutto sorda al “grido di dolore” che si leva da ogni parte del popolo di sinistra, allora potrà ridiventare quella che era una volta, al tempo della Resistenza. Sì, abbiamo bisogno di far rivivere quello spirito, quei tempi, quella solidarietà, quella fratellanza, quegli ideali, quel sentimento di partecipazione, di unione, che è stata la base per la riconquista della nostra libertà, della costituzione italiana e della democrazia, quella vera, non quel simulacro che è diventata oggi.
La conoscenza è potere
Questa del tunnel in Val di Susa è comunque una questione che travalica gli schieramenti politici perché è un problema ambientale, di salute pubblica, di cittadinanza, di democrazia, di opportunità, di sviluppo sostenibile, problemi questi che toccano tutti, indistintamente dall’appartenza a questo o a quel partito. Lo hanno capito bene i sindaci della valle, uniti, compatti, determinati, sia quelli di destra, che di centro e di sinistra.
E’ ora quindi di informare e chiamare a raccolta tutta la popolazione della nazione, non solo gli abitanti del luogo, ma proprio tutti, donne, uomini, di tutte le età, di tutte le estrazioni, di tutti i credi affinché si risveglino e capiscano che questo è un caso emblematico, che comprendano la gravità del momento presente, che non è tempo di farsi soltanto i fatti propri, che occorre far sentire forte la propria voce e volontà, che è in gioco davvero la nostra sopravvivenza di individui liberi e indipendenti, che il popolo italiano non può finire così miseramente. C’è bisogno di una nuova Resistenza, un nuovo Risorgimento e un nuovo Rinascimento. In alternativa, il ritorno alla barbarie e a una nuova Preistoria.
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