TETTI SOLARI: LA DIFFICILE SITUAZIONE IN ITALIA
La presenza sul suolo italiano di un monopolio in campo energetico causa, oltre ad un prezzo dell' energia più elevato rispetto alla media europea (dal 20 al 50% in più) una notevole frenata nello sviluppo delle energie alternative. Nonostante alcuni passi in avanti come il piano di liberalizzazione dei consumi elettrici, la strada da fare è ancora molto lunga, lo stesso Dpr del febbraio 2001 per snellire l'iter burocratico per la creazione dei nuove centrali si era impaludato. Anche l' Autorithy per l'elettricità il 6 agosto aveva ordinato all'ENEL di "non ostacolare gli allacciamenti di nuovi impianti alla rete elettrica" con oneri non dovuti "tali da scoraggiare l'avvio di nuove produzioni, alimentate prevalentemente con fonti rinnovabili" e "da pregiudicare il processo di liberalizzazione elettrica"
tratto da www.autorita.energia.it/
Il Tesoro non trarrebbe di certo vantaggio dall'aumento di produzione di elettricità non-enel (di cui è ancora azionista di maggioranza) rischiando inoltre un calo delle azioni delle centrali che si appresta a vendere. Resta comunque che in Italia per oltre 15 anni non si sono potuti collegare i generatori solari, cosa permessa e spesso incentivata in altri paesi. L'organo competente in materia sarebbe il CEI sulla quale l'Enel però esercita un potere di supervisione.
Autorevoli banche danno gli investimenti nelle energie rinnovabili come i più reddittizi nel campo energetico nei prossimi anni. In Italia un gruppo di privati hanno dato vita ad un progetto di legge di iniziativa popolare per il "DIRITTO AL SOLE" la cui raccolta di firme inizierà entro l'anno; il progetto mira a dichiarare l'inalienabile diritto di ogni cittadino a utilizzare via fototermica o fotovoltaica la radizione solare inicidente sulla proprietà.
Il Giappone nel 1974 aveva già varato un programma di ricerca sui tetti fotovoltaici ed ora è uno dei maggiori produttori di sistemi PV. La Germania dopo il programma 1.000 tetti del 1991, ha già pronto 100.000 tetti e prescrive che le società elettriche paghino 1000 lire circa per ogni KWh versato in rete. L'Olanda già nel '90 sperimentava su larga scala generatori integrati di terza generazione sugli edifici e oggi realizzano moduli con "inverter" capaci di erogare corrente alternata. Entrambi sono diventati da anni paesi guida per la tecnologia fotovoltaica che basa la sua composizione sul diffusissimo silicio.
Ancora più diffuso sulla terra è il carbonio, con il quale due studiosi dell'università Vanderbilt (Nashville USA) hanno ipotizzato celle fotovoltaiche in policristallino di diamante; utilissimi in campo spaziale e con un rendimento del 50%. Inoltre prodotte in larga scala verrebbero a costare solo 1 dollaro al cmq essendo la loro materia prima il metano, che le renderebbe appetibili anche al mercato terrestre. Il Governo americano, ritenuta plausibile la loro ipotesi, ha stanziato per il progetto 700 milioni di Lire perchè sia verificato.
L' Italia, con ormai un gap tecnologico di oltre 15 anni, si affaccia ora a questo mercato così vivace e con enormi potenzialità di sviluppo. Le nuove norme per i "tetti solari" , emanate solo a fine 2000 sono in realtà dissuasive. Al contrario di quelle di altri stati i generatori devo essere con potenza inferiore a quella richiesta dal rispettivo proprietario, inoltre l'energia prodotta in surplus non viene convertita in denaro ma in sconti sui consumi futuri.
I privati lamentano inoltre l'alta complessità delle procedure per ottenere i contributi e i prezzi imposti che rendono poco remunerativi o rischiosi investimenti in questo senso. Viene inoltre richiesta dal produttore dei pannelli una certificato che garantisca un calo del rendimento minore del 10% in venti anni, cosa difficilmente realizzabile per qualunque azienda.
da tSt: Tutto Scienze Tecnologia.
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