AUTOMOBILI ECOLOGICHE A BASE DI GINESTRA
Di fronte ad un Pianeta dall’equilibrio naturale sempre più precario, sempre più inquinato da materiali sintetici o di origine minerale, riconosciuti tossici e dannosi per l’ambiente, le fibre naturali ci offrono sempre più alternative, con le loro sorprendenti applicazioni. Un mercato, quello delle fibre naturali, in forte crescita e di notevole interesse, sia a livello italiano che comunitario. Tra di esse particolare attenzione merita la ginestra, arbusto dai fiori gialli, noto per la sua grande adattabilità e robustezza, oltre che per essere stato immortalato in un famoso poemetto di Leopardi. La fibra, ricavata dai suoi rametti verdi, il vermene, mostra incredibili capacità di resistenza e flessibilità. Tali proprietà derivano dalla stessa struttura della pianta, un vero e proprio materiale composito naturale, in quanto la sua microfibra è inclusa in resistenti impasti di cellulosa ed emicellulosa, cementati da leganti come la lignina. Coltivare la ginestra è quasi un controsenso, perché si tratta di una pianta infestante che attecchisce spontaneamente su qualsiasi terreno. Per questo è utile nella riconversione ambientale di terreni franosi o bruciati, e, grazie alle sue radici fascicolate, questa pianta svolge un utile ruolo nel consolidamento del terreno stesso. Inoltre le parti aeree delle piantagioni, di tipo cespuglioso, possono contribuire a rallentare i tempi di dilavazione delle acque.
Dalla lavorazione della pianta si ottengono quali importanti sottoprodotti parti legnose o cellulosiche, che possono essere utilizzate nell’industria pannellistica, essenze odorose per i profumi, il colore giallo naturale, estraibile dai fiori, utilizzabile in tante applicazioni, tra cui le tinture per capelli e la sparteina, un alcaloide stimolante del cuore ad azione diuretica. Presto, inoltre, assicurano gli stilisti, la ginestra sfilerà in passerella. Le sorelle Fontana si sono più volte dichiarate disponibili ad utilizzare il tessuto di ginestra, non appena sarà reso meno rigido e più fresco come il lino. D'altronde l’impiego della ginestra in campo tessile non è una novità per l’Italia, e i prototipi, perlopiù del periodo fascista sono conservati nel museo di Castel Sant’Angelo a Roma.
L’impiego però più promettente della ginestra sembra essere quello in campo automobilistico. Dopo anni di ricerche, finanziate con l’apporto di numerosi progetti comunitari, il Centro Ricerche della Fiat ha cominciato il collaudo di plance e sportelli realizzati con una combinazione di miscele plastiche e ginestra. Il vermene è infatti un ottimo sostituto della fibra di vetro, la quale ha il grave difetto di non essere riciclabile. Il vermene inoltre è difficilmente infiammabile, e in caso di incendio della vettura riduce la tossicità delle esalazioni da combustione. La materia prima per le sperimentazioni è stata fornita principalmente dall’azienda agricola Arna (PG) di Carlo Baldelli, che con i suoi 40 ettari è la piantagione di ginestre più vasta del mondo.
L’utilizzo di fibre simili, come quella di lino, pianta autoctona del Nord-Europa, è già ampiamente diffuso nel settore automobilistico e inserito stabilmente nella produzione di Audi, Mercedes e BMW. Le fibre naturali dunque rappresentano un elemento fondamentale per la creazione di autovetture ecocompatibili, al punto che nel 1999 la Commissione Europea ha stanziato 8 milioni di euro, circa 15 miliardi di lire, per il progetto “ecocomp”, che coinvolge oltre a diverse case automobilistiche europee, diverse industrie elettroniche e aerospaziali e, per l’Italia, la Facoltà di Scienza dei Materiali di Terni. Il progetto è infatti mirato a studiare ulteriori applicazioni di fibre naturali nel campo della meccanica, dalle auto ai materiali aerospaziali. Gli esperti assicurano che, in via sperimentale, si potrebbe già costruire un’automobile completamente in fibre biologiche, dal combustibile alle rifiniture interne. Un futuro dunque tutto tecnologico per la ginestra, sicuramente diverso da quello immaginato e immaginabile dal poeta di Recanati, che aveva cantato questo arbusto dai fiori gialli che sembrava sfidare arditamente il Vesuvio. Se tornasse in vita oggi, dovrebbe probabilmente declamare le virtù della ginestra non più alle pendici del vulcano, ma in orbita nello spazio.
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