Il silenzio è l'eloquenza della sapienza
Samael Aun Weor

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L'ECOLOGIA IN PRATICA
UNO STILE DI VITA NATURALE
PER SE' E PER IL PIANETA
L'ECOLOGIA IN PRATICA
Sono la natura
sono la terra.
i miei occhi sono il cielo,
le mie membra gli alberi.
Sono la roccia,
la profondità dell'acqua,
non sono qui per dominare
la Natura.
Io stesso sono la Natura.

Indiani Hopi

Questa terra é sacra
<b>Questa terra é sacra</b>





Come potete comperare
o vendere il cielo,
il calore della terra?
l'idea per noi é strana.
Se non possediamo
la freschezza dell'aria,
lo scintillio dell'acqua.
Come possiamo comperarli?
Continua...
ONDE DI CRESCITA INTERIORE
ONDE DI CRESCITA INTERIORE La crisi ecologica - ovvero il principale problema di Gaia - non è l’inquinamento, i rifiuti tossici, il buco nell’ozono o qualcosa del genere. Il principale problema di Gaia è che un numero non sufficiente di esseri umani si è sviluppato ai livelli di coscienza postconvenzionali, planetari e globali in cui sarebbero spinti automaticamente alla cura per il globale comune. E gli esseri umani sviluppano questi livelli postconvenzionali, non imparando la teoria dei sistemi, ma passando attraverso almeno una mezza dozzina delle principali trasformazioni interiori, che vanno dall’egocentrico all’etnocentrico al mondocentrico, punto in cui e non prima, possono risvegliarsi a una profonda e autentica cura per Gaia. La prima cura per la crisi ecologica non consiste nell’imparare che Gaia è la Rete della Vita, per quanto vero ciò sia, ma nel promuovere queste numerose e ardue onde di crescita interiore, nessuna delle quali viene indicata dalla maggior parte di questi approcci del nuovo paradigma.
Continua... 
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE 1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva. 2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato) b) ambientale conseguente, c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente. ...Continua...
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO di Maneka Gandhi

Mangiare carne è una delle maggiori cause della distruzione ambientale. Ogni specie non solo ha il diritto di vivere, ma la sua vita è essenziale per il benessere dell’umanità. Ciò che chiamiamo sviluppo, cioè la sterile città nella quale portiamo i nostri cani al guinzaglio, non è vita. Ci abituiamo così velocemente al malessere, alla tensione, alle carestie e alle alluvioni che pensiamo che i pezzi di carta che teniamo in tasca possano sostituire un corpo sano e una mente gioiosa. Scegliamo di non sapere che, praticamente tutte le nostre malattie sono causate dalla mutilazione e dall’uccisione di animali: dai 70.000 acri di foresta pluviale del Sudamerica abbattuti ogni giorno – che in gran parte servono per far pascolare il bestiame – fino al virus Ebola, proveniente dalle scimmie strappate dal loro habitat naturale in Africa allo scopo di fare esperimenti. Abbiamo ottenuto più cibo uccidendo i lombrichi con le nostre sostanze chimiche o abbiamo ottenuto più malattie? Abbiamo ottenuto una salute vigorosa allevando forzatamente bestiame per il latte e la carne, o abbiamo piuttosto ottenuto emissioni di gas metano che hanno contribuito enormemente all’effetto serra, mettendo in pericolo la vita del pianeta? Continua...

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

di Lester Brown

Per creare una economia sostenibile bisognerà sostenere una rivoluzione ambientale, come è avvenuto per quella agricola e industriale. Alla fine del libro Piccolo è bello, Schumacher parla di una società che violenta la natura e danneggia gli esseri umani e, da quando queste parole sono state scritte, diciotto anni fa, abbiamo potuto vedere con maggiore evidenza i modi con i quali la nostra società agisce proprio in quella direzione.Mi trovavo all’aeroporto di Dulles e presi una copia del US News and World Report, che conteneva un editoriale di David Gergen, un alto funzionario dell’Ufficio Stampa di Reagan alla Casa Bianca. L’articolo descriveva quello che stava accadendo oggi alla società americana e l’autore affermava che, in un certo senso, abbiamo perso la strada. Continua...

RISPETTA LA (TUA) NATURA
<b>RISPETTA LA (TUA) NATURA </b> Michele Vignodelli

Il nostro corpo e la nostra mente sono meraviglie naturali in pericolo, da difendere come le foreste, i fiumi, il mare e le montagne. Sono continuamente aggrediti dal sistema tecnologico ed economico che ci governa, proprio come il resto del mondo naturale.
Non potremo mai rispettare e vivere veramente la suprema bellezza e armonia della natura esterna se non cominciamo da noi stessi. Eppure esiste una spaventosa ignoranza sulla nostra natura interna, che fa pensare a una congiura del silenzio.
Negli ultimi anni sono emerse abbondanti prove dell’esistenza di
Continua...
RICORDO DI IVAN ILLICH
RICORDO DI IVAN ILLICH


di Giannozzo Pucci *

Il primo libro di Illich, pubblicato alla fine degli anni '60, riguarda appunto la Chiesa nel processo di trasformazione della società moderna (The Church, change and development).
Il secondo, del 1970, intitolato "Celebration of Awareness (Celebrazione della consapevolezza": un appello alla rivoluzione istituzionale), è contro le certezze delle istituzioni che imprigionano l'immaginazione e rendono insensibile il cuore.
Poi, nel 1971, esce "Descolarizzare la società", che è stato al centro del dibattito pedagogico internazionale con la tesi che la scuola produce la paralisi dell'apprendimento e danneggia i ragazzi, educandoli a diventare meri funzionari della macchina sociale moderna. Convinto che il sistema educativo occidentale fosse al collasso sotto il peso della burocrazia, dei dati e del culto del professionalismo, combatteva i diplomi, i certificati, le lauree,
Continua...

LA VENDETTA DI GAIA
LA VENDETTA DI GAIA

di James Lovelock

La vendetta di Gaia : assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Per millenni abbiamo vissuto con la strategia del parassita, ai danni dell'organismo vivente che ci ospita. Ora, assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Il parassita e' un essere che vive a spese di un altro organismo. Se ne nutre, cresce, si riproduce e prospera. Eppure, la sua non e' una strategia lungimirante. Le energie dell'organismo ospite diminuiscono giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Finche' un giorno accade l'inevitabile: l'organismo ospite si avvia a una fine certa. E il parassita, senza risorse, e' destinato a scomparire. Questa immagine e' la perfetta metafora della storia della specie umana. A dimostrarlo sono i fatti. Migliaia di anni di occupazione del pianeta hanno provocato distruzione degli habitat, estinzione di molte specie, emissioni record di gas serra in atmosfera e nubi di polveri sottili nell'emisfero nord e sulle metropoli. Un'aggressione prolungata alla quale la Terra ora reagisce innescando una lunga serie di disastri naturali, quali inondazioni e uragani, sempre piu' numerosi e violenti, ed eventi climatici estremi, come estati torride e punte di freddo anomalo. Il pianeta che abitiamo non ha piu' anticorpi per difendersi. E allora attacca.
Lo sostiene a gran voce uno scienziato autorevole e indipendente, James Lovelock, nel suo nuovo libro, The revenge of Gaia (La vendetta di Gaia) in uscita il 2 febbraio in Gran Bretagna! . Il nostro mondo, afferma, potrebbe avere superato il punto d! i non ritorno: la soglia oltre la quale non possiamo fare piu' nulla per evitare che, entro la fine del secolo, i cambiamenti causati dall'attivita' umana distruggano la nostra civilta' Continua....
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INTERVISTA A PECORA NERA


C’è chi ama la natura, fare di tanto in tanto due passi nei boschi, andare per funghi, fare passeggiate tra gli alberi la domenica, ma solo per staccare e poi riprendere dal lunedì una vita d’ufficio. Ma c’è anche chi ha deciso, nella natura, di viverci 24 ore su 24. E di coltivare la terra per il proprio sostentamento. È Devis Bonanni, l’autore di Pecoranera, libro edito da Marsilio.

Devis è un ragazzo che ha scelto di vivere nella natura, giovanissimo. A vent’anni, ha lasciato un lavoro nel campo informatico per una casetta, un piccolo orto, una serra in cui coltivare pomodori, patate, cereali. All’inizio c’era anche qualche animale, ma poi, a causa della difficoltà nell’uccidere polli e dopo la morte di Santina – pecora nera, proprio come l’autore –, solo con le sue piante, tra i boschi della Carnia. Una sorta di Henry David Thoreau moderno, un Christopher McCandless delle Alpi, ma con i piedi per terra e un più concreto progetto di vita.

Quel che oggi riteniamo essere indispensabile una generazione fa non aveva neppure un nome”: partendo da questa constatazione, Devis, spinto da un’indole anarchica ma soprattutto dalla voglia di abitare i luoghi cui appartiene il suo cuore, smette i panni dell’impiegato e veste quelli di contadino, raggiungendo progressivamente l’autosostentamento alimentare, fino alla creazione di un concreto progetto, Pecora Nera, a metà tra l’ecovillaggio e l’azienda agricola. Portando avanti un progetto di vita “frugale ed ecosostenibile”, a contatto con la natura.

È davvero appassionante leggere la storia di Devis, partito dalle chiacchiere anarchiche con l’amico Eros, davanti a una bottiglia di vino, passato per una piccola casetta e le prime difficoltà – legate alla coltivazione, al freddo, alla potenza della natura, che può distruggere con una sola grandinata un intero raccolto – e arrivato in pochi anni ad una struttura organizzata e definita. Non è stato facile, all’inizio: l’incomprensione dei genitori, la perplessità di alcuni amici (“sei troppo intelligente per coltivare la terra”, gli dice qualcuno). Ma coltivare la terra è una cosa naturale, e questo intero percorso di vita è davvero stato “una cosa naturale”. Un semplice progetto per “coltivare la terra – insieme”, come riporta Devis, al termine del suo libro, e come è scritto anche sul sito www.pecoranera.it. Un progetto bello e appassionante, proprio come questo libro, che scivola veloce tra aneddoti divertenti e toccanti racconti di vita vissuta, tra consigli di ecosostenibilità, storie di viaggi in bicicletta e una serie di input per iniziare, già da domani, una vita diversa da quella che viviamo.

Se volete ascoltare dalle parole di Devis la sua storia, sul canale Vimeo della casa editrice trovate il video: E anche noi abbiamo fatto alcune domande all’autore, ecco la nostra intervista:

Quando e perché hai scritto questo libro?
La risposta giusta è che l’ho scritto per raccontare di come ho provato a vivere altrimenti e di come ho scoperto che non solo è possibile ma che riavvicinarsi al mondo “organico” porta una ventata di serenità e benessere! La risposta vera è che l’ho scritto per farmi un regalo, per appagare la malcelata vanità chiunque si senta scrittore. Così quando la casa editrice mi contattò circa un anno e mezzo fa, non ho avuto dubbi.

Secondo te tutti, potenzialmente, potrebbero diventare una Pecoranera? Quali caratteristiche ci vogliono per compiere una scelta come la tua?
No, io ho goduto di condizioni favorevoli. Abito una casa di proprietà della mia famiglia e sono nato in una zona rurale perciò ho potuto fare tutto e subito, a casa mia – con il merito di essere partito da giovane per costruire la mia vita attorno ad una filosofia.
Sono però convinto che scelte simili siano alla portata di tutte le persone motivate che avvertono una sincera propensione al cambiamento piuttosto che la necessità di fuggire da problemi personali che nulla hanno a che fare con la decrescita. Partendo da basi diverse dalle mie si giungerà ad equilibri diversi, ma rispondenti alla stessa filosofia.

Ci sono delle cose che ti mancano della tua vecchia vita, dei “piccoli lussi” a cui non hai saputo proprio rinunciare?
 Non ho rinunciato ai miei vizietti: bermi una bella birra e mangiare molta cioccolata. Ad uscire con gli amici nonostante la sera sia d’obbligo uscire in auto (mi danno loro un passaggio). A trascorrere cinque giorni a Madrid lo scorso inverno prendendo l’aereo. Insomma, tutti peccati “da persona normale” per i quali a volte mi tormento ma che alla fine dei conti non intaccano la bontà delle mie scelte (mi auto assolvo).

A un certo punto citi Christopher McCandless, quando scrivi che “la felicità è reale solo quando è condivisa”. Cosa ne pensi di questo personaggio, la cui scelta ha fatto tanto discutere?
Di McCandless apprezzo la passione. L’avventura non è sempre eccitante come nei film, solo spiriti appassionati possono spremere tanta poesia dalla vita. Penso che il messaggio di Super Tramp sia soprattutto questo. Non ho nessun rimprovero per la sua avventatezza, ho provato io stesso quella spinta irrefrenabile a vivere un sogno e non c’è modo di liberarsene se non appagandola al cento per cento.

Dalla lettura del tuo libro si intuisce che questa vita a stretto contatto con la natura è per te una fase del tuo percorso di crescita. Come e dove ti vedi in futuro, che so, tra vent’anni?
Ovunque, a fare qualsiasi cosa ma con un appuntamento fisso: spingere dei semi dentro la terra a primavera. Penso sarà questa la costante dei miei anni: mantenere un legame con la terra oltre i compromessi cui la vita ci impegna.

Infine una risposta che potrebbe essere molto utile ai nostri lettori: quali sono secondo te dei piccoli gesti che chiunque, anche chi non vuole compiere una scelta radicale come la tua, potrebbe fare in un’ottica di decrescita?
Un consiglio all’apparenza filosofico ma che sotto sotto è molto pratico. Pensate, pensate molto. Ai nostri tempi non è più molto importante il come fare ma il cosa fare. Scegliere, interrogarsi sulle nostre abitudini, sulle conseguenze dei nostri comportamenti per noi, per gli altri, per l’ambiente. Faccio un esempio in tema di mobilità: è importante spostarsi con mezzi alternativi all’auto: con la bicicletta o i mezzi pubblici, ma a monte dobbiamo interrogarci sulle mete: dove andiamo e perché?

fonte: www.econote.it



Salve,
sicuramente e' una scelta coraggiosa e per certi versi non facile. Staccarsi da abituidini e false e non del tuttto necessarie comodita'e' difficile,ma credo oggi per noi esseri umani il ritorno alla terra sia l'unica possibilita' di ricreare un senso di umanita' e di coscienza che lentamente giorno dopo giorno sembra inesorabilmente vanificarsi... Sposo la tua filosofia e la tua scelta...

anche io vivo in campagna....ma ancora il cordone ombelicare non e' reciso ...vorro leggere il tuo libro..ho propio bisogno di una spinta!!! Grazie

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