Idee e Pratiche per una Vita Consapevole

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L'ECOLOGIA IN PRATICA
UNO STILE DI VITA NATURALE
PER SE' E PER IL PIANETA
L'ECOLOGIA IN PRATICA
Sono la natura
sono la terra.
i miei occhi sono il cielo,
le mie membra gli alberi.
Sono la roccia,
la profondità dell'acqua,
non sono qui per dominare
la Natura.
Io stesso sono la Natura.

Indiani Hopi

Questa terra é sacra
<b>Questa terra é sacra</b>





Come potete comperare
o vendere il cielo,
il calore della terra?
l'idea per noi é strana.
Se non possediamo
la freschezza dell'aria,
lo scintillio dell'acqua.
Come possiamo comperarli?
Continua...
ONDE DI CRESCITA INTERIORE
ONDE DI CRESCITA INTERIORE La crisi ecologica - ovvero il principale problema di Gaia - non è l’inquinamento, i rifiuti tossici, il buco nell’ozono o qualcosa del genere. Il principale problema di Gaia è che un numero non sufficiente di esseri umani si è sviluppato ai livelli di coscienza postconvenzionali, planetari e globali in cui sarebbero spinti automaticamente alla cura per il globale comune. E gli esseri umani sviluppano questi livelli postconvenzionali, non imparando la teoria dei sistemi, ma passando attraverso almeno una mezza dozzina delle principali trasformazioni interiori, che vanno dall’egocentrico all’etnocentrico al mondocentrico, punto in cui e non prima, possono risvegliarsi a una profonda e autentica cura per Gaia. La prima cura per la crisi ecologica non consiste nell’imparare che Gaia è la Rete della Vita, per quanto vero ciò sia, ma nel promuovere queste numerose e ardue onde di crescita interiore, nessuna delle quali viene indicata dalla maggior parte di questi approcci del nuovo paradigma.
Continua... 
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE 1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva. 2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato) b) ambientale conseguente, c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente. ...Continua...
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO di Maneka Gandhi

Mangiare carne è una delle maggiori cause della distruzione ambientale. Ogni specie non solo ha il diritto di vivere, ma la sua vita è essenziale per il benessere dell’umanità. Ciò che chiamiamo sviluppo, cioè la sterile città nella quale portiamo i nostri cani al guinzaglio, non è vita. Ci abituiamo così velocemente al malessere, alla tensione, alle carestie e alle alluvioni che pensiamo che i pezzi di carta che teniamo in tasca possano sostituire un corpo sano e una mente gioiosa. Scegliamo di non sapere che, praticamente tutte le nostre malattie sono causate dalla mutilazione e dall’uccisione di animali: dai 70.000 acri di foresta pluviale del Sudamerica abbattuti ogni giorno – che in gran parte servono per far pascolare il bestiame – fino al virus Ebola, proveniente dalle scimmie strappate dal loro habitat naturale in Africa allo scopo di fare esperimenti. Abbiamo ottenuto più cibo uccidendo i lombrichi con le nostre sostanze chimiche o abbiamo ottenuto più malattie? Abbiamo ottenuto una salute vigorosa allevando forzatamente bestiame per il latte e la carne, o abbiamo piuttosto ottenuto emissioni di gas metano che hanno contribuito enormemente all’effetto serra, mettendo in pericolo la vita del pianeta? Continua...

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

di Lester Brown

Per creare una economia sostenibile bisognerà sostenere una rivoluzione ambientale, come è avvenuto per quella agricola e industriale. Alla fine del libro Piccolo è bello, Schumacher parla di una società che violenta la natura e danneggia gli esseri umani e, da quando queste parole sono state scritte, diciotto anni fa, abbiamo potuto vedere con maggiore evidenza i modi con i quali la nostra società agisce proprio in quella direzione.Mi trovavo all’aeroporto di Dulles e presi una copia del US News and World Report, che conteneva un editoriale di David Gergen, un alto funzionario dell’Ufficio Stampa di Reagan alla Casa Bianca. L’articolo descriveva quello che stava accadendo oggi alla società americana e l’autore affermava che, in un certo senso, abbiamo perso la strada. Continua...

RISPETTA LA (TUA) NATURA
<b>RISPETTA LA (TUA) NATURA </b> Michele Vignodelli

Il nostro corpo e la nostra mente sono meraviglie naturali in pericolo, da difendere come le foreste, i fiumi, il mare e le montagne. Sono continuamente aggrediti dal sistema tecnologico ed economico che ci governa, proprio come il resto del mondo naturale.
Non potremo mai rispettare e vivere veramente la suprema bellezza e armonia della natura esterna se non cominciamo da noi stessi. Eppure esiste una spaventosa ignoranza sulla nostra natura interna, che fa pensare a una congiura del silenzio.
Negli ultimi anni sono emerse abbondanti prove dell’esistenza di
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RICORDO DI IVAN ILLICH
RICORDO DI IVAN ILLICH


di Giannozzo Pucci *

Il primo libro di Illich, pubblicato alla fine degli anni '60, riguarda appunto la Chiesa nel processo di trasformazione della società moderna (The Church, change and development).
Il secondo, del 1970, intitolato "Celebration of Awareness (Celebrazione della consapevolezza": un appello alla rivoluzione istituzionale), è contro le certezze delle istituzioni che imprigionano l'immaginazione e rendono insensibile il cuore.
Poi, nel 1971, esce "Descolarizzare la società", che è stato al centro del dibattito pedagogico internazionale con la tesi che la scuola produce la paralisi dell'apprendimento e danneggia i ragazzi, educandoli a diventare meri funzionari della macchina sociale moderna. Convinto che il sistema educativo occidentale fosse al collasso sotto il peso della burocrazia, dei dati e del culto del professionalismo, combatteva i diplomi, i certificati, le lauree,
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LA VENDETTA DI GAIA
LA VENDETTA DI GAIA

di James Lovelock

La vendetta di Gaia : assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Per millenni abbiamo vissuto con la strategia del parassita, ai danni dell'organismo vivente che ci ospita. Ora, assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Il parassita e' un essere che vive a spese di un altro organismo. Se ne nutre, cresce, si riproduce e prospera. Eppure, la sua non e' una strategia lungimirante. Le energie dell'organismo ospite diminuiscono giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Finche' un giorno accade l'inevitabile: l'organismo ospite si avvia a una fine certa. E il parassita, senza risorse, e' destinato a scomparire. Questa immagine e' la perfetta metafora della storia della specie umana. A dimostrarlo sono i fatti. Migliaia di anni di occupazione del pianeta hanno provocato distruzione degli habitat, estinzione di molte specie, emissioni record di gas serra in atmosfera e nubi di polveri sottili nell'emisfero nord e sulle metropoli. Un'aggressione prolungata alla quale la Terra ora reagisce innescando una lunga serie di disastri naturali, quali inondazioni e uragani, sempre piu' numerosi e violenti, ed eventi climatici estremi, come estati torride e punte di freddo anomalo. Il pianeta che abitiamo non ha piu' anticorpi per difendersi. E allora attacca.
Lo sostiene a gran voce uno scienziato autorevole e indipendente, James Lovelock, nel suo nuovo libro, The revenge of Gaia (La vendetta di Gaia) in uscita il 2 febbraio in Gran Bretagna! . Il nostro mondo, afferma, potrebbe avere superato il punto d! i non ritorno: la soglia oltre la quale non possiamo fare piu' nulla per evitare che, entro la fine del secolo, i cambiamenti causati dall'attivita' umana distruggano la nostra civilta' Continua....
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FARE ECOLOGIA CON IL BUCATO


Impariamo a scoprire le potenzialità nascoste dei prodotti naturali. Al dire il vero non dovrebbero essere poi tanto nascoste, visto che i nostri nonni ben si ricordano di come facevano il bucato un tempo e di come venivano bianche anche le tovaglie con le macchie più aggressive. Forse è più una questione di fiducia, non riusciamo più a fidarci della natura, ora che i facili risultati della teconolgia e della chimica ci hanno viziato ad avere tutto e subito. Il bianco che più bianco non si può, addirittura profumato. Ma non ci vengono a dire che dietro a questi risultati di nascondono il rischio di allergie e altre patologie. La natura ci fa tornare in equilibrio e nel benessere. Ci assicura risultati ottimi, anche se con tempi di poco più lunghi. Pulire con detersivi fatti in casa e farsi dare una mano dai prodotti naturali vuol dire anche ritrovare il tempo per dedicarci a noi e ai nostri spazi lontani dalla fretta.

Abbiamo riscoperto e vagliato modi desueti o inconsueti di detergere; ne abbiamo inventato qualcuno. Non siamo integralisti della biodetersione. Abbiamo capito che si può agire per livelli, scegliendo di volta in volta quello che si ritiene adeguato. Abbiamo capito, soprattutto, che usando la testa si può cambiare.

Ma è veramente privilegio di un'élite usare i detersivi biologici? Oppure si può ripensare un diverso modo di detergere, con un occhio all'economia e uno all'ambiente? E' per ciò che abbiamo iniziato questa ricerca.

Di seguito troverete una lista di consigli, a partire dall' uso consapevole e attento dei detersivi tradizionali, passando per l'utilizzo di semplici detersivi fai da te, proseguendo con l'acquisto di detersivi biologici dal costo contenuto, fino ad arrivare, volendo, all'utilizzo dei migliori detersivi biologici in commercio.

Importante è Sapere di Poter Scegliere. E Scegliere di volta in volta secondo proprie esigenze e possibilità. Abbiamo scoperto che tutti i prodotti tradizionali in commercio hanno, ognuno alla sua maniera, un fortissimo impatto ambientale.

Per ambiente s' intende - l'ambiente fuori casa: terra, acqua, cielo, ove arrivano i rifiuti tossici dei detersivi che usiamo in casa; - e l'ambiente casa: pochi sanno che esiste e continua ad aumentare l' inquinamento domestico dovuto al largo uso di prodotti chimici quali spray, deodoranti, detersivi di ogni genere, anticalcare, sbiancanti, candeggine, prodotti specifici per pulizie di ogni cosa.

Una lista infinita e in continuo aumento. Come in aumento sono le malattie allergiche, malattie respiratorie, malattie di ogni tipo.

Il primo gesto:

consapevole e necessario (oltre che economico ed ecologico), è imparare a fare a meno di tantissimi prodotti di cui abbiamo piena la casa.

Abbiamo imparato a passare al vaglio stretto tutti i detergenti circolanti nelle nostre case, arrivando a capire che in effetti per tenere pulita ed ecologica una casa c'è bisogno di poche cose essenziali. Questo primissimo quanto necessario gesto, costituisce la base per risparmiare anche i soldi necessari per comprare quei pochissimi detersivi biologici di cui abbiamo veramente bisogno.

Il secondo gesto:

veramente economico ed utilissimo, consiste nel preparare spruzzini di acqua e aceto, diluizione 20% o 30% o 40% di aceto in restante acqua. Si sceglie in base alla tolleranza che si ha per l’odore di aceto, chiaramente la soluzione agisce meglio tanto più alta è la concentrazione di aceto. Se l'acqua non è particolarmente calcarea và benissimo quella del rubinetto, altrimenti acqua distillata è meglio per evitare macchie di calcare, più che altro su vetri e acciaio.

Molto spesso in casa si usano prodotti spray generici per pulire macchie semplici: acqua e aceto vanno bene per la maggior parte dello sporco.

Se vi disturba l'odore dell'aceto, sappiate che l'aceto di mele ha un odore più gradevole. L'aceto, meglio se caldo, spruzzato sui rubinetti è fantastico per lucidare e togliere segni di calcare. Se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto di rubinetti e doccia, svitateli e immergeteli nell’aceto, finché non inizia a sciogliersi, dopodichè sciacquateli e rimetteteli a posto.

L'aceto pulisce benissimo i vetri senza bisogno di nulla d'altro. Sempre con gli stessi spruzzini si possono pretrattare le pentole con residui attaccati sul fondo, ma anche piatti e quant'altro. Vedrete nel proseguo di questo documento quante volte l'aceto può essere utilizzato. Tenete presente che per una casa PULITA a dovere, pochi e semplici detergenti sono più che sufficienti in gran parte delle pulizie.
Ciò sta a significare che, per esempio, il lavabo del bagno può essere pulito a fondo con un ottimo detergente che deterga e igienizzi ma quando dobbiamo semplicemente ripassarlo possiamo usare detergenti blandi. Insomma un po' l'uno e un po' l'altro.

Viceversa laddove c'è davvero parecchio sporco è chiaro che uno spruzzino all'aceto non può essere il primo passo. Allo stesso modo con cui impariamo ad usare l’aceto, possiamo usare l’acido citrico, che è un acido più forte dell’aceto, si compra in polvere e si diluisce in acqua. Ha il vantaggio di essere ancora più efficace dell’aceto e di essere inodore. Ulteriore vantaggio è che si compra la povere e si diluisce a casa. Si evita quindi di buttare bottiglie vuote come succede per l’aceto.

Si trova in drogheria e non costa molto, in farmacia alle volte, anche se costa di più. Anche officina naturae lo produce e lo vende sul proprio sito o sul territorio, se vi sono negozi che vendono questa marca nella vostra zona. Terzo efficacissimo detergente naturale, da usare sia in pasta che in spruzzino, è il bicarbonato. Vedrete nel proseguo del manuale come e dove questi tre detergenti ecologici, economici ed elementari possono essere usati.

Il terzo gesto

è usare i panni magici.

Sono panni di microfibra muniti di "unghiette" che raccolgono lo sporco, sono utilissimi ed ecologicissimi per mille pulizie. Asciutti permettono di spolverare senza detergenti. Bagnati e con l'ausilio di poco detersivo, o aceto, potenziano l'azione detergente del detersivo e dello sfregamento meccanico. Si comprano al supermercato nella zona spugne per la casa. E' importante comprarli di buona qualità: la spesa è un investimento sicuro in quanto si lavano facilmente e durano tantissimo. E' importantissimo non usare ammorbidenti per "rigenerali": ridurreste la loro capacità assorbente.

Il quarto gesto:

è il più facile ed economico, e di una efficacia spesso dimenticata :

USARE ACQUA CALDA POTENZIA QUALUNQUE TIPO DI LAVAGGIO E DETERSIVO. Recuperiamo i gesti più semplici, efficaci e di buon senso, che con l' uso dei detersivi tradizionali a massima tossicità ci siamo scordati!

Il quinto gesto:

O quinto elemento, è il TEMPO

Un ingrediente semplicissimo quanto utilissimo. Con l'avvento dei detersivi tradizionali abbiamo preso l'abitudine e la pretesa di volere " tutto subito". I prodotti sintetici offrono proprio questo: in virtù della loro forte aggressività si ottiene molto in poco tempo.  Impariamo che qualche attimo di attesa permette sia all'acqua stessa, che al detergente in essa disciolto, di AGIRE. Il tempo è necessario. Spruzziamo il nostro detergente e aspettiamo qualche minuto che faccia effetto, che emulsioni, che sciolga lo sporco. In questo modo un detergente blando ottiene in qualche minuto quello che un detergente super aggressivo ottiene in 2 secondi. Stesso discorso vale per i detersivi tradizionali: se impariamo ad aspettare che agiscano, scopriremo che poco detersivo lasciato in posa per un paio di minuti, basta a detergere tutto il necessario Il tempo è indispensabile anche per l'aspetto igienico: molti disinfettanti hanno bisogno di un minimo di tempo di posa per agire.

Il sesto gesto:

semplice, efficace, e spesso dimenticato, è usare sempre i guanti.

A maggior ragione se si usano prodotti tradizionali, ma anche se si usando prodotti biologici. Qualunque sostanza con cui entriamo a contatto, passando attraverso la pelle tende a concentrarsi nel nostro organismo. Siamo già saturi, impariamo a proteggerci. Ricordiamo che nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma… quindi pazienza ... e buone pulizie con i detersivi naturali.

Caratteristiche ed uso dei detersivi

DETERSIVI LAVATRICE


Sia che si usino detersivi tradizionali che si usino biologici, bisogna stare molto attenti alle quantità. Alcuni marche di detersivo cambiano negli anni composizione e indicazione di dosaggio. Per questo motivo bisogna ricordarsi di leggere con attenzione le prescrizioni in ogni ricarica di detersivo acquistata.

UNO NON SPRECARE è la regola aurea, principalmente per l' inquinamento, secondariamente per l'economia. Inoltre una eccessiva quantità di detersivo non riesce a sciogliersi e di conseguenza a lavare. Il risultato è che i panni non sono puliti e rimangono intrisi di residui di detersivo. E’ stato dimostrato in laboratorio che la metà esatta di una dose di detersivo consigliata, sia esso tradizionale o biologico, compie la grandissima parte del lavaggio.

L'altra metà serve solo ad ottenere un lieve miglioramento del lavaggio.

Da questa consapevolezza possiamo imparare ad usare sempre meno detersivo di quanto ne viene consigliato e valutare i risultati. E’ inoltre sempre consigliato fare prove di lavaggio con una dose ridotta di detersivo, per aumentare poi gradualmente fino a trovare la giusta quantità. A seconda del modello di lavatrice (ultimo modello, tripla classe A o una macchina meno recente), i cicli di lavaggio possono avere una diversa efficienza. I detersivi tradizionali inquinano tantissimo quindi bisogna imparare ad usarli con accortezza. I detersivi biologici costano di più e bisogna usarli in maniera altrettanto attenta, anche perchè essendo spesso detersivi concentrati, cioè formulati con una quantità inferiore di acqua e sostanze inerti che fanno volume, vanno usati veramente in quantità minime, rispetto ai tradizionali. In effetti, proprio per questo, la differenza di prezzo tra un detersivo tradizionale pubblicizzato e un ottimo biologico concentrato non è eccessiva come appare.

Anzi, è vero che se usato PERFETTAMENTE nelle quantità, il detersivo biologico costa uguale o poco più (a seconda delle marche) di un detersivo tradizionale pubblicizzato. Per crederci bisogna proprio provare e sperimentare. Il modo più logico ed efficace per imparare ad usare bene qualunque tipo di detersivo è leggere attentamente le istruzioni e pesare con precisione il quantitativo, almeno fino a che non si è capito esattamente quanto usarne. Non siamo abituati a pesare. Invece è il gesto più importante da imparare, con qualunque detersivo. E' l'unica maniera per sapere esattamente quanto se ne consuma.

Non fidatevi di indicazioni tipo "una tazzina da caffé è pari a circa 50 ml": qualcuna di noi ha esperimentato per mesi con una tazzina da caffé di 90 ml, precisi precisi, senza saperlo e sprecando detersivo.
Non siamo abituati nemmeno a pesare i panni. Le indicazioni di uso del detersivo, si riferiscono a tot chili di panni asciutti. Bisogna imparare a pesare anche i panni, prima che ci si abitui l' occhio. Usare la giusta quantità di detersivo permette che venga eliminato il più possibile durante il risciacquo. E' importante per non inquinare l'ambiente, ma anche per non inquinare noi stessi: il detersivo depositato sui tessuti che indossiamo è una delle tante sostanze irritanti che teniamo a contatto della pelle. Quindi ancor di più è preferibile utilizzare detersivi con materie prime vegetali, più affini alla nostra pelle delle molecole petrolchimiche.

Inoltre le lavatrici a risparmio energetico di nuova generazione, risparmiano proprio sull'acqua. Pensate che fino 10 anni fa una lavatrice consumava 100-110 litri d’acqua a lavaggio, oggi siamo scesi a 45! Nei panni sciacquati con poca acqua rimangono più residui di detergenti. A maggior ragione è necessario non mettere detersivo in sovrappiù, che rimarrebbe nei tessuti. Per ovviare a questo problema si può anche usare la funzione che aumenta l'acqua nella lavatrice, o ripetere il risciacquo. Sembra difficile capire che i residui di detersivi sui vestiti siano dannosi per la salute, ecco un esempio che chiarifica perché insistiamo su questo aspetto: avete presente quanti farmaci vengono somministrati attraverso la pelle per mezzo di cerotti? Cerotti per farmaci cardiaci, cerotti per somministrazione di ormoni, cerotti antinfiammatori.

La nostra pelle ASSORBE le sostanze, con cui viene a contatto. Qualunque esse siano. E' quindi importante usare correttamente il detersivo, valutando anche il tipo di carico che si fa: alcuni carichi di panni hanno uno sporco leggero, sono per lo più da rinfrescare: si può quindi usare il detersivo liquido che lava meno, ma è utilizzabile a temperature inferiori ai 40° e lascia minor residui sui capi. Inoltre pretrattando le macchie, il detersivo ad hoc è già speso dove serve. A seconda della durezza dell'acqua della propria zona, varia tantissimo la quantità di detersivo che va usata.

Per durezza dell'acqua si intende la quantità di sali di calcio e magnesio presenti nell'acqua. Se l'acqua è dura molte molecole del tensioattivo sono "impegnate" dagli ioni calcio e magnesio e quindi non lavano; serve allora più detersivo, se ne spreca parecchio e l'inquinamento aumenta. Per conoscere la durezza dell'acqua della vostra zona, informatevi tramite l'azienda che la fornisce. Il seguente motore di ricerca consente di ottenere informazioni sulla durezza dell'acqua in 5.600 Comuni italiani: http://assocasa.federchimica.it/query/query.asp

Questo articolo vi spiega cosa è la durezza dell'acqua e indica i valori di riferimento :
http://it.wikipedia.org/wiki/Durezza_dell'acqua

La soluzione principale al problema dell'acqua dura dovrebbe essere montare dei decalcificatori che la rendano dolce. Oltre al vantaggio sull'uso dei detersivi, si ottiene il grande vantaggio che i macchinari e le tubature dell'acqua non vengono rovinati dal calcare.  Attenzione però: l’acqua trattata con un addolcitore a sali o a scambio ionico non è indicata per il consumo umano, a causa degli ioni sodio che vengono ceduti all’acqua al posto degli ioni calcio e magnesio. Da tenere presente anche che un addolcitore consuma (cioè versa direttamente nello scarico senza che ve ne accorgiate) in media 200/300 litri di pura, buona acqua potabile ogni 3 o 4 giorni per rigenerare i sali. Non è eticamente il massimo.

AMMORBIDENTE
Quando si lava, a mano o in lavatrice, di solito succede questo :
- se l'acqua di casa è dura, rimangono dei sali di calcio tra le fibre che induriscono i tessuti.
- le fibre rimangono caricate negativamente per opera dei detersivi e quindi sono meno "gradevoli" per la pelle.

Un ammorbidente convenzionale è composto principalmente da esterquat (molecola ammorbidente) che può essere di origine vegetale o animale e una serie di ingredienti di origine petrolchimica scarsamente o per nulla biodegradabili (additivi che amplificano l’efficacia dell’esterquat, profumi di sintesi, perlanti, addensanti, antischiuma, coloranti, conservanti). Si forma quindi una "pellicola" che si fissa sulle trame dei tessuti e che spesso è causa di dermatiti e allergie. Un ammorbidente ecologico, composto solo da esterquat, profumo e acido citrico non forma nessuna "pellicola": semplicemente, con la sua carica positiva, neutralizza le cariche negative a cui i tessuti sono stati esposti durante il lavaggio con tensioattivi anionici (i normali detersivi per bucato hanno un pH molto elevato, oltre 9 ma più spesso 10 – 11). Quindi:

Tra le molecole utilizzate negli ammorbidenti convenzionali vi sono i quaternari che sono forti antibatterici ma sono anche scarsamente biodegradabili, come la maggior parte degli ingredienti che li compongono. Viceversa gli Esterquat di origine vegetale, usati per fabbricare gli ammorbidenti da alcune aziende bio (ad esempio officina naturae) non sono battericidi o pochissimo e sono altamente biodegradabili.
Lo stesso dicasi per l'aceto: è efficacissimo usato come ammorbidente perchè ha carica positiva. Per tutti questi motivi riteniamo che sia utile, efficace (e soprattutto economico) usare aceto bianco, 100 ml, al posto dell' ammorbidente.

I panni non prendono l'odore di aceto e conservano il profumo del detersivo rimanendo più morbidi. Inoltre l'aceto svolge una ulteriore funzione anticalcare. Meglio ancora una soluzione di acido citrico al 10%, 100 ml a lavaggio. Aceto e acido citrico come ammorbidenti, favoriscono la degradazione di enzimi e residui dei detersivi, contribuendo ad eliminare il loro potere allergenico. In alternativa è preferibile usare un ammorbidente ecologico. Essa ha essenzialmente un’azione meccanica: aumentando lo sbattimento dei capi all'interno del cestello, favorisce lo scioglimento della polvere e aumenta la resa del lavaggio. Le lavatrici che hanno migliore performance, a parità di detersivo, sono quelle che "sbattono" di più i capi. Per questi motivi si consiglia di usare la pallina dosatrice sia con il detersivo polvere che con quello liquido.

SBIANCANTI

Come sbiancante si dovrebbe usare il PERCARBONATO (si trova facilmente in internet, se non lo trovate in altro modo, marche officina naturae e sonett) da non confondere con perborato. Ecco una tabella per chiarimenti :

UPEROSSIDI E SBIANCANTI : gli sbiancanti hanno il ruolo di decolorare le macchie, avendo la capacità di alterare la struttura delle sostanze colorate che divengono così più idrosolubili. Gli sbiancanti a base di CLORO innescano una reazione secondaria che porta alla formazione di composti organici del cloro particolarmente tossici.

L' uso del PERBORATO malgrado la sua capacità di liberare ossigeno e svolgere azione sbiancante, è da evitare.

Se non attivato con TAED non agisce a temperature inferiori ai 30°. A breve verrà messo al bando per il riscontrato effetto teratogeno (danni sul feto)

E' quindi DA PREFERIRE IL PERCARBONATO che libera ossigeno attivo senza avere effetti sull'uomo e sull'ambiente, ha una soglia termica più bassa del perborato, quindi comincia ad agire già a 35/40°C, per raggiungere una maggiore azione a 50°C, senza attivatori ATTENZIONE : negli scaffali dei negozi e supermercati si trovano SBIANCANTI-IGIENIZZANTI consigliati per disinfettare il bucato dei bambini, che contengono sbiancanti ottici. Allergie in agguato! Capitolo a parte meritano i vari smacchiatori o sbiancanti nelle scatoline rosa attivi contro 100 macchie, ecc. ecc.

Si tratta in realtà di detersivi concentrati; leggendo l’etichetta si scopre che non contengono solo dell’ottimo percarbonato (qualcuno contiene ancora il perborato) ma anche altri ingredienti quali tensioattivi, enzimi e sbiancanti ottici. Vanno usati quindi con cautela per non aumentare il carico inquinante delle nostre lavatrici, senza contare l’incidenza sul costo/lavaggio visto che ne consigliano un cucchiaio ad ogni lavaggio! L’utilizzo di tali additivi si è reso necessario a causa delle inferiori prestazioni lavanti dei detersivi moderni rispetto a qualche anno fa. Per dirla tutta, per mantenere un prezzo basso, alle moderne polveri per lavatrice sono stati ridotti gli "attivi" che costano, sostituendoli con "inerti" dal basso costo che riempiono

il sacco o il fustino, ma che non hanno alcuna capacità lavante. Si compensa così la minor efficacia consigliando l’aggiunta "ad ogni lavaggio" di un cucchiaio di "detersivo concentrato"! Riportiamo per dovere di cronaca la dichiarazione dei componenti in base al reg. det 648/2004 di uno dei più diffusi smacchiatori convenzionali in commercio:

Sodium Sulfate , Sodium Carbonate Peroxide , Tetraacetylethylenediamine (TAED) , Sodium C10- 14 Alkyl Benzene Sulfonate , Sodium Silicate , Sodium Tallowate , Sodium Silicoaluminate , Sodium Accrylates Copolymer , C12-15 Pareth-7 , Tetrasodium, Etidronate , Cellulose Gum , Parfums , Disodium bisethylphenyl triaminotriazine stilbenedisulfonate , Subtilisin ,

Amylase[alpha] , Lipase(triacylglycerol) , Cellulase , Benzyl Salicylate , Butylphenyl Methylpropional Come dicevamo sopra, si tratta in realtà di un detersivo concentrato, infatti troviamo percarbonato, TAED, tensioattivi, saponi animali, acrilati antiridepositanti, fosfonati, sbiancanti ottici, enzimi e conservanti.

E’ a questo punto consigliabile cercare detersivi in polvere che, correttamente miscelati, non necessitano di additivi. A prima vista sembreranno costare di più, ma confrontando il costo di una dose di detersivo + additivo con il costo di una dose di detersivo correttamente formulato si scoprirà che si risparmierà e si rispetterà l’ambiente.

PERCARBONATO

In sintesi il Percarbonato SBIANCA in maniera naturale, IGIENIZZA già a 30°.

Se arricchito di Silici lammellari ADDOLCISCE l'acqua ( azione ANTICALCARE, evita l'uso di anticalcare aggiuntivi ) Riportiamo le modalità d'uso del percarbonato.
- Senza enzimi, profumi, sbiancanti ottici (senza inquinanti)
- Azione igienizzante per bucato, stoviglie ed accessori di uso comune
- Migliora il lavaggio in presenza di acque dure grazie alla presenza di silice lamellare
- Rispetta i tessuti
- Igienizza, sbianca e smacchia già a 30°C

Modalità d’uso:

si consiglia l’utilizzo del Percarbonato Sbiancante Puro in aggiunta alla polvere lavatrice e al liquido - bucato a mano e lavatrice- per eliminare le macchie persistenti e igienizzare i capi, anche in ammollo. Si può altresì utilizzare, mezzo cucchiaino in aggiunta alla polvere lavastoviglie, per igienizzare le stoviglie e rendere perfettamente pulito e brillante l’interno della macchina. Non usare su capi delicati (lana, seta, pelle). In lavatrice come prelavaggio: versare un cucchiaio da tavola nella vaschetta del prelavaggio e dosare normalmente il detersivo nella vaschetta principale del lavaggio. In lavatrice come lavaggio: dosare normalmente il detersivo nella vaschetta principale ed aggiungere un cucchiaio da tavola.

Ammollo: sciogliere un cucchiaio da tavola in 5 litri di acqua tiepida (max 40°C) mettere in ammollo i capi colorati per almeno 30-60 minuti (max 2 ore) ed i capi bianchi per almeno 1-2 ore (max 4-5 ore). Poi risciacquare e lavare normalmente a mano o in lavatrice con il detersivo abituale.

Diluito in acqua tiepida fino a formare una pappetta tipo yogurt e applicato direttamente sulla macchia per circa un’ora prima del lavaggio, elimina la maggior parte delle macchie colorate. Metodo da utilizzare SOLO su capi bianchi. Diluito con acqua tiepida o con Detergente Universale officina naturae fino alla densità del latte e applicato sulle fughe annerite della ceramica per tutta la notte, le rende nuovamente bianche.

Attenzione: quando si diluisce il Per carbonato, bisogna usare acqua tiepida, altrimenti non si scioglie e non agisce.

I NOSTRI CONSIGLI

Controllate le etichette dei vostri detersivi biologici, sia lavatrice che lavastoviglie.

Molto spesso il percarbonato è già presente, la sua quantità e relativa azione quindi è più che sufficiente per normali bucati, normali azioni sbiancanti e igienizzanti. Si consiglia l'uso di percarbonato aggiuntivo solo quando si necessita di una maggiore o particolare efficacia, per esempio in presenza di macchie colorate e/o vecchie, oppure quando la biancheria si è "ingrigita" e si vuole riportarla al candore originale.

Ricordate che le indicazioni precedentemente riportate (qua sopra) sono valide in particolare per la formulazione di percarbonato venduta da officina naturae, che è arricchita da altri componenti.

SBIANCANTI OTTICI

Ovvero l'arte di nascondere le macchie sotto i tappeti. Gli sbiancanti ottici sono sostanze che agiscono sull'occhio e non sulla sostanza (lo sporco). Lungi dall'adoperarsi in qualsiasi azione di lavaggio e sbiancamento, si producono in una mirabolante illusione ottica che viene giust'appunto definita "bianco che più bianco non si può!". Funzionano in questa maniera: la luce che colpisce un capo di abbigliamento riflette verso il nostro occhio una parte di radiazione visibile e una parte invisibile (ultravioletto). Gli sbiancanti ottici modificano la lunghezza d’onda della radiazione ultravioletta rendendola visibile e quindi, aumentando artificialmente la luce riflessa, il capo diventa "illuminato" di un bianco azzurrognolo.Inoltre le macchie spariscono nascoste e coperte dalla patina dello sbiancante ottico. Ecco quindi che gli sbiancanti ottici non lavano, bensì sporcano: ricoprono i tessuti, nascondono le macchie ed entrano a contatto con la nostra pelle! Infatti quando si iniziano ad usare detersivi ecologici, privi di sbiancanti ottici, a volte sui capi si vedono comparire macchie che non si sa da dove siano arrivate: sono le macchie che nei precedenti lavaggi con sbiancanti ottici erano state coperte.

E ricoperte. E ricoperte e ricoperte...Ricordate che in base al Reg.Det. 648/2004 è obbligatorio riportare in etichetta la presenza di sbiancanti ottici nei detersivi.

DETERSIVI LAVATRICE : POLVERE O LIQUIDI? BIANCHI O COLORATI?

La polvere lava molto di più del liquido, sia nei detersivi tradizionali che ecologici. E' indicata per il bucato più grosso e sporco. È efficace ed è consigliabile usarla dai 40° in su. Spesso è arricchita di sbiancanti, va quindi bene per i bianchi e bisogna controllare non sia controindicata per i colorati e gli scuri. Stesso discorso vale per i detersivi liquidi: impariamo a leggere se sono indicati per chiari o scuri: sbiancanti ottici e sbiancanti chimici vanno bene solo per i bianchi. Il detersivo in polvere è meno solubile (quindi va usato con acqua calda) e tende a depositarsi sui tessuti: si può ovviare al problema facendo un doppio risciacquo. Ideali ed un po' più ecologiche delle polveri nei fustoni, sono le polveri concentrate, anche se di detersivo tradizionale. Provate a cercarle anche nei supermercati, chiedetele ai negozianti.

E' indispensabile però imparare ad usare l'esatta quantità, per evitare di sprecarle e inquinare. I detersivi in formulazione concentrata sono moderatamente ecologici per due motivi: - non sono riempiti di sostanze inerti che inquinano moltissimo e servono solo ad aumentare il volume - richiedono un imballaggio più piccolo e leggero. Il liquido è meno potente, quindi indicato per un bucato meno sporco, e più delicato. Ha il vantaggio che è molto più solubile, quindi si può usare in acqua fredda e più difficilmente ristagna sui tessuti lavati. Tende a non avere gli sbiancanti ed è quindi adatto ai capi colorati: controllare nelle indicazioni. Presenta degli svantaggi sul fronte ecologia : secondo alcuni articoli di Altroconsumo i detersivi liquidi per lavatrice inquinano di più, per due motivi:
- i detersivi liquidi richiedono più ossigeno per biodegradarsi
- gli imballaggi sono di plastica e contengono meno dosi del fustino di detersivo in polvere, soprattutto se concentrato. Un' indicazione importante è la data di produzione, perchè dalle prove di laboratorio risulta che l'efficacia del detersivo diminuisce col passare del tempo. I prodotti riportano sulla confezione la data, ma è scritta all'interno del lotto che comprende anche altri codici. Questo ne rende difficile la lettura.

DETERSIVI LAVATRICE PER CAPI NERI

Non abbiamo avuto modo di testarli e trovare informazioni.

Ovviamente solo nel tradizionale si trova un detersivo di questo genere: è una delle ultime trovate commerciali per spingere il consumatore a comprare l'ennesimo prodotto inquinante. Premesso che non ne sappiamo nulla perchè ancora non ci sono studi accurati, abbiamo così ragionato: nei detersivi per bianchi "che più bianchi non si può" vengono aggiunti gli sbiancanti ottici, che altro non sono che pitture bianche che il detersivo riversa sulla biancheria per tingerla di bianco ad ogni lavaggio; sono nefasti e inquinanti.

Se l' industria dei detersivi tradizionali mette degli sbiancanti ottici nei detersivi per bianchi, non si sarà inventata degli oscuranti ottici per i detersivi per capi neri? Nei detersivi per neri vien facile sospettare che qualcosa che tinga o scurisca lo abbiano messo. Spesso vengono inseriti nelle formule degli enzimi che hanno la funzione di "tagliare" i pelucchi che tendono ad ingrigire un capo nero. Noi non li usiamo e con i capi scuri usiamo un detersivo liquido delicato.

DETERSIVI "ECOLOGICI" A 20 GRADI?

Sono appena entrati in commercio dei nuovissimi detersivi che "lavano a 20° in modo perfetto" con la seduzione pubblicitaria di risparmiare corrente e favorire l'ecologia.

Sono l'ennesima ecofurbata: quello che risparmiano in energia lo potenziano in inquinamento. Questi detersivi funzionano a basse temperature grazie al forte aumento di enzimi e candeggianti (percarbonato) nonché degli attivatori degli stessi (TAED o altri più moderni). E' vero che si risparmia energia nell'immediato, ma si inquina molto più di prima, senza alcuno scrupolo da parte dei produttori, orientati esclusivamente a sbaragliare la concorrenza, in una corsa che aumenterà sempre più l'inquinamento ambientale.

D'altra parte tale offerta rispecchia la domanda di mercato di abbassare le temperature di lavaggio: la media italiana è di circa 42°C -in calo- ma già in Spagna la temperatura è già "fredda" cioè sotto i 30°C per oltre l'85% dei consumatori. Gran parte delle macchine lavatrici spagnole nascono SENZA la resistenza. Il meccanismo alla base è che il lavaggio a freddo richiede, per gli stessi risultati, una dose doppia del detersivo impiegato a 40°. Quindi lavare a basse temperature non fa risparmiare e inquina di

più. Ecologico è semplicemente imparare a selezionare i capi, lavare a freddo e con detersivi liquidi il bucato che va lavato a freddo, delicato o poco sporco, e a caldo, con detersivi in polvere, il bucato resistente e più sporco. Ecologico è anche lasciare i panni in ammollo per qualche ora –quando i colori lo permettano- così da effettuare lavaggi più corti e altrettanto efficaci. ALTRI RITROVATI MIRABOLANTI

Di giorno in giorno assistiamo all' invenzione di nuovi "indispensabili" coadiuvanti del bucato, velette assorbicolore e altro. Non potendo analizzarli tutti, soprattutto quelli che verranno inventati dopo l'uscita del manuale, invitiamo una riflessione:

- I jeans che ho lavato per 30 anni con il detersivo universale, hanno proprio bisogno di un detersivo apposito per i prossimi 30?
- i capi che ho sempre messo in lavatrice separati per colore, devono essere messi improvvisamente tutti insieme con l'indispensabile veletta acchiappacolore?
- ecc.. ecc.. ecc...

ANTICALCARE IN LAVATRICE (detti SEQUESTRANTI)

Se l'acqua di casa vostra è dolce, il problema calcare e relativo anticalcare non si pone.
Se l'acqua è dura e non avete il decalcificatore collegato all'impianto idrico, il calcare arriva nella lavatrice e nei tubi di scarico. Normalmente si consiglia e pubblicizza l'uso di anticalcare: ennesimi soldi, ennesimo inquinante, ennesimo residuo chimico sui tessuti. Abbiamo studiato a lungo questo problema e siamo giunti a questi risultati:

Da un articolo di Altroconsumo (Prodotti anticalcare per lavatrice - 01/09/1999) e relativi test di laboratorio, appare evidente che i prodotti decalcificanti sono superflui se in lavatrice si usano detersivi di sintesi o bio di nuova generazione. Il motivo è semplicissimo: i detersivi tradizionali ed ecologici per lavatrice in commercio oggi contengono già sostanze (dette complessanti) sequestrano il calcare presente nell’acqua (zeoliti, citrati, policarbossilati, silici lamellari ). Quindi gli anticalcare sono del tutto inutili.

Anche nei detersivi biologici sono presenti complessanti che hanno la funzione di addolcire l'acqua. Vediamo meglio una scheda di chiarimenti sui complessanti tradizionali e biologici.

COMPLESSANTI ( sostanze anticalcare )

I complessanti si legano agli ioni calcio e magnesio presenti nell'acqua che altrimenti si legherebbero ai tensioattivi (quelli che "catturano" lo sporco) riducendo le loro proprietà. Hanno quindi le funzioni di addolcimento dell'acqua, rafforzamento del potere lavante nei tensioattivi, miglioramento del processo di rimozione dello sporco ed evitano che lo sporco rimosso si ridepositi sulla biancheria o sulle superfici .

Nei detersivi tradizionali si utilizza
- l'EDTA che non è biodegradabile, rimette nel circolo vitale i metalli pesanti accumulati nei fanghi dei depuratori e dei fiumi (vedi sequestri di tonno per l’elevata concentrazione di mercurio nelle carni)
- l'EDTA che è tra i più dannosi insieme a Policarbossilati, Tiourea, Poliacrilati, Zeoliti, gli ultimi due insolubili in acqua.
Sono quindi da preferire i Fosfonati che sono fotodegradabili e non sono di origine petrolchimica e le Silici lamellari che sono completamente solubili in acqua.
Entrambi diminuiscono la durezza dell'acqua permettendo ai tensioattivi di lavorare al meglio.

ZEOLITI

In quasi tutti i detersivi tradizionali e biologici si trovano le zeoliti in percentuali varianti dal 15 al 30%. Minerali presenti in natura ma sintetizzati in laboratorio per lo specifico uso, creano grossi problemi agli scarichi e alle fosse biologiche essendo TOTALMENTE INSOLUBILI! Costituiscono quella polverina bianca che rimane sui capi e rende difficoltoso lo scorrimento del ferro da stiro.

Praticamente ogni volta che fate un lavaggio con una polvere lavatrice versate dai 15 ai 30 grammi di "sabbia" negli scarichi!

Esistono molti studi che indicano come la zeolite sia in grado di interferire sul pH dei terreni e quindi influire sulla normale flora di quei terreni (studi inglesi per la precisione). La quantità di zeolite immessa nell’ambiente ogni anno tramite i detersivi si aggira sulle 120.000 tonnellate. Questa enorme quantità di "sabbia" riveste il fondo dei fiumi e dei laghi impedendo alla flora di riprodursi.

SILICI LAMELLARI

Le silici lamellari funzionano come un pettine dalle sottili lamelle attraverso le quali l’acqua passa e nelle quali le cariche elettriche imprigionano gli ioni calcio e magnesio.

Il silicio è l’elemento più diffuso sulla crosta terrestre e le silici lamellari sono completamente solubili. L’elevato costo ne rallenta la diffusione a favore delle molto più economiche zeoliti o dei policarbossilati.

POLICARBOSSILATI

I policarbossilati svolgono la funzione di sequestrare gli ioni calcio tramite formazione di complessi. Sono scarsamente biodegradabili per via aerobica e non lo sono per nulla per via anaerobica; negli impianti di depurazione vengono trattenuti nei fanghi.

CONCLUSIONI:

Aggiungere un prodotto anticalcare a un detersivo normalmente in commercio non serve, se non in casi di acqua estremamente dura. I moderni detersivi già contengono ingredienti atti a ridurre la durezza dell’acqua. Un detersivo che si vuole definire ecologico, alla luce di quanto sopra riportato, deve contenere silici lamellari o citrati. Per la salute degli scarichi e dell’ambiente bisogna evitare prodotti che contengano zeoliti o policarbossilati.

ATTENZIONE: SE USATE ANTICALCARE

Se si usano anticalcare, bisogna ricordare che rendono più dolce l'acqua: è quindi necessario diminuire la dose di detersivo e usare la quantità consigliata per acque dolci.

Perciò i casi sono due:
_ si usa detersivo in quantità adatta ad acqua medio dura o dura. E basta!
_ si usa il prodotto anticalcare e si diminuisce la dose di detersivo, tarandola sulla quantità per acqua dolce.
In entrambi i casi, l'effetto anticalcare sarà identico. Però nel caso di uso detersivo + anticalcare aumenta il costo a lavaggio.
E' invece errato e inquinante usare l'anticalcare e il detersivo nella quantità indicata per acque dure. Per quanto riguarda i RIMEDI ANTICALCARE FAI DA TE, abbiamo studiato i vari sistemi consigliati:
Consigliati 3 prodotti naturali : bicarbonato, sale, aceto.
I primi due non sono validi come decalcificanti, il bicarbonato è valido come blando ammorbidente, ma - sorpresa delle sorprese - il sale non ammorbidisce!
Tutti gli acidi sciolgono il calcare: più sono forti più lo sciolgono. Aceto, Acido Citrico e Limone, rientrano tutti nella categoria degli Acidi.
L'aceto, quindi, è il giusto prodotto per decalcificare.

L’Acido Citrico è un acido molto dolce, cioè non aggressivo come il cloridrico o il solforico. Reagisce con il calcare e forma dei citrati solubili, il calcare non è più in circolo e quindi i tessuti sono più morbidi e gli elettrodomestici funzionano meglio.

I prodotti acidi NON vanno usati insieme ai detersivi, che sono basici, altrimenti ne annullano l'effetto. Vanno invece usati nell'ultimo risciacquo.

Il modo più semplice di decalcificare la lavatrice è lanciare un programma lungo con temperatura alta, 60°, versando nel cestello vuoto un litro di aceto.

Utilizzando una dose di aceto da 100 ml o anche meno nella vaschetta dell’ammorbidente per rendere più morbidi i tessuti, l'aceto funziona sia come ammorbidente che come anticalcare. Così facendo la funzione anticalcare avviene dopo il lavaggio, nella fase di risciacquo.

Un altro metodo di usare l'acido citrico è in lavatrice come ammorbidente: versare 100 ml di una soluzione al 10% nella vaschetta dell'ammorbidente. (Per sapere come preparare la soluzione vai nella zona ricette) in lavatrice come disincrostante (in case con acqua particolarmente dura): ogni mese versare 1 litro di una soluzione al 15% direttamente nel cestello vuoto e avviare un programma ad alta temperatura.

DETERSIVI LAVASTOVIGLIE

Per la lavastoviglie abbiamo esperimentato e usiamo con soddisfazione un detersivo fai da te facilissimo, e per una volta finalmente, efficacissimo!
Si fa con sale aceto limone e acqua, cercate la ricetta nel capitolo delle ricette. Questo solo detersivo, unito al calore della lavastoviglie, lava benissimo ed ha il grande vantaggio di non lasciare residui chimici sulle stoviglie su cui mangiamo. Chiaramente presenta delle imperfezioni estetiche rispetto ai detersivi tradizionali: non brillanta le stoviglie, le pulisce semplicemente. Se si hanno delle aspettative maggiori e non si vuole rinunciare all'effetto brillantante, si può provare ad usare alternativamente polvere lavastoviglie e detersivo fai da te, anche a seconda del tipo di sporco che di volta in volta carichiamo in lavastoviglie.

Usando un detersivo in polvere ecologico invece non si ha alcun effetto brillantante in quanto il brillantante non è presente nel prodotto. L’effetto brillantante si ha usando i prodotti convenzionali. Importante ricordare che il detersivo fai da te non va usato insieme ai detersivi appositi per lavastoviglie, poiché l'aceto inattiva il detersivo. Interessante comunque assaggiare una tazzina che esce da una lavastoviglie che lava con detersivi convenzionali e brillantante, e assaggiare la stessa tazzina che esce da detersivo bio o fai da te. Si, avete capito bene... assaggiatela!

Il brillantante abbiamo semplicemente smesso di usarlo. Le stoviglie sono meno brillanti ma certamente più sane. Per chi desidera l'effetto brillantante, è efficacissimo usare aceto e acido citrico, nelle modalità descritte qua sotto. Oggi -in campo tradizionale- sono molto pubblicizzate le pastiglie al posto del detersivo in polvere: esse richiedono maggior lavorazione e spese di imballaggio, perciò costano di più; noi consigliamo di usare la polvere. Inoltre, se le stoviglie non sono eccessivamente sporche o se si effettua un pre-trattamento a mano, suggeriamo di provare metà dose di detersivo, sia esso in pastiglia che in polvere.

Un espediente usato da molti per risparmiare energia, quando la lavastoviglie è manuale, consiste nello spegnerla prima della fase di asciugatura e aprirla lasciando asciugare le stoviglie all'aria.

ATTENZIONE:

Aceto versato libero in lavastoviglie come brillantante col detersivo tradizionale non va bene. Se versi aceto nella vaschetta detersivo o direttamente nella lavastoviglie, vai ad annullare l’alcalinità del detersivo e quindi riduci l’efficacia!

Viceversa puoi riempire la vaschetta del brillantante di aceto (o una soluzione al 15% di acido citrico) e regolare la manopola graduata sul numero più alto. E' inoltre utile controllare spesso il livello del sale e pulire il filtro ogni due settimane: aiuta a mantenere efficiente la lavastoviglie. Nelle istruzioni di parecchi detersivi convenzionali (pastiglie o polvere) si può leggere che non serve il sale nella macchina anche se la relativa spia è accesa. Il sale ha la funzione di rigenerare le resine deputate ad addolcire l'acqua, la mancanza di sale piano piano metterà irrimediabilmente fuori uso queste resine e la prima volta che userete un detersivo senza brillantanti risulteranno opache e macchiate!

DETERSIVI PIATTI A MANO

Per lavare a mano stoviglie unte, è necessario avere un detersivo per piatti classico, che sia bio o tradizionale. I tensioattivi sono necessari per sgrassare.

Una volta acquistato il suddetto detersivo, possiamo imparare ad usarlo in maniera sana, ecologica ed economica.

Come lavano i piatti le nostre mamme e quasi tutti noi? In genere tutti riempiamo la vaschetta d'acqua, aspergiamo una notevole quantità di detersivo piatti che produca una grandissima quantità di schiuma, laviamo le stoviglie e scarichiamo litri di acqua saponata nell'ambiente.

Per completare l'opera, in genere lasciamo aperto a lungo e generosamente il rubinetto dell'acqua nella fase di risciacquo. Così facendo buttiamo litri e litri di acqua e quantità industriali di detersivo. Possiamo imparare un nuovo ed ecologico metodo:
-ricordiamo che tanto più l'acqua è calda, tanto meglio lo sporco si stacca dalle stoviglie, e l'unto si scioglie in gran parte grazie all'azione del calore.
-aprire l'acqua calda nella vaschetta del lavaggio, piano così non si riempie subito.
-mettere qualche goccia di detersivo direttamente sulla spugna, pulire la stoviglia e risciacquarla con l'acqua che sta riempiendo la vaschetta lavaggio (due in uno).
-man mano se c'è bisogno di altro detersivo, lo si aggiunge direttamente alla spugna.
Così facendo si SENTE quando il detersivo è sufficiente o quando manca, e se ne usa la giusta quantità. Inoltre, quando l'acqua del lavaggio è carica di unto, è inutile aggiungere altro detersivo per contrastare i grassi.

Noi facciamo così:
-scarichiamo l'acqua unta
-spruzziamo con lo spruzzino al bicarbonato che pulisce le pareti del lavandino dal grasso
-sciacquiamo
-quando il lavandino è pulito dai grassi, riapriamo l'acqua nella vaschetta lavaggio e andiamo avanti a lavare con le modalità di cui sopra.
Possiamo avvalerci di altri trucchi e ausili che ci permettano di usare meno detersivo piatti possibile.

E' efficacissimo usare tovaglioli di carta che avanzano dalla tavola o dalla cucina, per assorbire l'unto delle pentole e dei piatti, quando ce n'è molto.

Asciugando il grosso con la carta non si satura di unto l'acqua del lavandino e si necessita di meno detersivo. Chiaramente non invitiamo a sprecare carta, o usare tovaglioli usa e getta se già non lo si fa! E’ utile pretrattare pentole incrostate, piatti con residui, ecc ecc, con lo spruzzino all'aceto. Rende molto più facile e veloce la pulizia e risparmia un po' di detersivo.
Le stoviglie possono anche essere efficacemente pretrattate con spruzzino di acqua e bicarbonato. Il bicarbonato ha una forte azione sgrassante e può entrare in contatto con l'acqua saponata.

Lo spruzzino al bicarbonato lo si usa anche per pulire il lavandino, soprattutto quando nel lavandino dobbiamo lavare alimenti. Usare spesso questo spruzzino permette di impiegare meno detersivo sia per i piatti che per il lavabo. Si può anche sciogliere un cucchiaino di bicarbonato con acqua calda nella pentola sporca e fargli fare un po' d'ammollo. Le pentole così pretrattate risultano sgrassate quasi completamente, soprattutto se si ha l'accortezza di dare una passata con una spazzolina per stoviglie, che stacca gli ultimi residui di cibo incollato.

L' acqua di scolatura di riso e pasta è eccezionale per lavare i piatti, sia per l'amido disciolto in essa che per il calore, se la usate ancora calda. L'amido è un ottimo sgrassante. Per lavare a mano stoviglie non unte o unte pochissimo, sono sufficienti un paio di cucchiai di detersivo fai da te (quello che usiamo in lavastoviglie) o di più a seconda della quantità di piatti e pentole. Se necessario aggiungiamo qualche goccia di detersivo piatti classico.

Come preparare lo spruzzino al bicarbonato:

La dose del bicarbonato nell'acqua dello spruzzino è legata alla capacità dello spruzzatore: il bicarbonato ha una solubilità massima, a temperatura ambiente, di 96 g per litro. Uno spruzzino mediamente contiene mezzo litro, quindi la quantità massima di bicarbonato che vi si può sciogliere è 48 g. Se si mettono quantità superiori, una parte di bicarbonato non si scioglierà e tenderà ad otturare lo spruzzatore.

Se non occorre una forte azione igienizzante, ci si può accontentare di concentrazioni minori. Oppure si può sciogliere il bicarbonato in acqua calda. In ogni caso, bisogna agitare bene prima dell' uso.

DETERSIVI PAVIMENTI

PIASTRELLE-CERAMICA:


Si può usare aceto in acqua calda oppure vaporetto se lo si ha. A volte alterne usare anche un po' di detersivo. Il tutto si può scegliere anche a seconda del tipo di sporco, della frequenza con cui si lavano, e soprattutto, se in casa ci sono bambini che gattonano o giocano a terra. Nel caso di bambini sarebbe opportuno fare lo sforzo di usare il più possibile prodotti naturali, i prodotti chimici usati a terra arrivano presto alla loro bocca!

PARQUET: bisogna distinguere il parquet oliato dal parquet verniciato. Per entrambi l’ ideale è usare panno in microfibra bagnato e bene strizzato. Per il parquet verniciato si può usare acqua e aceto. Al contrario per il parquet oliato l’aceto non va utilizzato. Solo quando il parquet è molto sporco, si può lavare con panno in microfibra ben strizzato unitamente a poco detersivo per pavimenti ecologico o convenzionale . Il parquet verniciato non ha bisogno di prodotti specifici per essere pulito.

Nella maggior parte dei casi i detergenti che usiamo per la ceramica vanno bene anche per il parquet verniciato, ci si regola quindi alla stessa maniera. Utilizzare prodotti specifici per parquet solo quando tende a opacizzarsi, ne esistono anche ecologici a base di cere vegetali. I prodotti per la pulizia e manutenzione convenzionali contengono resine sintetiche e sostanze volatili inquinanti e poco consigliabili in ambienti chiusi come la casa. -Al posto delle velette elettrostatiche tipo swiffer, che sono veramente comodissime e irrinunciabili per tanti di noi, ma ad alto impatto ambientale, possiamo usare panni in microfibra applicati alla scopetta, altrettanto efficaci.

In ogni caso, procediamo così: quando si è raccolto parecchio sporco, invece di sostituire veletta o microfibra che sia, si prende un po' di carta morbida inumidita (scottex o ancora meglio tovaglioli usati tenuti da parte) e con quella si raccoglie lo sporco e lo si butta. In caso di veletta, comportarsi in questo modo permette di usarne una per tutta l'operazione piuttosto che gettarne via diverse appena sporche. E anche di panno in microfibra se ne usa uno per ogni pulizia, riponendo poi lo stesso in lavatrice solo alla fine. Eliminare le velette elettrostatiche ha due vantaggi :

. il primo è che sono l'ennesimo prodotto usa e getta
. il secondo è che alcune di queste velette (quelle inumidite) sono intrise di prodotti chimici che si depositano a terra.
Soprattutto in caso di bambini sempre a terra, per gioco o a gattonare, è meglio evitare.

DETERSIVI VETRI

_ Il metodo più semplice, veloce ed efficace, è usare acqua calda e aceto, o lo spruzzino all'aceto. Non bisogna risciacquare. Efficacissimi anche semplice acqua calda e panno in microfibra. Attenzione perché se sui vetri ci sono residui siliconati di prodotti tradizionali precedenti, le prime volte che userete l'aceto avrete l'impressione che sul vetro ci siano dei residui che non sono venuti via: sono proprio i residui dei vecchi detersivi. Verranno via completamente ai successivi lavaggi, e noterete che i vetri e gli specchi si appannano molto meno in caso di umidità. - Ci sono anche altri metodi per pulire i vetri, sebbene il sistema acqua e aceto non abbia bisogno di alternative. Nel settore ricette ne troverete una facilissima di pulivetri fatto con alcool, acqua, olio essenziale e poco lavapiatti. E' profumatissima, efficacissima e deliziosa!

- Un altro metodo che lascia i vetri incredibilmente brillanti, è usare fogli di giornale (quotidiano): l'inchiostro con cui sono stampati pulisce in maniera stupefacente!
Si passa una spugna bagnata sul vetro, poi si appallottola il foglio di giornale, e lo si passa sul vetro sfregando e pulendo. Si prosegue col giornale fino a perfetta asciugatura. Con questo metodo si opera un riciclo (carta) e si spende un inquinamento già speso (inchiostro). Vero è che forse sul vetro rimane un po' di inquinamento chimico (anche se risibile) e sarebbe meglio usare i guanti per questa operazione (ma... per leggere i giornali?)

Una annotazione sui lavavetri:

Un trafiletto di officina naturae spiega che i detergenti per vetri in vendita, anche bio, sono normalmente composti al 95% da acqua e solo il restante è detergente. Possiamo quindi tranquillamente risparmiare soldi e plastica facendoci il lavavetri per conto nostro.

DETERSIVI WATER

Premesso che una pulizia di fondo con un buon detergente è necessaria, si può anche alternare le pulizie con i seguenti facili metodi. Pulire usando lo scopino del water su cui si è versato del bicarbonato di sodio. Oltre alla sua funzione detergente e igienizzante, è efficace anche nel neutralizzare gli odori. Si può anche usare aceto puro diluito in acqua caldissima, versato sullo scopino, o la già citata soluzione di acido citrico. Per pulizia di fondo s’intende l’uso dei normali detergenti per sanitari, ecologici o tradizionali. Evitare assolutamente di usare candeggine, ammoniaca, acido muriatico, disincrostanti e quant’altro di particolarmente tossico e aggressivo: sono prodotti dannosissimi per l’uomo e l’ambiente.

Se il water è pulito quotidianamente, l’ igiene e la pulizia sono assicurate con normalissimi detergenti per sanitari.

DETERSIVI CONCENTRATI : RICARICHE

Esistono in commercio detersivi concentrati da diluire. Scegliere un concentrato, ecologico o meno, è molto conveniente e rappresenta una strategia vincente per l'ecologia e l'economia. Permette di risparmiare imballaggi inutili. Permette inoltre di riutilizzare gli spruzzini, invece di comprarli e gettarli tutte le volte, per i prodotti da diluire ed impiegare a spruzzo.

Quando possibile è sempre preferibile scegliere imballaggi di cartone, il costo economico ed ecologico in fase di smaltimento è estremamente vantaggioso.

Importante è anche valutare se esistono nella propria zona d’acquisto dei supermercati che vendono il detersivo a peso: si compra una sola volta il detersivo nel flacone di plastica, quando è finito si torna al supermercato con il medesimo flacone e lo si riempie. Si risparmiano soldi e imballaggi! E’ un’azione importantissima per contribuire al riuso, eliminando inquinamenti e sprechi alla radice. Essendo questo un progetto in via sperimentale, sono ancora pochi i supermercati che offrono una zona di "ricarica detersivi" e chiaramente i detersivi in questione , per il momento, sono solo detersivi convenzionali. Se facciamo pressione con le nostre esigenze d’acquisto, il futuro lo possiamo costruire insieme.

SPRUZZINI SMACCHIATORI

Al posto degli spruzzini smacchiatori si può strofinare sulla macchia il sapone di Marsiglia per panni, è meno pratico, ma costa molto meno ed è ecologico.

Attenzione, i saponi di Marsiglia del supermercato difficilmente sono vegetali; visto il costo limitato e la grande durata di un panetto, varrebbe la pena comprarlo vegetale.

Quelli realizzati con grasso animale si riconoscono perché tra gli ingredienti compare il Sodium Tallowate. In caso di macchie grasse si può utilizzare in alternativa qualche goccia di detersivo liquido per i piatti direttamente sulla macchia.

PALLINA DOSATRICE

E’ importantissimo utilizzare la pallina dosatrice mettendo il detersivo nel cestello: così facendo i detersivi si sciolgono direttamente nel cestello senza creare problemi di intasamenti a monte.

La pallina aumenta l'efficacia dei detersivi e ne favorisce lo scioglimento limitando la presenza di residui nei tessuti, oltre a permettere di ridurre fino a un 20% il dosaggio.

Ricette per detersivi bio

DETERSIVO PIATTI fai da te:
3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco
- Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi e mantenendo la buccia (è più facile se tagliate il limone a rondelle)
- Frullarli con un mixer insieme ad un po' di acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie, frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate l’efficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui anche sulle stoviglie.
- Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l'acqua e l'aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando si è addensato e raffreddato mettere in vasetti di vetro.

Come si usa:

- Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie. Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico lavastoviglie. - A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie unte basta aggiungere sulla spugnetta un po' di detersivo classico piatti a mano visto che, a differenza di quello per lavastoviglie, può mischiarsi con quello fai da te.

Attenzione:

- Alcune persone ci hanno segnalato che il miscuglio rimane grossolano e non lava bene. Riteniamo che dipenda dalla potenza del frullatore e dalle caratteristiche della lavastoviglie.- Inoltre è consigliabile alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale.

PULITUTTO E LAVAVETRI FAI DA TE

Per 500 ml.

servono:
100 ml di alcool per liquori, 400 ml di acqua distillata, 8-10 gocce di detersivo per piatti, 5 o più gocce di olio essenziale a scelta.
Miscelare il tutto in uno spruzzino. E’ efficace e deliziosissimo! E’ consigliato l’uso di acqua distillata quando l’acqua domestica è molto calcarea: questa potrebbe lasciare aloni di calcare su superfici più delicate e brillanti, come i vetri, acciaio. Mentre, quando l’acqua domestica è dolce, essa può essere usata con tranquillità.
L'alcool alimentare bianco è inodore e ottimo per questo detersivo, ma parecchio costoso. Se non vi da fastidio l'odore dell'alcool rosa si può usare anche quello. In effetti però lo spruzzino con alcool inodore e oli essenziali è di una piacevolezza speciale!

SPRUZZINO CON ACQUA E ACETO

Diluire a scelta il 20%, 30% o 40% di aceto in restante acqua.

Per 500 ml: 20% = 100 ml di aceto in 400 ml di acqua
30% = 150 ml di aceto in 350 ml di acqua
40% = 200 ml di aceto in 300 ml di acqua

Se l’acqua di rubinetto è troppo calcarea puoi usare l’acqua distillata per evitare macchie di calcare. Eventualmente usa l’aceto di mele che ha un odore più gradevole.
Attenzione: non utilizzare su marmo e pietre, legno, cotto e tutte le superfici sulle quali è sconsigliato l’uso di sostanze acide.


Avete delle indicazioni da darmi per eliminare la polvere di magnesio dagli attrezzi della palestra?

Le vostre indicazioni sono preziose!
Le ho condivise con molte persone. Grazie

Grazie del vostro impegno e dei preziosi consigli!!

Buonasera a tutti! Da qualche settimana uso per la lavatrice un detersivo fai da te( sapone alga sciolto in acqua calda) che lava molto bene. In concomitanza aggiungo anche un addittivo che ho letto in internet: fecola, acido citrico, soda solvay e bicarbonato. L'addittivo lo aggiungo subito dopo il detersivo. Tutto bene fino ad oggi: la lavatrice non scarica piú acqua e non centrifuga!!! Aiuto!!!! É colpa del sapone o dell'addittivo? Grazie mille per la vostra risposta.


Vorrei cortesemente sapere se conosce chi vende la silice lamellare

Un cordiale saluto
Nicoletta

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