ANAM, IL SENZANOME
Tiziana Terzani Caro Anam, ho ancora fresco nelle mie orecchie il suono gioioso e severo della tua voce, le tue calde parole, profonde e vere, mi penetrano e risuonano a lungo dentro. Rivedo il tuo espressivo ammiccare sornione, che la dice lunga su quello che sei stato…... Sì, lo confesso subito, mi piace tutto di te. Anni fa mi bastò leggere poche pagine di un tuo libro per sentir subito la necessità urgente di conoscerti, di parlarti, di confrontarmi con te, di sommergerti di mille domande, specie sul nostro amore comune, l’Oriente. Quando poi ci incontrammo davvero, per l’emozione riuscii a chiederti poco e nulla. Una cosa però l’ottenni, il permesso di potermi chiamare e firmare con il tuo nome, quello che avevi ormai abbandonato: Tiziana Terzani.
E’ quasi notte, sono appena tornata dall’omaggio che la tua città natale, Firenze, ti ha dedicato stasera al cinema Odeon, con la visione della tua ultima intervista, esattamente due mesi prima della tua dipartita terrena, lo scorso 28 luglio. Mi chiedo come è stato possibile che, in così poco tempo, quell’uomo pieno di vivacità, entusiasmo e profondità, che ammiravo nel filmato, abbia lasciato il corpo. Te ne sei voluto andare. Lo hai dichiarato apertamente anche nell’intervista. Sono io, siamo noi, che non lo abbiamo voluto riconoscere e accettare a livello cosciente. Ero furiosa col mondo intero quando seppi che te ne eri andato, non era giusto, perché se ne vanno sempre per primi i migliori, avevo tantissime domande ancora da porti, ci sono ancora mille problemi nel mondo che aspettavano una tua presa di posizione, una tua denuncia, una tua controinformazione.
Ognuno nasce con una missione particolare da portare a termine in questa vita. La tua, me ne sto convincendo adesso, sentendo anche alcuni commenti del pubblico dopo il filmato, è forse stata quella di insegnarci come convivere con la sofferenza e passare oltre la morte, accettandola per quella che è, una porta che si apre in un altro mondo, un’altra vita, un’altra dimensione, un’altra avventura. Ora, dove sei tu adesso, se c’è da qualche parte un Dio, siamo sicuri che ci stai discutendo. E’ infatti con queste parole che termina il filmato, e io già ti vedo, col tuo piccolo taccuino a prendere appunti su appunti, con la fronte accigliata, intento a capire bene, per poterci mandare quaggiù, con esattezza, un dettagliato resoconto. Tu che sei stato un bellissimo avventuriero in “questa” vita, lo sarai ancor di più in “quell’altra”, ne sono certa, e troverai la maniera per mandarci un “pezzo”, di 120 battute, con un bell’inizio…….
Mariagrazia De Cola (Tiziana Terzani) [email protected]
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