LA LEGGE DI SINTESI
di Angela Maria Sala Batà
"La sintesi è una delle tendenze che si andranno sempre piè evidenziando nella Nuova Era. Possiamo da ora notare il suo influsso in molti campi (sociale, culturale, religioso, politico, psicologico, ecc...) che si scontra però con l'antica tendenza alla separazione e all'isolamento, generando difficoltà e conflitti talvolta molto gravi. La spinta alla sintesi e all'unificazione, tuttavia non può essere fermata, e prima o poi prevarrà. perché è come una forza, una spinta irresistibile verso l'unità; una forza che agisce sia a livello universale che a livello individuale sotto infiniti aspetti e forme e che è strettamente connessa con la legge dell' evoluzione….."
I testimoni della nuova Era
"L’argomento della sintesi ha occupato la mente di molti studiosi e ricercatori, che ne fatto oggetto di ricerche, di riflessioni e di studio, traendone profonde e stimolanti intuizioni. Basti pensare, fra l tanti, Luigi Fantappié, Theillard de Chardin, e, in campo psicologico, il nostro Roberto Assagioli; se poi vogliamo allargare il campo ai filosofi e yogi orientali, certamente il più rappresentativo può essere considerato Sri Aurobindo, che ha fatto del principio di sintesi la base dei suoi insegnamenti ."...
Luigi Fantappié, matematico e fisico morto nel 1956 a solo 55 anni. è stato mo studioso di genio che ha lasciato un'impronta durevole nel suo campo di studi, soprattutto per la sua tendenza all'universalità. alla totalità. alla sintesi. La sua teoria. sul finalismo scientifico, da lui esposta nel libro "Principi di teoria unitaria del mondo fisico e biologico", è forse la più importante e geniale perché dimostra che accanto all'entropia (processo di disgregazione dell'energia e tendenza al disordine) vi sia anche la sintropia (cioè tendenza alla sintesi, all'ordine e all'unità) che si manifestano nel campo del pensiero, della volontà e della coscienza.
Questa sua intuizione, viene confermata e approfondita da Theillard de Chardin, sacerdote e scienziato, che fu ardente assertore delle teorie evoluzionistiche e che ebbe la visione dell’umanità in cammino verso stadi di coscienza sempre più ampi e complessi e sintesi sempre più complete.
Secondo Theillard, questo movimento evolutivo, che è stato da sempre, fin dagli inizio del mondo, nell'uomo trova la sua più alta espressione nel campo della coscienza. ".. ."l'evoluzione procede verso sintesi sempre più vaste, sempre più alte, che hanno come caratteristiche fondamentali, l'intensificazione della coscienza. Si arriva quindi all'assioma: "Unità crescente nella diversità crescente", queste teorie sono molto simili a quelle dell'esoterismo che affermano che più l'uomo evolve, più si individualizza e mostra delle qualità, delle potenzialità che lo caratterizzano e lo diversificano dagli altri, ma anche si sente maggiormente spinto a unirsi agli altri, a formare rapporti di collaborazione, di fraternità. di amore"...
Sintesi interindividuale
"Luigi Fantappié così si è espresso ad un convegno filosofico: "Ritengo essenziale ai fini del "sapere", e cioè della conoscenza più profonda della verità totale che tutti noi perseguiamo come uomini. ancor prima che come scienziati, che tutte le scienze particolari siano collegate tra loro e con tutto il resto del sapere umano, in un'unica unità.. .poiché caratteristica della realtà totale, distinguendola dal caos, dalla fantasticheria, dal sogno."
Anche Sri Aurobindo insiste molto su questo senso di universalità. di libertà e di sintesi come base della conoscenza alla quale, egli dice, non si può arrivare rimanendo attaccati ad un solo aspetto del sapere, o chiudendosi in una preferenza unilaterale. La vera conoscenza è sintesi e proviene dal Sé che ha una visione globale delle cose e, pur accettando le diversità. le molteplicità di aspetti, sa vedere i rapporti che esistono tra di esse e sa integrarle in un tutto unico. Così dovrebbe avvenire anche fa gli individui che vogliono collaborare per un fine comune, essi vengono messi di fronte al dilemma. libertà autonomia e lavoro di gruppo"...
La vera individualità.
"La nostra vera individualità è il Sé, che è il centro della coscienza. Il nostro vero io, ma è anche Amore, Unità, Universalità: quindi, solo se agiamo a livello del sé, possiamo attuare la sintesi in noi stessi, trovando la nostra identità e la sintesi con gli altri nella collaborazione, nell'amore e nella partecipazione creativa.
Per concludere si può affermare che la sintesi, per sua natura, presupponga la presenza di più elementi diversi tra loro, che convergano ad un livello più alto, dando luogo a qualcosa di diverso dai suoi componenti: ne risulta un'espressione creativa individuale che accoglie quanto di riconosciuto giusto, vero, buono, essenziale abbiamo selezionato e fatto convergere in questa nuova creazione.
Ora. la totalità che deriva da questa sintesi non può essere monocorde, proprio perché è il risultato di varie componenti, la cui essenza accoglie in sé. Nella totalità. nella sintesi non trova posto tutto ciò che è superfluo, che non è essenziale, tutto ciò che non riconosciamo come valido, vero e giusto.
A livello più personale direi che la sintesi è una scoperta, una intuizione che, anche se preparata attraverso un paziente lavoro, avviene in un attimo, si produce magari nell'attimo in cui, in mezzo a tanti elementi che si muovono e si contrappongono, una luce illumina l'essenzialità, attorno alla quale tutto coagula nella totalità"
Tratto da Puntoluce n. 47
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