ZEN E PSICOSOMATICA
Zazen è in sé il Cuore della Saggezza (Hannya shin) , la postura di non-movimento, quiescenza assoluta, da cui scaturisce l’attività. Nella nostra epoca le persone sono spesso nervose per un eccesso di attività del sistema ortosimpatico che, a causa dei molti stimoli provenienti dall’esterno, è in un costante stato di sovreccitazione che provoca tensione. Durante Zazen a volte si manifesta questa condizione anomale di iper-tensione, o eccitazione, detta sanran: per un eccesso d’attività del sistema ortosimpatico si hanno troppi pensieri e ci si contrae, si è irrequieti…. In questo caso, se ci si concentra sull’espirazione, aumenta l’attività del sistema parasimpatico e si ristabilisce l’equilibrio. Allo stesso modo, quando si è emozionati (ad esempio, prima di entrare in scena o di fare una conferenza) è sufficiente concentrarsi sull’espirazione per calmarsi subito e ritrovare l’equilibro dei due sistemi (vedi nota n.1). Durante Zazen, la concentrazione sull’espirazione influenza direttamente il sistema nervoso centrale, riequilibrando perfettamente l’attività dei sistemi ortosimpatico e parasimpatico. Il contrario di sanran è kontin, una condizione di ipo-tensione, eccessivo relax: il sistema ortosimpatico è a riposo, mentre predomina l'attività del parasimpatico che induce la sonnolenza. In questo caso, per ristabilire l'equilibrio è sufficiente concentrarsi con forza sulla postura, tendere la nuca mantenendo gli occhi ben aperti secondo la forma corretta del mudra dello Zazen (2). Zazen è la postura del non-movimento, del non pensiero; È la posizione di KU (Sunyata) (3), il vuoto, da cui derivano tutte le forme di movimento: alzarsi, camminare, lavorare.
Sono estremamente importanti le modalità che usiamo durante il movimento. Kinhin, la pratica della meditazione camminando, è la posizione base del movimento. Per insegnare e per apprendere il corretto modo di muoversi, bisogna innanzitutto tener conto dell'equilibrio generale e della respirazione. In questo senso Kin-hin e 5ampai (la prosternazione) sono ottimi esercizi, tenendo ben presente che si tratta di una pratica religiosa e non di una ginnastica. Il corretto modo di prosternarsi non è facile, soprattutto quando si invecchia, il corpo intero vi è implicato: mani, gambe, tronco, tutto lavora contemporaneamente. È un'ottima pratica per sviluppare l'equilibrio. È impossibile muoversi senza equilibrio.
Per muoversi in modo fluido e armonioso, bisogna rispettare il principio della corrispondenza di ogni cosa, consapevoli che ogni parte del corpo e della mente è in stretta connessione con ogni altra parte e con l'universo intero.
Alla base di tutte le malattie c'è uno squilibrio della struttura del corpo e della mente. Movimenti sconnessi, prodotti in condizioni di equilibrio precario, aumentano gli effetti negativi sugli organi interni. Muoversi, quindi, non è meno importante di non-muoversi (Zazen). Non muoversi è la posizione fondamentale del muoversi. Il non-movimento è il ku (vuoto) della posizione; shiki sono i fenomeni, il movimento. Shiki soku ze ku, ku soku ze shiki: (4) "i fenomeni diventano vuoto, il vuoto diventa fenomeno", il movimento diventa non-movimento e viceversa. Se la posizione del non-movimento non è buona, la posizione del movimento ne viene influenzata. Allo stesso modo, se la posizione di Zazen è buona, anche il movimento sarà corretto. Zazen è veramente la pratica fondamentale. La fisiologia della struttura del corpo (scheletro e muscolatura) è molto importante. l medici veri non si accontentano di curare le malattie, ma cercano di prevenirle. 1. medici di medio livello curano solo malattie secondarie, minori. I medici peggiori prescrivono subito medicine o consigliano interventi chirurgici. Prima che si manifesti la malattia, appaiono dei disturbi agli organi di senso; successivamente vengono coinvolti la struttura del corpo e gli organi interni. Infine la malattia si sviluppa e si estende con tutti i suoi effetti, fino a trasformare completamente la morfologia degli organi stessi, come nei casi di cancro. l medici occidentali spesso impiegano troppo tempo per diagnosticare la malattia, quando invece sarebbe facile individuarne i primi segni già nei piccoli mutamenti o disturbi degli organi di senso. I medici dei tempi antichi osservavano sempre, come prima cosa, la condizione degli organi di senso (colore degli occhi, della lingua, della pelle, sensibilità agli stimoli esterni, ecc.). Se questi presentavano segni di anormalità, si poteva prevedere l'inizio di una malattia e intervenire ancor prima del suo manifestarsi.
Se vi accorgete che i vostri organi di senso non sono del tutto "normali", anche voi potete capire che sta per avere inizio una malattia. lo guardo sempre il vostro viso e il vostro corpo durante Zazen o Kin-hin, ed è molto facile capire.
Kenko è l'energia vitale presente nel corpo di un individuo, che ha la capacità innata di adattarsi all'ambiente. Kenko consente di riequilibrare il modo di muoversi, mangiare, respirare, pensare: è una specie di "regolatore" interno. Se queste funzioni elementari non si svolgono in armonia, sicuramente nascerà una malattia. I medici dovrebbero sempre aver presente questa regola fondamentale, ma molti purtroppo dimenticano queSto tipo di approccio al malato.
Capire la medicina è semplice. La medicina moderna ha dimenticato la struttura essenziale del nostra corpo, i meccanismi elementari del metabolismo, della fisiologia del funzionamento del corpo. Ad esempio, il nostro corpo è simile ad un edificio di cui le braccia e le gambe costituiscono la struttura portante, le quattro colonne portanti. Nei templi buddhisti ci sono sempre quattro colonne fondamentali, che sono l'elemento basilare. Lo scheletro corrisponde alla struttura dell'edificio. il colmo del tetto corrisponde alla colonna vertebrale, con il sistema nervoso autonomo. La parte anteriore del tetto è la testa; dietro c'è la coda (per l'uomo, è il sacro). Nel sottotetto sono racchiusi gli organi interni. il sistema nervoso autonomo ha sede nel midollo spinale, da cui si diparte tutta una serie di "tubazioni". Su questo schema fondamentale si sviluppano poi le condutture dell'acqua, del riscaldamento, della luce, le entrate e le uscite, molti organi di senso e molti orifizi (nove per l'uomo e dieci per la donna). Quando l'edificio si mette in movimento, appare il karma: l'animale si muove. Tra l'altro l'uomo, contrariamente agli animali, cammina eretto, su due sole colonne, quindi per lui mantenere l'equilibrio è ancora più complesso.
L'uomo è sempre in movimento, solo Zazen è non-movimento. L'uomo costantemente cerca di muoversi, fatica a rimanere fermo, così appaiono le azioni e si accumula il karma. Come si diceva, le modalità del movimento sono fondamentali: se sono scorrette, se nell'azione come nel sonno si instaurano cattive abitudini, si produce un completo squilibrio. Negli sports come il tennis, il golf e il lancio del peso, in cui si muove prevalentemente un solo lato del corpo, si sviluppa uno squilibrio che è all'origine di molte malattie: è il karma degli sportivi! Tuttavia se l'istruttore è valido ed ha compreso le leggi dell'equilibrio, farà eseguire ai propri allievi anche i movimenti opposti, per compensare le carenze specifiche. Anche durante Zazen è bene alternare il modo di incrociare le gambe (destra sulla sinistra o sinistra sulla destra), altrimenti a lungo andare si produce uno squilibrio.
Qualche tempo fa ho fatto una prova, che tutti possono attuare: per controllare la differenza fra il lato sinistro e quello destro del mio corpo ho utilizzato due bilance, salendo con un piede su una e con l' altro sull' altra, ed ho verificato che il peso indicato non era lo stesso. In molte persone il lato destro appare più pesante di quello sinistro (fino a dieci chili di differenza). Nel mio caso il lato destro pesava quattro chili di più del sinistro. Riflettendo, mi sono ricordato che da giovane mantenevo sempre la posizione del loto (kekkafuza) durante zazen, mentre da tre o quattro anni avevo ormai la consuetudine di sedere in semi-loto (hankafuza) incrociando le gambe sempre allo stesso modo (la destra sulla sinistra). Da quando ho iniziato a fare attenzione a questi aspetti e ad alternare la postura, il mio squilibrio è diminuito ed ora sulla bilancia i due lati hanno quasi lo stesso peso. Allo stesso modo, la mia gamba e la mia anca destra mi hanno sempre fatto un po' male, e chiedevo sempre dei massaggi, dei trattamenti di agopuntura... ma, dopo aver cambiato il modo di incrociare le gambe, il dolore è passato. La posizione giusta, nel movimento come nell’immobilità, è determinante un corretto assetto della struttura scheletrica ha un'influenza immediata, diretta, sul sistema articolare; a partire dalle condizioni di squilibrio si manifestano le malattie. L'osso iliaco, il bacino ed il ginocchio sono alcuni dei punti cruciali per l'equilibrio di tutto il corpo, la cui sede centrale è nella pane bassa dell'addome, sotto l'ombelico (kikai tandem = oceano dell'energia cosmica). La forma stessa dell'ombelico (aperto, allungato, ovale, rotondo, largo, più o meno profondo, orizzontale, verticale) evidenzia le specifiche caratteristiche o predisposizioni dell'organismo alle malattie. Forma, movimento, pensiero... tutto è interdipendente.
Qual'è la vera posizione normale del corpo e della mente? Zazen, che nel movimento si esprime nella forma del Kin-hin. Zazen è ritornare alla condizione normale del corpo e dello spirito. li fianco destro e quello sinistro del corpo sono più o meno equilibrati. Le spalle, le mani, i piedi, le ginocchia, la colonna vertebrale sono sempre in buona simmetria. Anche Kinhin e Sampai sono condizioni di perfetto equilibrio. Dopo Zazen e per il resto del tempo si ritorna invece in una condizione di squilibrio generale. Quando si mangia, quando si va in bagno, quando ci si muove, la parte destra e la parte sinistra del corpo non sono mai simmetriche, in equilibrio perfetto. Ad esempio, quando si è seduti ad una scrivania, è abbastanza normale pendere da un lato o dall'altro, in avanti o all’indietro., oppure curvarsi. Quando queste abitudini diventano croniche, appare la malattia.
Durante Kin~hin si evidenziano e si possono facilmente osservare questi squilibri tra i due lati del corpo, e di conseguenza correggerli. Tutti hanno delle abitudini fisiche, poiché tutti hanno un karma "fisico" che è all'origine di squilibri ulteriori. Alcune persone hanno la spalla sinistra più alta dell'altra, o viceversa, magari a causa di un cattivo assetto del bacino. Tutte le abitudini del corpo generate da cattive posizioni provocano contrazioni e tensioni. Osservare questi errori e comprenderne la causa ci dà la possibilità di correggerli.
Durante zazen tutto è evidenziato. Anche l'attività psichica si manifesta nella forma della postura e le condizioni alterate (torpore o eccitazione) si rivelano attraverso segni evidenti, precisi: il mento si solleva, la bocca si apre, la testa pende in avanti, il dorso si curva, ecc. Durante zazen è possibile ritornare alla condizione normale e, a partire da qui, eliminare le cattive abitudini.
(Paramita n. 50)
Note (1) Durante Zazen la respirazione è di tipo addominale, è una respirazione profonda che porta energia nell’hara (la zona sott’ombelicale, intesa anche come centro spirituale della persona). In tale sede sono localizzati alcuni punti di agopuntura la cui stimolazione con aghi o moxibustione è considerata estremamente efficace. 4RM, il cui nome -quanyuan -significa collegamento con l'origine, è situato leggermente al di sotto della mezza distanza ombelico-pube e secondo la tradizione ritarda l'invecchiamento, se trattato regolarmente con moxa, preservando la "yuangi (energia ancestrale custodita nell'organo rene). 6RM, il cui nome -gihai -significa mare di energia, situato al quatto superiore della distanza ombelico-pube avrebbe un effetto equilibratore organico generale; il punto si può usare a scopo profilattico per prevenire le malattie; inoltre produce energia negli astenici e nei depressi.
(2) Nella sede paravertebrale esiste una serie di punti sul meridiano di vescica, la cui stimolazione ha un effetto di riequilibrio dell'energia degli organi interni; sono i punti shu della medicina tradizionale cinese. Tendere la colonna equivale stimolare questo tipo di attività.
(3) "Ku" termine giapponese (in sanscrito Sunyara) il cui significato è: vuoto, vacuità; concetto centrale del buddhismo. Tutti i dharma sono fondamentalmente privi di sostanza autonoma, non sono altro che pure apparenze; non esistono al di fuori del vuoto. "Ku" include e pervade tutti i fenomeni e rende possibile il loro sviluppo. Da quest'idea del vuoto di tutto ciò che esiste, però, non si deve pervenire a un nichilismo: essa non significa che le cose non esistono, ma solo che, non avendo un'essenza autonoma, non rappresentano nient'altro che apparenze. (Tratto dal "Dizionario della Sapienza Orientale" ed. Mediterranee).
(4) È un verso tratto dall'"Hannya Shingyo", Sutra della Saggezza Suprema.
Impressionante!Io da qualche anno mi sono presa la briga di approfondire partendo dalla mia persona;pratico il karate,la meditazione zen e studio psicosomatica..da sola!
è MOLTO COMPLICATO ma penso che insistendo arriverò ad un dunque.
Nello specifico sto analizzando i miei pensieri e le mie azioni passate e presenti cercando però un certo distacco che mi permetta di essere obiettiva il più possibile,ed il loro riflesso sul mio corpo..
Infondo non ho mai creduto a chi mi diceva"sei così di costituzione"
Bravi davvero ottimo sito!
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