ESSENZA DEL CORAGGIO
di Bianca Carelli
Sul Sentiero l’uomo impara a rivolgere attenzione costante e sottile ai propri comportamenti e, soprattutto, alle proprie più nascoste motivazioni poiché sa che solo ciò che viene riconosciuto e svelato con Coraggio può essere trasmutato. Solo se ci rendiamo conto dei cumuli di menzogne che ospitiamo dentro noi stessi potremo operare con l’Alchimia interiore illuminando, purificando, elevando.
E’ sicuramente molto più gratificante fare discorsi alati sull’anima e sul suo destino glorioso che osservare con coraggiosa discriminazione e saggio discernimento il nostro interiore; ma in verità - affermano i Maestri - tale destino sarà raggiunto solo quando le nostre parti in ombra saranno rese luminose.
Il nostro Servizio all’Umanità non è soltanto quello di esporre elevati contenuti e finalità da raggiungere ma anche quello di lavorare sul presente, diventando consci delle nostre dinamiche meno esplicite poiché solo chi è consapevole può generare Coscienza, Evoluzione e Verità e cocreare il Futuro.
Soltanto da un profondo rispetto per la propria persona, per la propria individualità e unicità, per il Compito che si considera primario dell’uomo, ovvero quello di evolvere nella Verità, può svilupparsi la capacità di analizzare noi stessi e le nostre relazioni, e di dar vita a relazioni interpersonali costruttive e veritiere, basate sull’Amore e sulla Coerenza.
E’ necessario pertanto guardare con Coraggio anche agli aspetti meno gradevoli di noi stessi e dei nostri rapporti, invece di occultarli o mistificarli nell’enfatizzazione degli aspetti luminosi:
“…ci sono due modi per essere ingannati. Uno è quello di credere a ciò che non è vero;
l’altro è quello di rifiutare di accettare ciò che è vero.”
(Søren Aabye Kierkegaard)
Anche il corpo reagisce alla mancanza di verità della nostra vita; sostenuto e strettamente collegato al corpo eterico, manifesta attraverso la malattia l’incoerenza e il disagio interiore che risiedono ad un livello più profondo rispetto a quello fisico; creata inizialmente ad un livello inconscio, la disarmonia si manifesta poi all’esterno come malattia. Spesso, quando sopraggiunge una maggiore consapevolezza delle cause del malessere, che riguardano sempre impacci evolutivi e menzogne su noi stessi, i sintomi si riducono, diventano più gestibili o perfino scompaiono.
L’ego, che vive nella separazione, utilizza come suo strumento d’azione il conflitto (tra aspirazioni dell’anima e coinvolgimenti contingenti meno elevati; tra corpo e spirito; tra moventi evolutivi e quelli utilitaristici; tra menzogna e verità…), il quale conduce inesorabilmente alla paura. In sostanza, il corpo è il mezzo di comunicazione mediante il quale l’anima, cioè la nostra parte perfetta, esprime l’armonia dell’interiore o il disagio derivante dal disallineamento con la propria Fonte divina, che induce ad un disorientamento su Compiti, percorsi di vita, aspirazioni e moventi, rapporti con gli altri.
La funzione della malattia, emissaria dell’anima, è quella di ri-velare, ovvero di togliere veli e di favorire la consapevolezza delle disarmonie; il Coraggio di osservare e di apprendere ci permetterà di comprendere le lezioni necessarie al nostro sviluppo.Anche la Guarigione pertanto, come ogni progresso evolutivo, richiede come atto di impegno il Coraggio; chi ha paura guarisce con maggiore difficoltà (sul piano fisico, su quello emotivo, mentale e spirituale) perché nella mente continua ad operare il conflitto tra ciò che si sente giusto e vero e altre considerazioni originate da interpretazioni distorte della realtà che impediscono pienezza di vita e verità nell’aspirazione:
“Due soli poteri possono, mediante la loro congiunzione, compiere la grande e difficile opera scopo del nostro sforzo:
un'aspirazione costante, ineluttabile che chiama dal basso ed una grazia suprema che risponde dall'alto.
Ma la grazia suprema non potrà agire che nella luce e nella verità; non potrà farlo nelle condizioni imposte dalla menzogna e dall'ignoranza.”
(Mère)
La malattia ci insegna che ogni progresso è illusorio se non si distingue ciò che è divenuto veramente parte di noi, elaborato e costruito con sincerità e convinzione profonda, da ciò che è maschera, nebbia emotiva, timore di rapporti reali, evasione dal mondo comune, rifugio dal dolore, falsità di moventi, distacco dalla vita, orgoglio e ostinazione, desiderio di distinzione, fuga dall’incertezza, gregarismo acquiescente, separatezza narcisistica, tendenza alla delega e alla deresponsabilizzazione, vuota “retorica dell’amore universale”, desiderio di essere amati e apprezzati e molto altro ancora.
E’ solo attraversando con Cor-aggio le ombre della personalità e svelandone le dinamiche e i meccanismi - spesso infidi e subdoli ma potentemente strutturati e macchinosamente congegnati a difesa dell’ego - che la Luce potrà, infine, irrompere.
Apriamoci pertanto con fiducia e umiltà al Coraggio dell’Amore:
“Nella misura in cui trattenete la debole paura
in quella misura vi chiudete a ricevere i tesori della vita.”
(Eva Pierrakos, Il Sentiero del Risveglio interiore, lez. 212)
E’ solo nello spessore luminoso della Verità, scevro dagli orpelli e finzioni dell’ego, che possiamo svolgere il nostro Compito di seminatori del Coraggio e dell’Amore, elementi fondanti della nuova Cultura planetaria:
“Il coraggio e l'amore sono le uniche virtù indispensabili;
esse manterranno vive l'anima anche se tutte le altre dovessero addormentarsi o venire eclissate.”
(Sri Aurobindo)
Invocazione
Che il Coraggio sia la Fiaccola che renda chiaro, spedito e luminoso il percorso sul Sentiero.
Che Creatività e Libertà interiore fioriscano nei nostri Gruppi e nelle comunità umane portando segni di Luce.
Che la Coscienza della nostra Essenza di Fuoco sia guida per la scelta del nostro Compito.
Che Coerenza e Autenticità siano la base di Verità su cui fondare il nostro percorso.
Che la cortesia formale, basata sull’ego e sul timore, si consumi nella Fiamma dello spirito elevandosi al Cuore nella Sincerità del Dialogo di Verità.
Che noi tutti possiamo travalicare i limiti angusti e rigidi della formalità e “osare nell’Amore” disinteressato ed espanso, saggio e lungimirante.
Che il nostro dire e il nostro fare rispecchino limpidamente il nostro intimo sentire e possano entrambi essere dedicati con purezza all’Umanità.
Che il Coraggio orienti la nostra Mente per l’accoglimento della Verità (su noi stessi, sui nostri rapporti, sulle nostre motivazioni, sulla realtà) senza la quale nessun progresso è possibile.
Che il Cuore ispiri il Coraggio ardente del discepolo, che Ascolta, Sostiene, Cura, Coopera, Ama e Serve.
Chi è sul Sentiero vigila su di sé, sul proprio allineamento con l’anima e sulla scelta, maturità e verità delle proprie scelte e delle proprie relazioni, poiché sa che è attraverso di esse che si gioca ogni percorso evolutivo:
“Chi è cieco verso la propria verità è cieco anche verso la verità degli altri…Voi saprete sempre cosa fare e qual è la direzione giusta se avrete imparato a essere onesti con voi stessi al massimo delle vostre capacità” (Eva Pierrakos, Il Sentiero del risveglio interiore, lez.1)
Pertanto chi è sul Sentiero:
- è in contatto con la parte più vera di sé, che espone con coraggio, esprimendo con chiarezza se stesso in ogni situazione; è in grado di adeguare il suo comportamento e le sue decisioni in base all’interlocutore ed al contesto in cui si trova e possiede la capacità di difendere e sostenere le proprie idee quando la situazione lo richiede, senza fuggire né aggredire;
- ha un atteggiamento di sano equilibrio, che comporta la manifestazione dei propri punti di vista e delle proprie esigenze e, allo stesso tempo, l’ascolto e l’accoglienza dei punti di vista, dei bisogni e, soprattutto, del sentire più profondo dell’altro;
- conosce il proprio interiore, lo accetta con i suoi lati ombra, che naturalmente è teso a modificare, e non teme di mostrarlo agli altri; sa che mistificarlo in vista di una dimostrazione di una presunta “elevatezza spirituale” può solo provocare incomprensioni, disagi e sensazione di falsità all’interno delle relazioni:
“…sarete sollevati di scoprire che non siete voi a non essere amabili ma i vari stratagemmi che usate per proteggervi”
(Eva Pierrakos, Il Sentiero del Risveglio interiore, lez. 93)
- ama comunque il suo interlocutore ma sa anche chiedergli, se è il caso, di modificare l’inadeguatezza del suo comportamento;
- sa che per sviluppare sani rapporti sono necessari alcuni elementi fondamentali: la conoscenza di se stessi (del proprio mondo interiore, inteso come insieme di attitudini, bisogni, aspetti ombra e punti di luce); la sicurezza di sé e il rispetto per la propria persona; la scelta dell’Empatia verso i fratelli; la volontà di costruire rapporti costruttivi e sempre veritieri e trasparenti;
- sente d’impaccio e sterilmente desueta la cortesia puramente esteriore in un Mondo ormai proiettato ai Valori e alle Responsabilità della Nuova Era, e sceglie, con un atto d’amore lucido e forte, il Coraggio, la qualità del Cuore.
Quando usciamo dai nostri piccoli mondi individualistici e separativi e ci apriamo a dimensioni universali ci rendiamo conto che per instaurare la “Cultura dello spirito” è necessario rendere trasparente il nostro interiore e pervi i nostri canali di comunicazione con il Trascendente al fine di poter accogliere le Intuizioni superiori.
L’Umanità dolorante non ha bisogno certamente di individui concentrati su insignificanti e miseri personalismi, ma richiede Servitori dal cuore ampio e inclusivo, dalla mente disponibile alla Cooperazione, dall’azione pronta e generosa.
I Nuovi Tempi che siamo chiamati a vivere richiedono Guerrieri impavidi, portatori della Fiamma, che affrontano con Coraggio i propri draghi interni e operano attivamente per fare della Terra un Pianeta sacro.
Che ciascuno di noi sia specchio all’altro per modificarci e perfezionarci in vista del Servizio; ciò è particolarmente pertinente in Gruppi orientati all’evoluzione della Coscienza.
Da questa consapevolezza superiore, e dai conseguimenti concreti che ne derivano, può librarsi l’azione possibile, costruttiva e liberatrice nel Mondo:
“L'impossibilità è soltanto un insieme di più grandi possibilità non ancora realizzate.
Essa cela uno stato più avanzato ed un viaggio non ancora compiuto.”
(Sri Aurobindo)
Bianca Carelli
Tratto da: Sul Sentiero
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